Roma, 28 ago. (Adnkronos Salute) - "Un'ottima notizia per il diritto dei cittadini alla libera e consapevole scelta. Ora il Parlamento modifichi la legge sulla procreazione". E' il commento di Maria Paola Costantini, avvocato di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, alla sentenza della Corte europea dei diritti umani che ha bocciato la legge 40 per quanto riguarda l'impossibilità per una coppia fertile ma portatrice sana di fibrosi cistica di accedere alla diagnosi preimpianto degli embrioni.
"Il mancato accesso alla diagnosi preimpianto per le coppie fertili - sottolinea il legale - risultava assolutamente discriminatorio per le coppie con malattie genetiche gravi come la fibrosi cistica, la talassemia. Da oggi queste coppie avranno un diritto in più".
Per Costantini, "l'unico risultato del divieto finora vigente era che le coppie fertili, ma portatrici sane di malattie genetiche come la fibrosi cistica, ricorressero allâaborto terapeutico a gravidanza instaurata dopo aver accertato nel feto la patologia, con danni fisici e psichici non indifferenti per i genitori. La sentenza della Corte di Strasburgo è un esplicito richiamo allâuguaglianza dei diritti e, mostrando lâincoerenza della legge 40, invita il Parlamento ad una sua immediata modifica. Ora bisognerà aspettare che la pronuncia della Corte passi in giudicato, entro tre mesi. Se sarà impugnata dallo Stato italiano, come già da più parti si annuncia, non escludiamo che Cittadinanzattiva possa intervenire davanti alla Grande Camera a supporto della coppia per garantirne i diritti".
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