Barcellona, 25 set. (Adnkronos Salute) â" Piuâ seguiti, piuâ attenti alle cure e alla dieta, e dunque piuâ longevi. La buona notizia per i diabetici arriva da uno studio britannico presentato al meeting dellâEasd (Associazione europea per lo studio del diabete) in corso a Barcellona. Il team diretto da Helen Colhoun dellâUniversity of Dundee, insieme ai colleghi dello Scottish Diabetes Research Network ha monitorato 24.971 persone con diabete di tipo 1, per capire se i progressi in termini di assistenza e terapia avessero avuto un riflesso nellâaspettativa di vita dei malati. E la risposta eâ positiva. Non solo: unâaltra ricerca â" questa volta finlandese â" evidenzia un insospettabile effetto protettivo legato al fatto di avere figli. Uno âscudoâ che pare proteggere soprattutto le donne.
Nel caso del primo studio secondo il team, che ha monitorato lo stato di salute dei diabetici scozzesi con piuâ di 20 anni tra il 2008 e il 2010, lâaspettativa di vita si eâ decisamente allungata rispetto alle attese. In particolare per il gruppo di 20-24 anni eâ risultata di 45 anni per i maschi e 47 per le femmine, rispetto alla stima di 56 e 61 anni per uomini e donne senza la malattia. Ancora meglio per i pazienti di 65-69 anni: la stima indica unâaspettativa di vita di 12 anni per entrambi i sessi, contro i 17 e 19 anni per uomini e donne della popolazione generale.
Insomma, la differenza si âassottigliaâ con il passare degli anni, notano i ricercatori. âUn fenomeno che eâ ancora stato poco evidenziato. Questi dati â" sottolinea Shona Livingstone, illustrando la ricerca â" suggeriscono un marcato miglioramento nellâaspettativa di vita per i malati di diabete di tipo 2 rispetto ai report precedenti. Un cambiamento di cui, sostengono gli studiosi, le assicurazioni sulla vita dovrebbero tenere contoâ. âLe testimonianze aneddotiche raccolte dai pazienti ci dicono peroâ che ancora non eâ cosiââ, conclude Colhoun.
Quanto allo studio finlandese, il team di Lena Sjoberg dellâUniversitaâ di Helsinki ha monitorato oltre 5.000 adolescenti con diagnosi di diabete dal 1965-79 al 2010, confrontando i dati con quelli di altrettanti coetanei non diabetici. Ebbene, la mortalitaâ generale nel gruppo dei pazienti eâ risultata, come ci si aspettava, piuâ alta rispetto ai non diabetici. Ma i ricercatori hanno notato il singolare effetto protettivo dei figli: piuâ sono i bimbi in famiglia, piuâ bassa risulta la mortalitaâ. Ma questo trend eâ meno pronunciato per gli uomini.
âIn generale, comunque, la mortalitaâ per tutte le cause eâ dimezzata per le persone che hanno avuto figli, sia con che senza il diabeteâ. Anche se il fenomeno eâ âmeno pronunciato per gli uominiâ. I ricercatori non sanno spiegare il motivo di questo âeffetto salvavitaâ dei bebeâ, in particolare per le mamme. Ma ipotizzano una maggior attenzione delle mamme al controllo della malattia, complice la gravidanza e i timori di problemi per il neonato.
Sempre in tema di longevitaâ, unâaltra ricerca presentata a Barcellona da un team britannico evidenzia il legame tra povertaâ e rischio di morte precoce per chi eâ malato di diabete di tipo 1. Il gruppo di Stephen Thomas del Guyâs and St Thomasâ Hospitals Nhs Foundation Trust (Gstt) di Londra ha monitorato il controllo di zuccheri nel sangue di 1038 pazienti con diabete di tipo 1 per 10 anni. Lo studio ha tenuto conto anche della capacitaâ di spesa e dellâinserimento nel contesto sociale dei pazienti. Scoprendo cosiâ che anche il fatto di vivere ai margini della societaâ rappresenta un fattore di rischio indipendente di mortalitaâ per i diabetici.
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