Roma, 19 set. (Adnkronos Salute) - Troppo sale nel menù di bambini e adolescenti. E a risentirne è la pressione dei giovanissimi. A mettere sotto il microscopio i pasti dei ragazzini sono i ricercatori dei Centers for Disease Control and Prevention Usa, autori di uno studio pubblicato su 'Pediatrics'. I ricercatori diretti da Quanhe Yang hanno esaminato i dati di oltre 6.200 bambini americani tra gli 8 e i 18 anni, coinvolti in indagini sanitarie nazionali tra il 2003 e il 2008. Nel complesso, il 15% è risultato in una situazione di preipertensione e il 37% obeso. Ebbene, i bambini che mangiavano più sodio hanno un rischio doppio di pressione alta, rispetto agli altri. E tra i bambini in sovrappeso o obesi il rischio è più che triplo.
La dose di sale giornaliera raccomandata dalle autorità statunitensi per i bambini è pari a non più di 1 cucchiaino da tè al giorno, circa 2.300 milligrammi. In media però, i ragazzini dello studio ne ingurgitavano 3.300 milligrammi al giorno (per la precisione 3.387). Insomma, numeri alla mano i ricercatori evidenziano un consumo eccessivo di sale fin da piccoli. E spiegano che "il consumo di sodio è positivamente associato con la pressione sistolica e il rischio di preipertensione tra i bambini e gli adolescenti".
Un legame che "sembra più forte tra i piccoli in sovrappeso oppure obesi". Risultati preoccupanti, anche perché studi precedenti hanno dimostrato che la pressione arteriosa elevata durante l'infanzia, o la preipertensione, può aprire la strada alla vera e propria ipertensione in età adulta, minando la salute cardiovascolare. Anche dei pericoli del sale per la salute, e di molto altro ancora, si discuterà al Nuce International, il salone internazionale per l'industria nutraceutica e cosmeceutica, in programma dal 25 settembre al 27 settembre 2012 a Fieramilanocity.
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