Roma, 11 ago. (AdnKronos Salute) - Il grande caldo, continuo e intenso, di questa estate africana ha messo alla prova la resistenza di molti. Ma per le donne nella fase finale di una gravidanza (e anche per i bebè appena nati) è una stagione particolarmente difficile. "I disagi di chi aspetta un bambino nel corso di un'ondata di calore sono sicuramente maggiori perché la sensibilità al caldo in questa fase è più elevata. E il gonfiore, tipico in particolare degli ultimi mesi di gestazione, aumenta", spiega all'AdnKronos Salute Maria Grazia Pellegrini, ostetrica capo Fatebenefratelli-Isola Tiberina di Roma.
Il disagio fisico delle puerpere è legato alla accentuata sensibilità al calore. "Bisogna pensare - aggiunge Pellegrini - che la percezione del caldo che abbiamo avuto in questi giorni è notevolmente amplificata, per ragioni fisiologiche, nelle donne gravide. Il gonfiore, in particolare di piedi e mani, può essere notevole e la deambulazione è più difficile. A questo si accompagna la difficoltà del sonno, frequente negli ultimi mesi anche con clima normale, ma in questo periodo amplificata dal caldo".
Per ridurre il disagio, consiglia l'ostetrica, "se si è al mare è utile camminare nell'acqua salata per ridurre l'edema. In città meglio stare più tempo possibile dentro la piscina o, se non è possibile, almeno fare frequenti docce per raffreddare il corpo. Mentre a tavola meglio mangiare frutta e verdura, limitando le proteine a quelle del pesce e a pochissima carne", dice l'esperta ricordano che anche il bebè, al momento della nascita, subirà il disagio del caldo eccessivo.
"I bambini non hanno un sistema di termoregolazione maturo, prendono la temperatura esterna. Il piccolo patisce quindi il cado eccessivo. Per aiutarlo è utile fare tanti bagnetti e lasciarlo molto scoperto. Meglio non usare, invece, l'aria condizionata. Al limite il ventilatore, senza però orientarlo verso il bambino. Inoltre, considerando che i piccolissimi bevono solo latte materno, è necessario attaccarli spesso al seno per idratarli sufficientemente", consiglia ancora Pellegrini.
Dal punto di vista dell'organizzazione sanitaria, invece, l'ostetrica tranquillizza le mamme che temono 'buchi di assistenza' con le città svuotate dalle ferie in questi giorni.
"I turni degli ospedali devono essere organizzati anche ad agosto per garantire l'assistenza adeguata. In particolare nei reparti di maternità dove, ovviamente, la programmazione non è sempre possibile. Solo per qualche cesareo di elezione - bimbi podalici, mamme con problemi alla colonna o al bacino, eccetera - è possibile programmare l'intervento. Per il resto le strutture devono essere sempre in grado di accogliere le partorienti, e quindi avere il personale necessario è a lavoro. Ad agosto, in molti casi, si riducono le attività dei consultori e non si programmano i corsi di accompagnamento alla nascita, ma tutto il resto funziona come d'ordinario", conclude l'ostetrica.
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