Roma, 10 dic. (Adnkronos Salute) - Test dell'Hiv per tutte le persone che vengono ricoverate in ospedale, per tutte le donne in dolce attesa e per chi si rivolge ai Sert. La proposta arriva da Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, che questa mattina a Roma, durante l'incontro 'Lotta all'Aids: conoscere i cambiamenti superare i limiti. Conversazioni sulla 135/90', ha ricordato che "negli ultimi due anni nel nostro Paese sono nati 30 bambini con Hiv".
In Italia sono ancora molte le persone positive al virus, con un'incidenza maggiore nel Centro-Nord rispetto al Sud e alle Isole. L'età media delle persone sieropositive è di 39 anni per gli uomini e 35 per le donne. Nel decennio 2000-2010 sono aumentate le infezioni acquisite attraverso contatti sessuali non protetti. E il 30% delle diagnosi di infezioni da Hiv viene fatta in persone che sono già in stato avanzato di malattia. "Questo - spiega Marino - perché l'accesso al test è disordinato. Bisogna cambiare attitudine: offerta del test, spiegazioni e colloquio con un medico è la soluzione migliore".
Non bisogna dimenticare, poi, che "la spesa farmaceutica per l'Aids pesa per il 37% sulla spesa ospedaliera - sottolinea Davide Croce, direttore Crems-Centro ricerca in economia e management in sanità e nel sociale dell'università Carlo Cattaneo di Castellanza (Varese) - ed è pari a 661,5 milioni di euro. Il costo complessivo di ogni nuovo paziente dal momento della diagnosi a circa 70 anni è di 400 mila euro".
"Nonostante la legge 135 del 1990 sia avanzata - continua Marino - è necessario un impegno maggiore per la tutela e la cura delle persone sieropositive. Negli ultimi 12 anni i servizi per le tossicodipendenze hanno potuto effettuare il test sulla sieropositività in numero sempre minore: tra il 2000 e il 2011, infatti, la percentuale di persone non testate è passata dal 60,8% al 69,5%. La stessa situazione di criticità è presente nelle carceri, dove di fatto gli screening restano poco diffusi".
"E poi, per quanto la ricerca scientifica abbia raggiunto dei risultati - aggiunge il senatore Pd - è davvero importante che lo Stato investa sulla prevenzione, ma attraverso campagne di sensibilizzazione senza ipocrisie. Perché non si investe massivamente su campagne sull'importanza dell'uso del preservativo?". Le linee guida da seguire sono prevenzione, sensibilizzazione e semplificazione dei processi di accesso al test Hiv, il tutto in un quadro normativo che risponda efficacemente all'evoluzione sociale del Paese.
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