(ASCA) - Genova, 9 apr - Il trauma cranico, a livello internazionale, e' la prima causa di morte e disabilita' nel bambino: ''E' necessario aumentare la prevenzione quotidiana: dalle cinture di sicurezza sempre allacciate in auto all'uso di caschi in moto ma anche in bici e sugli sci''. E' l'allarme lanciato dagli specialisti nel corso del convegno ''Update on pediatric trauma: the first golden hour'' al Gaslini di Genova. ''Il trauma cranico e' un'eventualita' relativamente rara nel paziente pediatrico, tuttavia essendo il coinvolgimento dell'encefalo percentualmente maggiore nel bambino rispetto all'adulto, spesso e' piu' grave'', spiega Andrea Moscatelli responsabile dell'U.O.S Rianimazione Neonatale e Pediatrica del Gaslini. ''Presso il DEA pediatrico dell'Istituto - aggiunge - vengono trattati ogni anno circa 11.000 pazienti affetti da trauma (su un totale di 38.000 accesi circa), di cui: 500 codici rossi/gialli, 150 politraumi e 300 incidenti stradali. Circa 20-30 pazienti all'anno richiedono intervento chirurgico di emergenza o ricovero in Rianimazione. La letteratura internazionale, vista la relativa rarita' dei casi gravi in pediatria, e' concorde nel ritenere che i migliori risultati in termini di sopravvivenza ed esiti a distanza siano ottenibili se il bambino politraumatizzato viene gestito presso Trauma Centers con elevata specializzazione pediatrica''. ''Gli incidenti stradali rappresentano la causa piu' frequente di trauma nel bambino, seguiti dalle cadute dall'alto. Cause non trascurabili sono l'abuso ( nel neonato-lattante) ed i traumi correlati alle attivita' sportive (negli adolescenti)'', racconta Pasquale Di Pietro, direttore Unita' Operativa di P.S. Medico e Medicina d'Urgenza, sottolineando che ''la prevenzione e' fondamentale per evitare lesioni gravi e potenzialmente invalidanti . Semplici misure di sicurezza quali l'utilizzo di seggiolini posizionati correttamente, cinture di sicurezza sempre allacciate anche per brevi tratti, casco - da usare sui ciclomotori ma anche su bicicletta sugli sci- sono provvedimenti in parte obbligatori che devono essere fortemente incoraggiati''. E ricorda come ''incidenti con esiti mortali avvengano regolarmente in bambini non adeguatamente contenuti nel seggiolino, anche per brevissime distanze (come ad esempio in caso di tamponamento in area di parcheggio). Il casco sugli sci non e' ancora obbligatorio, ogni anno si verificano casi di traumi gravi che coinvolgono i bambini, anche in tenera eta', spesso vittime di investimento sulle piste da sci'' conclude Di Pietro. red/mpd
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