Roma, 25 set. (Adnkronos Salute) - Diventare genitori grazie alla diagnosi preimpianto. Questa tecnica può trasformare in realtà il sogno di coppie portatrici di malattie genetiche trasmissibili alla prole, ma anche di donne che si sono sottoposte senza successo a numerosi tentativi di fecondazione assistita, conclusi in altrettanti aborti. La diagnosi genetica preimpianto - ormai eseguibile in Italia dopo le modifiche alla legge 40, che in origine la vietava - è la protagonista del primo Corso 2013 European Fertility of Rome, in programma il 4 ottobre all'European Hospital a Roma.
Sono 400 l'anno le diagnosi genetiche eseguite all'European Hospital, uno dei pochi centri nel nostro Paese in grado di farle. Durante il corso "verranno evidenziati - sottolinea all'Adnkronos Salute Ermanno Greco, responsabile del centro di biologia e medicina della riproduzione dell'European Hospital di Roma e presidente del corso - i reali vantaggi clinici dell'applicazione della diagnosi genetica preimpianto. Se le percentuali di successo della fecondazione assistita per le donne sotto i 35 anni si attestano al 40%, selezionando il singolo embrione sano si arriva al 70%. Evitando il rischio di gravidanza multipla, come si fa in Europa".
Non solo. Anche dopo precedenti tentativi di fecondazione in vitro falliti, "la tecnica promette buone percentuali di gravidanze a termine, circa il 63%. E può essere applicata anche alle aspiranti madri con età avanzata e alterazioni cromosomiche degli ovuli", afferma Greco.
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