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venerdì 13 dicembre 2013

Sanità: senza figli per colpa del lavoro, lo pensa 44% infermiere

Roma, 13 dic. (Adnkronos Salute) - Vita dura per le infermiere italiane che vogliono diventare mamme. Il loro lavoro sembra infatti metterle di fronte a un bivio: carriera o figli. Quasi la metà delle infermiere (44%) attribuisce al lavoro l'assenza di figli o la decisione di non averne altri. E molte (45%) dicono di aver vissuto con difficoltà il rientro dalla maternità a causa della necessità di conciliare i turni di lavoro con le esigenze dei figli, ma anche dello stress di adattamento o dell'assenza di solidarietà e supporto dai colleghi. E' quanto emerge da una ricerca congiunta del sindacato delle professioni infermieristiche Nursind con il Cergas Bocconi.

L'indagine ha coinvolto 900 infermiere che hanno risposto al questionario cartaceo ed online sul sito www.nursind.it tra ottobre e gennaio 2013. Dalla ricerca emerge che gli strumenti normativi di tutela della maternità non sono ampiamente conosciuti e le mamme infermiere si ritrovano spesso impreparate ad affrontare con consapevolezza i periodi pre e post parto.

La realtà fotografata dall'indagine mostra come la gestione della maternità si limiti all'applicazione burocratica delle norme, deresponsabilizzando sia le aziende che le madri. Confrontando i dati tra settore pubblico e privato non si avvertono grossi scostamenti se non il dato allarmante del 18% di infermiere del settore privato che si è dimesso dal lavoro a causa della maternità, contro il 2% del settore pubblico.

E ancora. L'utilizzo dell'asilo nido è di fatto negato ai figli delle infermiere in quanto gli orari dei turni sono incompatibili con quelli di apertura. Il part time concesso alle giovani madri potrebbe essere una soluzione, ma, soprattutto al Nord, ciò non è possibile in quanto in alcuni casi le percentuali previste dalla normativa sono sature da anni.

Per questa ragione - spiega il Nursind - sarebbe auspicabile modificare la normativa derogando ai limiti in tutti i casi in cui a chiedere il part time siano mamme infermiere garantendo loro questa opzione fino al terzo anno del figlio.

Sia pur nei limiti numerici del campione, la ricerca costituisce una base realistica da cui trarre spunti di riflessione che non saranno certamente trascurati dal Nursind in occasione della prossima tornata contrattuale, sia pur solo di carattere normativo, mettendo a fuoco proposte concrete di modifiche contrattuali ad hoc che vadano nel verso di facilitare la maternità e al contempo garantire la continuità dell’impegno lavorativo.

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