Roma, 20 giu. (Adnkronos Salute) - "L'obesità è una malattia che colpisce 78 milioni di adulti americani e 12 milioni di bambini che richiedono interventi sanitari". E' quanto afferma l'Associazione dei medici americani (Ama) che ha stabilito, tramite una votazione interna, di dichiarare l'obesità una patologia a tutti gli effetti. La presa di posizione della principale organizzazione dei medici statunitensi vuole dare un maggiore contributo in termini di aiuto e cure, stigmatizzando una condizione che da sempre è vista come avere molte cause ma poche e semplici soluzioni. "Riconoscendo l'obesità come una malattia - afferma Patrice Harris, membro del consiglio Ama - si potrà incidere sul modo in cui la comunità medica affronta questa complessa questione che colpisce circa un americano su 3". Il voto espresso dall'Ama definisce l'obesità "una condizione cronica urgente, un disturbo complesso e una grande preoccupazione per la salute". La presa di posizione pone l'obesità sullo stesso piano di altri fattori di rischio per patologie croniche, come ad esempio il colesterolo alto per le malattie cardiache. La scelta dell'Ama, poi, sarà determinate per fare pressione sulle compagnie di assicurazione sanitarie, affinché rimborsino i medici per la loro attività di prevenzione e informazione sui pazienti dei rischi per la salute legati all'obesità . Soprattutto per chi ha già un indice di massa corporeo (Bmi) superiore a 30. Inoltre, la nuova politica dell'Ama dovrebbe incoraggiare i camici bianchi a prescrivere a questi pazienti dei programmi per la perdita di peso e monitorare i loro progressi, spesso però incostanti. Il programma 'Medicare', finanziato dal governo federale americano, che assicura circa 13 milioni di cittadini obesi con più di 65 anni o disabili, copre alcuni interventi: i costi della terapia comportamentale intensiva o la chirurgia bariatrica. Ma la copertura per questi trattamenti anti-obesità non è uniforme tra le compagnie assicuratrici private. La decisione dell'Ama pone ora l'obbligo professionale per il medico di base di diagnosticare e comunicare la patologia all'assistito. Un'attività che in passato non avveniva con molta frequenza.
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