Roma, 28 nov. (Adnkronos Salute) - Riconosciuta come un'area di eccellenza nel Ssn, la Terapia intensiva cardiochirurgica (Tic) dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma è l'unico reparto intensivo di cardiologia pediatrica del Centro Italia, in grado di accogliere circa 600 piccoli pazienti ogni anno. Nata nel 1982, è diventata sempre di più il cuore del dipartimento Medico chirurgico di cardiologia, nel quale è stato effettuato il primo trapianto di cuore pediatrico in Italia nel 1986; il primo impianto al mondo di cuore artificiale permanente in un paziente pediatrico portatore di distrofia di Duchenne e l'impianto del più piccolo cuore artificiale, del peso di 11 grammi, eseguito nell'aprile 2012. Ma molto di più si potrebbe fare con un ammodernamento delle tecnologie che permettano di analizzare e condividere più efficacemente dati e best practices.
Per raccogliere fondi proprio per la Tic del Bambino Gesù è in programma un concerto solidale con protagonista Andrea Bocelli, il prossimo 2 dicembre nell'aula Paolo VI in Vaticano. Grazie alla generosità di tante persone, ciascun posto letto della Tic diventerà una unità ad alta intensità di cura, per il monitoraggio e il supporto delle funzioni vitali dei bambini con malformazioni cardiache e scompenso di cuore, prima e dopo l'intervento chirurgico. Ma "la tecnologia non è l'unico elemento - ha detto il presidente dell'Ospedale Bambino Gesù, Giuseppe Profiti, oggi a Roma alla presentazione del concerto - l'idea è senz'altro quella di rendere la Tic tecnologicamente sempre più avanzata, ma anche di dare vita a un modello organizzativo diverso, in cui le famiglie dei piccoli pazienti vengano avvicinate al percorso di cura".
Grazie a 14 posti letto il reparto accoglie circa 600 pazienti all'anno, inclusi pazienti provenienti dalla sala operatoria, dalla sala di emodinamica, dal reparto di cardiologia e dal Pronto Soccorso. Ogni anno vengono effettuati circa 12 trapianti di cuore e circa 20 assistenze meccaniche per il supporto cardiovascolare. Ogni giorno transitano attraverso la Tic dai 2 ai 5 pazienti (dimessi e ricoverati) che vengono gestiti da 5 anestesisti di guardia (3 diurni e 2 notturni) e 3 turni infermieristici composti da 8 unità ciascuno. Quando fu costruito l'edificio si sapeva ben poco delle sue future destinazioni e questo è uno dei motivi per cui oggi si dedicano energie e si cercano supporti per la costruzione di un nuovo padiglione.
A tutto ciò si aggiungono le rinnovate esigenze cliniche, il bisogno di gestire con spazi adeguati gli strumenti per il supporto extracorporeo, l'aumento del turn over dei pazienti, il necessario e maggiorato utilizzo di strumenti informatici. Un'altra e più importante esigenza di rinnovamento proviene dalla necessità di disegnare una terapia intensiva a dimensione del bambino e della famiglia, dove le cure sono centrate non sulla malattia in sé, ma sul bambino e la famiglia nel loro insieme. E' quindi necessario avere a disposizione spazi più ampi, per impostare le cure in modo diverso, tenendo conto dei vari aspetti che circondano la realtà quotidiana del bambino e della famiglia. In altre parole una terapia intensiva 'aperta' in cui i genitori abbiano la possibilità di prendersi cura del loro bambino e di condividere con lui un'esperienza impegnativa e difficile.
Cuori artificiali, medicina predittiva, emodinamica interventistica e sincope unit sono alcune delle eccellenze espresse dal dipartimento Medico chirurgico di cardiologia pediatrica dell'Ospedale Bambino Gesù. Primo a effettuare un trapianto pediatrico di cuore in Italia nel febbraio del 1986, oggi rappresenta un centro organizzato secondo un modello assistenziale innovativo. Ogni anno nel dipartimento sono effettuati 1.300 ricoveri e oltre 600 interventi di cardiochirurgia, di cui circa la metà in Circolazione extra corporea (a cuore aperto), circa l'1% attraverso la procedura di Emodinamica (ibrida), mentre i restanti mediante la tecnica della non circolazione extracorporea (chirurgia tradizionale).
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