Roma, 7 mag. (Adnkronos Salute) - Un cavallo o un asinello per sostenere i bambini e gli adulti con problemi di salute. Un animale per aiutare i pazienti con handicap fisici o psichici a vivere al meglio la propria vita. In compagnia di asini e cavalli si può fare un "percorso educativo di crescita, dove soprattutto i bambini entrano in contatto con la natura, con l'animale, con delle regole bene precise e con altre persone. Sono tanti gli aspetti su cui si può lavorare. La riabilitazione può essere incentrata sull'aspetto cognitivo, su quello delle autonomie, personale e sociale. Insomma, a contatto con questi animali, i bambini si responsabilizzano". A spiegare all'Adnkronos Salute i benefici e le applicazioni dell'ippoterapia è Daniela Zoppi, responsabile del Centro di riabilitazione equestre Villa Buon Respiro di Viterbo.
"Il cavallo, grazie alla sua conformazione fisica e alla sua psicologia - continua Zoppi - offre molti spunti al nostro lavoro. Quella con questo animale può essere considerata una cooterapia rispetto alla terapia tradizionale. Un bambino con problemi motori, ad esempio, può associare alla riabilitazione in palestra quella fatta con il cavallo. Mentre l'intervento tradizionale è specifico, con il cavallo si lavora, oltre che sul muscolo, anche sull'autostima, sulla responsabilizzazione, sul rispetto delle regole e sul rapporto con l'animale. Il fine è quello di raggiungere il massimo dell'autonomia personale e reinserirli nella società facendo fare loro una vita il più possibile normale".
La riabilitazione equestre nelle sue tre fasi - ippoterapia, rieducazione equestre e attività pre-sportiva - viene praticata in modo integrato: "Il Centro è infatti aperto a tutti i pazienti che, grazie all'inserimento in gruppi di giovani normodotati, con i quali esiste un profondo scambio di lavoro e di amicizia, riescono a ottenere ottimi risultati nel miglioramento dei rapporti interpersonali, facilitando così il loro reinserimento nel mondo esterno. Il principio dell'integrazione è dunque cardine della filosofia del Centro. La riabilitazione equestre rappresenta una base concreta per una possibile reintegrazione dei disabili". Nel maneggio del Centro di riabilitazione equestre vivono in libertà cavalli di razza avelignese, utilizzati per le terapie e le lezioni di equitazione, minipony utilizzati per i bambini più piccoli e alcuni asini utilizzati per l'oncoterapia.
L'Ippoterapia è la fase del primo approccio con il cavallo, ma negli handicap psichici gravi non è richiesta la partecipazione attiva del soggetto. E' infatti il cavallo stesso che con la sua andatura ritmica e modulabile, il suo carattere docile ma mai passivo, si presta alla rottura degli schemi patologici: movimenti stereotipati, isolamento, rigidità posturale e aggressività . E' utilizzata per coloro che più o meno passivamente, si avvicinano e/o accettano di montare a cavallo e che durante l'attività lasciano la possibilità all'operatore di entrare in rapporto con loro almeno come farebbero a terra. Può essere integrata, dove è possibile, da momenti a terra volti all'accudimento del cavallo.
Il Centro ha avviato anche un progetto di oncoterapia, ovvero di riabilitazione con l'asino, spiega Zoppi, "che grazie alle sue potenzialità e alle sue doti di comunicatività , affettuosità , curiosità stimolante, ricerca di interazione è rivolto ai pazienti che presentano difficoltà di relazione, attenzione, aggressività ed eccitabilità . Gli asini li utilizziamo per i pazienti più gravi, spesso serve a smuovere delle chiusure, pensiamo agli autistici gravi adulti, per poi lavorare anche con il cavallo".
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