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giovedì 21 novembre 2013

Pediatria: +15% carie bimbi negli ultimi 5 anni, denti da latte 'bersagliati'

Roma, 21 nov. (Adnkronos Salute) - Cresce il mal di denti, anche fra i più piccoli: colpa delle carie, specie nei dentini da latte, che nei bambini hanno registrato un incremento del 15% negli ultimi cinque anni. Ad esserne vittima sono circa 120 mila piccoli di 4 anni, ma il problema crescendo non si ferma, con quasi 250 mila ragazzini di 12 anni con i denti cariati. Queste sono le due fasce più a rischio, per colpa di comportamenti scorretti fin dai primi anni di vita. A mettere in pericolo la salute dentale e del cavo orale dei bambini italiani sono anche le mamme poco attente, durante la gravidanza, a corrette pratiche di igiene dentale o a seguire una alimentazione corretta. Il monito arriva dal Collegio nazionale dei docenti di Odontoiatria, a Milano per l'Expo di Autunno.

I comportamenti delle future mamme, troppo spesso sottovalutati, favoriscono "la presenza e la permanenza nel cavo orale del batterio responsabile dell'insorgenza e sviluppo di carie e patologie specifiche, trasmissibile al nascituro che erediterà la probabilità di lesioni cariose nella dentatura decidua (da latte) con possibili recidive o denti 'malati' anche in adolescenza e età adulta", spiegano gli esperti. Ad aggravare il problema si aggiungono i fattori economici: cure odontoiatriche trascurate fino all'ultimo momento, contando sul fatto che 'tanto si tratta di denti da lette'. Nella fascia di età tra 0 e 4 anni vengono infatti effettuate soltanto 520 mila prestazioni, che coprono solo in minima parte le necessità assistenziali dei bimbi, spesso soggetti anche a due o più lesioni cariose.

Non meno importante è l'azione svolta da una alimentazione 'sbagliata': cibi troppo zuccherini e appiccicosi, preferiti a frutta e verdura, snack salati altamente ipocalorici e cibi ricchi di carboidrati facilmente fermentabili a contatto con la saliva, favoriscono a lungo termine una elevata incidenza di carie e lesioni dello smalto. Sono queste le indicazioni più rilevanti presenti nelle nuove Linee guida nazionali appena approvate dal ministero della Salute che è anche in procinto di rinnovare il Tavolo tecnico di odontoiatria, che si propone di coordinare ulteriori Linee guida alla pratica odontoiatrica e iniziative rivolte alla prevenzione orale.

"L'attenzione alla salute del cavo orale della mamma, già in gravidanza, è una raccomandazione cardine delle nuove linee guida - spiega Antonella Polimeni, presidente del Collegio nazionale dei docenti di odontoiatria e ordinario della Sapienza di Roma - Eseguire le corrette pratiche di igiene orale, accompagnate da una sana alimentazione con un limitato apporto di zuccheri e un alto contenuto di principi nutritivi, costituisce il primo passo per la prevenzione e tutela della salute della bocca del bambino. In virtù di un processo di trasmissione madre-bambino, sono infatti alte le possibilità che la mamma possa 'infettare' il piccolo con il batterio responsabile dell'insorgenza di carie o patologie specifiche".

Questo indica che "una elevata presenza di carie nella mamma potrà influenzare in maniera significativa lo sviluppo di carie nel bambino già nella dentatura decidua. Da qui l'importanza di curare anche i denti da latte per evitare la presenza di focolai infettivi che possono danneggiare i denti o rubare spazio ai permanenti, con un impatto negativo sulla salute futura di questi ultimi. E' un dato di fatto però che l'attenzione alle cure odontoiatriche, fin nell'infanzia, viene trascurata anche per colpa della crisi che non consente alle famiglie di sottoporre i propri bambini alle necessarie terapie. La salute della bocca è oggi messa ancora più a rischio da una scarsa qualità della dieta, più ricca di zuccheri e cibi ipercalorici a sfavore di frutta e verdura, a cui si aggiunge un eccessivo apporto di bevande dolci e gassate assunte anche in maniera ravvicinata tra i pasti - ammonisce - a cui non seguono neppure le adeguate manovre di igiene orale che, riportando il pH della bocca a livelli normali, ridurrebbero il rischio di patologia cariogena".

"La revisione delle Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva - dichiara Laura Strohmenger, coordinatrice del Centro di collaborazione Oms (Organizzazione mondiale della sanità) per l'epidemiologia e l'odontoiatra di comunità di Milano - oltre a fornire nuove raccomandazioni per la tutela della salute dentale, ribadisce l'importanza del pediatra nella prevenzione orale nei primi anni di vita del bambino quale figura che gode della fiducia della famiglie e segue lo sviluppo del piccolo paziente con regolarità. A lui - sottolinea - spetta il compito di identificare facilmente i soggetti più bisognosi di prevenzione orale".

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