Con lâautunno alle porte si preparano a fare la loro comparsa anche le malattie da raffreddamento. I dati forniti dal sistema di rilevazione INFLUNET, attivo dal 1999, mostrano unâincidenza media di periodo pari a 3,5 casi per 1.000 per settimana, per tutta la popolazione e rilevano, per le settimane di picco dellâepidemia influenzale, incidenze variabili da 5 a 14 casi per 1.000. Il vaccino antinfluenzale, oltre ad una protezione soggettiva, garantisce la salvaguardia di quanti sono a contatto con il vaccinato (âprotezione di greggeâ), impedendo in tal modo la diffusione del contagio ai conviventi e contatti. La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale auspica che tale vaccinazione, praticabile a partire dal 6° mese di vita, possa essere attivamente offerta a tutti i soggetti in età pediatrica a rischio di conseguenze gravi, perché portatori di patologie croniche, in particolare dellâapparato respiratorio e cardio-circolatorio, come indicato nella Circolare del Ministero della Salute.
âLâinfluenza - dichiara il Dott. Giuseppe Di Mauro, Presidente SIPPS - è una delle più comuni malattie nel mondo e, al tempo stesso, rappresenta una potenziale minaccia di pandemia. Eâ un grave problema che affligge la Sanità Pubblica a causa della ubiquità , contagiosità e variabilità antigenica dei virus influenzali, oltre allâesistenza di serbatoi animali e delle possibili gravi complicanze. Siamo convinti che la vaccinazione antinfluenzale rappresenti il mezzo più efficace e sicuro per prevenire la malattia e le sue complicanze. Tengo inoltre a sottolineare lâefficacia dei vaccini antinfluenzali: la loro composizione viene infatti aggiornata ogni annoâ.
âRapportando tali dati alla popolazione italiana â" spiega Gianni Bona, Direttore della Clinica Pediatrica dell'Università del Piemonte Orientale presso l'Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara e vicepresidente SIPPS - si stima che ogni anno vengano colpiti, in media, da sindromi simil influenzali (ILI) circa 5 milioni di soggetti (con circa 8 milioni di soggetti colpiti negli anni di picco). I bambini e adolescenti fino ai 14 anni contraggono di più e per primi lâinfezione contribuendo maggiormente alla diffusione della epidemia; i soggetti >65 anni sono quelli che pagano il maggior prezzo in termini di mortalità per le complicanze ad essa dovuteâ.
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