Rho Pero (Milano), 10 lug. (LaPresse) - 'Ruolo materno nell'educazione nutrizionale del bambino': questo il tema dell'incontro promosso dal ministero della Salute allo 'Spazio donna' del Padiglione Italia di Expo. LaPresse ha parlato con il professor Giovanni Gravina, medico specialista in endocrinologia dell'Asl 5 di Pisa, docente del corso di laurea in Dietistica all'Università di Pisa e responsabile del Centro per i disturbi alimentari della Casa di cura San Rossore (Pisa).
D. Qual è la strategia migliore che deve adottare una mamma per far mangiare il bambino in modo sano? R. Ricordarsi che il bambino per mangiare in un modo sano ha bisogno di mangiare delle cose che gli piacciano e, quindi, cercare di fare in modo che quello che gli viene proposto, comunque, incontri i suoi gusti. Meglio ancora se quello che gli viene proposto è giocoso e divertente e se il bambino almeno qualche volta ha potuto partecipare alla preparazione del pasto. Questo, ovviamente, riguarda i cibi più difficili per i più piccoli. Perché i cibi dolci e cremosi sono facilmente ricevuti dal bambino, un sapore a cui siamo predisposti geneticamente. Mentre il sapore amaro è un sapore che il bambino tende a rifiutare. Ed è per questo che è complicato accettare la famosa verdura, che magari, in termini giocosi e creativi, è possibile che possa accettare".
D. Ci può fare qualche esempio? R. "Partiamo col dire che le verdure sono prevalentemente amare. Un buon modo è cominciare a proporre quelle meno amare, come i piselli o le carote. Però anche il tipo di consistenza è importante. L'altra predisposizione genetica che abbiamo è quella per il cremoso, quindi è meglio che vengano proposte come purea o soufflé, cose morbide che incontrino il gusto del bambino".
D. Quali errori non deve commettere una mamma? R. "Più che gli errori, diciamo le cose che non sono favorevoli, come la prescrizione autoritaria, il 'Devi', il 'Ti fa bene'. Perché per il bambino è importante il 'Mi piace'. Non è in genere una buona cosa fornire dei cibi che non sono familiari al bambino. Se deve imparare a mangiare dei cibi nuovi, è bene che facciano normalmente parte della vita e dello stile alimentare della famiglia. Perché i bambini tendono a rifiutare cibi nuovi, cibi che non conoscono e che non gli sono familiari. Forse anche il richiamo alla dieta non è un buon metodo per aiutare i bambini, che non hanno un grande interesse agli aspetti salutistici del cibo. Hanno, piuttosto, grandissimo interesse agli aspetti di piacere. La salute è un problema di noi adulti. Studi recenti dimostrano che madri troppo attente all'alimentazione dei bambini, di fatto perdendo di vista tutti gli aspetti di naturale relazione con l'alimentazione, predispongon o a un cattivo rapporto del bimbo con il cibo stesso".
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