Roma, 14 feb. (Adnkronos Salute) - Acquazzoni nemici del respiro dei bimbi. Benefica in primavera perché 'lava' i pollini dispersi nell'aria, alleata contro l'inquinamento nelle grandi città , in autunno e in inverno la pioggia può invece diventare nemica di chi soffre di allergie. La relazione tra rovesci, alluvioni, inondazioni e reazioni allergiche è confermata da numerosi dati e studi a livello internazionale. E ora l'allarme arriva dagli esperti dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma: dopo i violenti nubifragi che hanno colpito la Capitale e Fiumicino, nella settimana dal 31 gennaio al 7 febbraio è stata registrata un'impennata di accessi per patologie respiratorie (bronchiti, bronchioliti, polmoniti, asma): +22,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, non caratterizzato da particolari fenomeni atmosferici.
Incremento ancora più consistente (+29,2%) nella sede del Bambino Gesù di Palidoro, presidio ospedaliero cui fa capo tutta l'area del litorale, finita 'sott'acqua' nei giorni scorsi. "Questi dati - sottolinea Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù - confermano che le muffe sono causa non solo di allergia, ma aumentano le infezioni respiratorie. Analoga situazione è stata registrata nelle zone del Veneto interessate dalle esondazioni".
Grandi concentrazioni di acqua, dunque, favoriscono la proliferazione di muffe e, conseguentemente, di micro-tossine che, soprattutto nei soggetti più delicati, come i bambini, possono scatenare reazioni allergiche anche immediate: dermatiti, eczemi, riniti, ma anche problemi dell'apparato respiratorio come bronchiti e asma. Sui 'danni da pioggia' nei più piccoli si discute nel corso del convegno 'Inquinamento ambientale e malattia allergica del bambino', appuntamento che riunisce all'Auditorium del Bambino Gesù di San Paolo Fuori Le Mura esperti italiani e internazionali di allergie e malattie respiratorie. Tra questi Renato Cutrera, responsabile di Broncopneumologia del Bambino Gesù, Diego Peroni, docente di Pediatria all'Università di Verona, e James Sublett, presidente dell'American College of Allergy, Asthma and Immunology.
Ulteriori dati a sostegno dell'equazione 'più piogge uguale maggior rischio di allergie e infezioni respiratorie' arrivano anche da recenti studi internazionali. Ricercatori di Cincinnati hanno rilevato che l'esposizione, nel secondo semestre di vita di un bambino, ad alte concentrazioni di alcune micro-tossine (in particolare Aspergillus ochraceus, Aspergillus unguis, e Penicillium variabile) a seguito di eventi come le alluvioni, aumenta il rischio di sviluppare asma in età scolare, intorno ai 7 anni. Da Londra arriva, invece, la segnalazione di un picco di accessi ai pronto soccorso per asma registrato durante le alluvioni che hanno colpito il Paese nel luglio 2013. E da Seoul, il report di un picco di visite per rinite allergica e per recrudescenza di eczema nei 7 giorni seguenti una inondazione.
Ancora dagli Stati Uniti la notizia di un nuovo allergene che colpisce in particolare durante le alluvioni: si tratta di quello presente nei peli dei topi, roditori che tendono ad emergere in massa dalle proprie tane in presenza di grosse quantità di acqua. Questa improvvisa concentrazione di allergene scatenerebbe reazioni allergiche. E' stato rilevato, per esempio, che il 45% dei bambini di Baltimora soffre di allergia al pelo di topo.
Anche l'ambiente domestico, ancor più di quello esterno, nasconde insidie per gli allergici. Tra gli allergeni che si nascondono in casa, ricordano gli esperti, anche le muffe che abbondano in caso di forte umidità o di acqua stagnante. L'arma, in questi casi, è la 'bonifica domestica': individuati i punti di nero sui muri, andranno isolati e coperti con vernice antimuffa. Nel corso del convegno James Sublett, presidente dell'American College of Allergy, Asthma and Immunology, ha presentato in anteprima mondiale le nuove direttive internazionali per la bonifica delle muffe dalle abitazioni.
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