Roma, 20 giu. (Adnkronos Salute) - Garantire continuità assistenziale ai pazienti pediatrici affetti da malattie congenite o complesse quando diventano adulti. E' lo scopo dell'accordo siglato oggi tra due grandi realtà della sanità romana, l'università Cattolica del Sacro Cuore Policlinico Gemelli e l'ospedale pediatrico Bambino Gesù. La convenzione riguarda la 'transizione' dei pazienti affetti in particolare da patologie correlate a cardiologia, fibrosi cistica, apparato urogenitale e endocrinologia, e prevede la creazione di percorsi clinico-assistenziali specifici attraverso l'interazione di professionisti dell'adulto con équipe di tipo pediatrico. Ai pazienti verranno offerti accompagnamento e cura in un ambiente più appropriato alla loro età . Solo nel 2012, i pazienti maggiorenni seguiti dal Bambino Gesù sono stati oltre 5 mila, tra cui circa 2 mila cardiopatici. Un numero pari al 10% del totale dei pazienti presi in carico dall'ospedale pediatrico e destinato ad aumentare grazie ai progressi della ricerca e della medicina. Il 36% di questi pazienti ha già oggi più di 30 anni. Il Gemelli vanta invece una consolidata esperienza nella gestione del paziente adulto e delle patologie congenite o complesse insorte in età pediatrica. La convenzione mette dunque a sistema le competenze e le eccellenze di entrambi gli ospedali. "Questo innovativo accordo tra due importanti istituzioni sanitarie cattoliche - dichiara il direttore del Policlinico universitario Gemelli, Maurizio Guizzardi - ha un valore non solo assistenziale per il livello qualitativo delle prestazioni offerte, ma anche etico. Dare assistenza a persone fragili e alle loro famiglie, prendendole per mano e accompagnandole nel loro lungo percorso di cura, è segno tangibile di quella cultura della vita che ispira l'attività quotidiana di entrambi gli ospedali". Non sarà un accordo sporadico. "La collaborazione tra Gemelli e Bambino Gesù - prosegue - sta già dando frutti preziosi, come nel caso dell'attuazione dallo scorso luglio di un protocollo congiunto per avviare una complessa e multidisciplinare terapia intraparto denominato Exit". "L'accordo - afferma il presidente del Bambino Gesù, Giuseppe Profiti - rappresenta una realtà innovativa per l'Italia e permetterà di valorizzare la collaborazione tra le due istituzioni come punto di riferimento e polo di eccellenza per questa popolazione di pazienti in costante crescita". Oltre all'assistenza, la collaborazione tocca anche la didattica e la ricerca. Verranno realizzate iniziative formative comuni e iniziative di ricerca scientifica nelle patologie congenite o complesse. L'accordo prevede inoltre lo svolgimento di sessioni periodiche e congiunte di discussione e programmazione sui casi clinici trattati, lo scambio di medici, docenti e ricercatori, lo scambio di documenti, pubblicazioni scientifiche, programmi di ricerca e molto altro ancora.
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