(ASCA) - Roma, 4 mar - Ora Pierre puo' dormire sonni tranquilli, senza quelle fastidiose apnee che disturbavano i suoi sogni, correre insieme agli altri bambini, e praticare il suo amato karate. Grazie all'intervento congiunto dell'equipe di chirurgia robotica dell'U.O. Orl, diretta da Claudio Vicini, e del team dell'U.O di Anestesia e Rianimazione dell'Ausl di Forli', diretta da Giorgio Gambale, il bimbo romano di undici anni operato nei giorni scorsi all'ospedale ''Morgagni-Pierantoni'' di Forli' ha finalmente risolto i propri problemi, provocati da tonsille linguari abnormi che, dall'eta' di 7 anni, gli provocavano gravi difficolta' respiratorie. Si tratta della seconda operazione di chirurgia robotica pediatrica in Italia, dopo quella effettuata, qualche tempo fa, sempre a Forli', per giunta senza ricorso alla tracheostomia, eccessivamente invasiva a quell'eta'. ''Se siamo riusciti a ottenere simili risultati - commenta Vicini - il merito e' di tutti i professionisti coinvolti, dai chirurghi agli anestesisti, dai rianimatori al personale infermieristico, in grado di cooperare all'interno di un percorso la cui efficienza e' misurata proprio dalla capacita' di dare esiti qualitativi elevati in presenza di patologie complesse''. Al piccolo paziente, infatti, sono stati rimossi ben 25 cc di tessuto linfatico, contro l'appena 1 cc asportabile con metodo ''classico''. ''Nel bambino le sindromi da apnee ostruttive del sonno sono frequenti, ma non in questi termini: qui ci siamo trovati davanti a una situazione estrema - prosegue il clinico -. Al di la' dell'aspetto tecnologico legato all'impiego del robot, il dato innovativo e interessante e' che l'intera operazione e' stata condotta senza dover ricorrere a tracheostomia, la quale sarebbe risultata particolarmente invasiva e, trattandosi di un paziente pediatrico, avrebbe comportato non pochi rischi per potenziali esiti, soprattutto a distanza''. Se negli adulti si ricorre spesso a tale tecnica, consistente nell'incisione della trachea per consentire l'inserimento di una cannula necessaria a consentire la respirazione durante e dopo (per qualche giorno) l'intervento, nei bambini tale procedura puo', alla luce del rapporto costo/beneficio, non essere giustificata. E Pierre e' rinato. ''Prima respirava malissimo - spiegano i genitori -, faticava a dormire e russava al punto che lo sentivamo dall'altra parte della casa, inoltre non poteva correre perche' andava subito in affanno. Adesso sta bene, e ha cambiato persino tono di voce''. L'unico rammarico e' che il figlio si sia dovuto operare due volte prima di approdare a Forli'. ''In precedenza, non ci era mai stata prospettata l'opportunita' della chirurgia robotica, forse perche' non tutti i medici ne percepiscono fino in fondo la potenzialita'; la differenza rispetto all'intervento tradizionale, tuttavia, e' enorme e senza il robot Pierre non sarebbe mai guarito''. red/mpd
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