Roma, 22 gen. (Adnkronos salute) - Negli Usa 'epidemia' di bimbi iperattivi. Il tasso dei piccoli con diagnosi di Attention Deficit Hyperactivity Disorder (Adhd) è aumentato drammaticamente tra il 2001 e il 2010, con un record per i bambini bianchi non ispanici. Lo testimoniano i numeri di uno studio del Kaiser Permanente Southern California pubblicato sulla rivista 'Jama Pediatrics', un lavoro che ha suscitato una serie di interrogativi legati al massiccio aumento di diagnosi fra i bambini. Lo studio ha esaminato le cartelle cliniche elettroniche di quasi 850.000 bambini di etnie diverse, tra 5 e 11 anni, seguiti nella struttura californiana tra il 2001 e il 2010. Si è visto che il 4,9% del totale, circa 39.200, aveva avuto una diagnosi di Adhd, con i bambini bianchi e quelli neri che hanno più chance di incappare nella diagnosi rispetto a ispanici e asiatici. Lo studio ha anche esaminato l'aumento dei tassi delle prime diagnosi: secondo i ricercatori si è passati dal 2,5% del 2001 al 3,1% nel 2010, un aumento relativo del 24%. "I nostri risultati suggeriscono che un gran numero di fattori possono influenzare i tassi di diagnosi di Adhd, compresi alcuni fattori culturali che possono influire sulle ricerche di un trattamento" da parte dei genitori, dice Darios Getahun, autore dello studio. Inoltre il lavoro ha rilevato che per i maschi sono tre volte maggiori le probabilità di una diagnosi di Adhd rispetto alle coetanee. Più possibilità anche per i bambini di famiglie con ridditi più elevati. "Se i motivi che sono all'origine dell'aumento dei tassi di Adhd non sono ancora ben compresi, una maggior conoscenza di questo disordine tra pediatri e genitori può aver portato alla crescita di diagnosi e trattamento", dice Getahun. I Cdc americani stimano che la sindrome da iperattività e deficit di attenzione colpisca il 4-12% dei bambini in età scolare, con costi sanitari che si aggirano tra 36 e 52 mld di dollari l'anno.
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