I latti per la prima infanzia non apportano alcun valore aggiunto rispetto a una dieta bilanciata nel soddisfare il fabbisogno nutrizionale dei bambini di età compresa tra uno e tre anni. Lo ha affermato lâEfsa in un parere scientifico relativo al fabbisogno e ai livelli di assunzione attraverso la dieta di sostanze nutritive di lattanti e bambini nella prima infanzia richiesto dalla Commissione Ue. La stessa Autorità ha spiegato cheânegli ultimi anni è stato immesso in commercio un numero crescente di bevande a base di latte e prodotti analoghi destinati ai bambini nella prima infanzia ed etichettati come âlatte di crescitaâ, âlatte per la prima infanziaâ.
Tutti prodotti accompagnati da un marketing che punta proprio alla necessità nutrizionale che questi prodotti apportano nella dieta dei bambini. LâAutorità Europea per la Sicurezza Alimentare non ha invece individuato âalcun ruolo unicoâ degli alimenti per la prima infanzia (comunemente denominati âlatti di crescitaâ) nella dieta dei bambini di età compresa tra uno e tre anni, concludendo che essi non sono più efficaci degli altri alimenti che costituiscono la dieta normale di tali bambini nellâapportare sostanze nutritive.
Proprio lo scorso agosto lâOrganizzazione Mondiale della Sanità aveva sottolineato, in un documento [1] , come  il latte di proseguimento è commercializzato in modo tale da generare confusione e influisce negativamente sullâallattamento, sebbene non sia indispensabile e non adatto come sostituto del latte materno. Chiaro il riferimento alla esclusività dellâallattamento materno nei primi sei mesi di vita e il consiglio da parte dellâOms a proseguire lâallattamento al seno fino al compimento dei due anni. Facendo un passo indietro nel tempo, nel 2011 lâIstituto Federale tedesco per la valutazione del rischio [2] aveva affermato come questi latti non fossero affatto migliori del latte vaccino.
Tornando al parere Efsa, agli esperti è  stato anche chiesto di fornire consulenza sullâevoluzione delle esigenze alimentari nel corso dei primi tre anni di vita e di stabilire i livelli di sostanze nutritive a suo giudizio adeguati per la maggior parte dei lattanti e bambini nella prima infanzia sani e di peso normale. La conclusione a cui è arrivata lâAutorità è che lattanti e bambini nella prima infanzia hanno un elevato apporto di energia, con correlato rischio di sovrappeso e obesità , e un basso apporto di fibre alimentari come di acidi grassi omega-3, ferro, vitamina D e iodio (in alcuni Paesi europei).
Links
- ^ documento (www.who.int)
- ^ lâIstituto Federale tedesco per la valutazione del rischio (www.bfr.bund.de)
- ^ Il parere Efsa (www.efsa.europa.eu)
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