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venerdì 5 agosto 2011

SALUTE: TROPPO SALE PER BIMBI INGLESI, A 8 MESI OLTRE DOPPIO DEL DOVUTO

(ASCA) - Roma, 2 ago - Il 70% dei bambini di 8 mesi nel Regno Unito consuma più del doppio di sale rispetto alle raccomandazioni del National Institutes for Health britannico (400 mg di sodio al giorno fino ai 12 mesi): è quanto emerge da uno studio condotto dall'Università di Bristol su 1200 bambini nati alla fine degli anni '90 e pubblicata sull'European Journal of Clinical Nutrition.
Secondo i ricercatori l'eccessivo introito di sale sarebbe dovuto in particolare al consumo di cibi trattati e pronti per il consumo - come i sughi pronti - e all'uso del latte vaccino - nonostante le raccomandazioni invitino a non usarlo fino al compimento di un anno di età - che contiene percentuali di sodio maggiori rispetto al latte materno e a quello artificiale.
''Questi risultati dimostrano che l'assunzione di sale deve essere sostanzialmente ridotta nei bambini di questa fascia di età - spiegano Pauline Emmett and Vicky Cribb, che hanno guidato lo studio -. I neonati
hanno bisogno cibi appositamente preparati per loro, senza sale aggiunto, ed è quindi importante adattare a loro la dieta di tutta la famiglia''.
Alti livelli di sale, spiegano i ricercatori, possono danneggiare i reni in via di sviluppo e abituare i piccoli a
gusti eccessivamente sapidi, dando il via a pratiche alimentari non corrette che possono continuare in età adulta e causare problemi di salute nel corso della vita.

SALUTE: omega3 in gravidanza, bimbi più resistenti a malattie infanzia

(ASCA) - Roma, 2 ago - Dieta bilanciata in gravidanza con l'inserimento di integrazioni di acidi grassi omega 3: così i neonati risultano più protetti, entro i primi sei mesi di vita, da disturbi come febbre, raffreddore, tosse, dispnea e catarro. E' quanto sostengono in uno studio pubblicato su Pediatrics un gruppo di ricercatori della Emory University (Atlanta, Usa) guidati da Usha Ramakrishnan.

Gli studiosi hanno diviso 1100 donne incinte in due gruppi e hanno somministrato loro per 18-22 settimane durante la gestazione un integratore di acido docosaesaenoico (un tipo di omega3) o un placebo. Hanno poi monitorato lo stato di salute di circa 900 tra i neonati dati alla luce: ed è emerso che, rispetto ai bambini le cui madri avevano ricevuto il placebo, a uno, tre e sei mesi di età i figli di madri che avevano assunto gli omega 3 avevano minore frequenza di raffreddore ed episodi di tosse, catarro e dispnea più brevi, guarivano più velocemente quando si ammalavano e soffrivano di meno secrezioni nasali, difficoltà respiratorie ed eruzioni cutanee. noe/sam/alf

SALUTE: PC DISTOLGONO BIMBI DA LIBRI E DANNEGGIANO CAPACITA' LETTURA

(ASCA) - Roma 2 ago - I computer sottraggono il tempo dedicato ai libri e danneggiano la capacità di lettura dei bambini. E' quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori dell'Università di Gothenburg (Svezia) coordinati da Monica Rose'n.
La ricerca, condotta su bambini di 9-10 anni residenti in Italia, Svezia, Stati Uniti e Ungheria, ha dimostrato che i pc hanno danneggiato la capacità di lettura dei più piccoli: al contrario di quanto avvenuto in Italia e Ungheria, infatti, dove le performance dei bimbi sono costantemente migliorate, a partire dal 1991 in Svezia e negli Usa sono peggiorate, proprio in concomitanza con la maggiore diffusione dei computer.
noe/sam/alf

SALUTE: UNICEF CELEBRA SETTIMANA ALLATTAMENTO SENO, RIDUCE MORTE BIMBI

(ASCA) - Roma, 1 ago - Durante la settimana mondiale dedicata all'allattamento al seno, l'Unicef ''si impegna a promuovere i benefici dell'allattamento al seno anche al di fuori degli ambulatori e delle sale parto, ad un pubblico più ampio quindi, per assicurarsi che i giovani sia nei paesi in via di sviluppo e nei paesi più ricchi possano capire l'importanza dell'allattamento al seno molto prima di diventare genitori''.

L'allattamento al seno, spiega l'organizzazione in una nota, 'è direttamente collegato alla riduzione del numero di morti di bambini sotto i cinque anni, ma nei paesi in via di sviluppo solo il 36 per cento dei bambini sono allattati esclusivamente al seno fino al compimento del 6° mese di vita''. Con così tanto in gioco, afferma Anthony Lake, direttore generale dell'Unicef, ''dobbiamo fare di più per raggiungere le donne con un semplice, potente messaggio: l'allattamento al seno può salvare la vita del tuo bambino.
Nessun altro intervento di prevenzione è più efficace per ridurre il numero di bambini che muoiono prima di raggiungere il loro quinto compleanno''.
I vantaggi dell'allattamento al seno per la sopravvivenza dei bambini, la loro crescita e il loro sviluppo sono d'altronde ben noti. Diversi studi scientifici hanno dimostrato che l'allattamento al seno potrebbe portare ad una riduzione del 13 per cento delle morti dei bambini sotto i cinque anni se soltanto i neonati fossero nutriti esclusivamente con il latte materno per i primi 6mesi di vita e a questo fossero integrati altri alimenti fino al compimento del primo anno.
com-map/cam/bra

SALUTE: ANORESSIA IN GB COLPISCE ANCHE BIMBI 5 ANNI

(ASCA-AFP) - Londra, 1 ago - L'anoressia in Gran Bretagna ha colpito negli ultimi tre anni oltre 100 bambini tra i cinque e i sette anni. Un dato allarmante diffuso dai gruppi che lottano contro i disturbi alimentari che risulta comunque sottostimato a causa del rifiuto di alcuni ospedali del servizio sanitario nazionale di diffondere cifre e informazioni a riguardo.
Secondo queste stime, 197 bambini tra i 5 e i 9 anni sono stati ricoverati in ospedale in Inghilterra per disturbi del comportamento alimentare (come anoressia e bulimia) e le organizzazioni che lottano contro questi problemi affermano che in molti casi all'origine di queste malattie c'è l'influenza che subiscono i bambini dalle fotografie sulle riviste di moda.

I dati, che prendono in esame i casi degli ultimi tre anni in 35 ospedali, mostrano come 98 bambini al momento del ricovero avevano tra i 5 e i sette anni e 99 ne avevano 8 o non più di nove. Circa 400 pazienti, invece, avevano tra i 10 ed i 12 anni e oltre 1.500 tra i 13 ed i 15 anni.
Secondo una ricerca condotta dagli esperti dell'Istituto sanitario per l'infanzia dell'University College di Londra, tre bambini su 100 mila sotto i 13 anni soffrono in Gran Bretagna e Irlanda di un qualche tipo di disturbo alimentare.
Susan Ringwood, direttore dell'organizzazione B-eat, ha commentato le cifre sottolineando come vi sia ''un trend allarmante'' nella società di oggi con i più piccoli che ''interiorizzano'' i messaggi lanciati dai magazine e dalle riviste che promuovono come modello quello di una magrezza esagerata.
ghi/cam/alf

Amy Winehouse voleva diventare madre "Stava per adottare una bimba di St. Lucia"

Londra, 31 luglio 2011 - Aveva ancora tanti progetti Amy Winehouse, la cantante morta a soli 27 anni la scorsa settimana a Londra. Uno di questi era adottare una bimba a St. Lucia, l'isola caraibica dove aveva a lungo soggiornato nel tentativo di disintossicarsi.

"Avrebbe voluto essere mia mamma", ha detto al Sunday Mirror la piccola Dannika Augustine, 10 anni, che aveva incontrato la Winehouse proprio sull'isola.

Secondo il tabloid domenicale la cantante aveva già comprato un biglietto per andare a visitare Dannika nei prossimi giorni e la nonna della bambina ha detto al giornale che Amy aveva avviato le pratiche legali per l’adozione.

Dannika viveva in povertà con la madre che a malapena riusciva a darle da mangiare quando Amy l’aveva presa sotto la sua ala protettrice durante uno dei molti soggiorni a St. Lucia degli ultimi due anni.

Bimbo muore travolto da televisore

(ANSA) - TERNI, 30 LUG - E' morto nel pomeriggio nell'ospedale di Terni il bimbo di due anni trasportato in ambulanza da Norcia intorno alle 14 dopo che - stando alle prime ricostruzioni - mentre stava giocando, sarebbe stato travolto da un televisore (un vecchio modello) nella casa in cui stava trascorrendo una vacanza con la sua famiglia, residente a Pescara. E' stata la mamma la prima a soccorrerlo. I medici dell'ospedale ternano, dopo un primo tentativo di rianimarlo, lo hanno invano operato.

Estate: Osp.Bambino Gesù a maturati 2011, donate il sangue

(ANSA) - ROMA, 27 LUG - ''Donare il sangue è la migliore prova di maturità''. Con questo slogan, gli esperti dell'Ospedale Pediatrico di Roma Bambino Gesù lanciano un appello ai 495.771 ragazzi e ragazze italiani che quest'anno hanno sostenuto gli esami di maturità con successo, affinché donino il sangue prima del grande esodo estivo.
Lasciati alle spalle gli esami di maturità 2011, per la stragrande maggioranza dei maturati, sottolineano gli esperti, è tempo di ''passare all'incasso''. Che si tratti dell'ultimo regalo da bambini o del primo regalo da adulti, il ''premio per la maturità' è da mesi argomento di negoziazione tra genitori e figli. Tra le richieste più gettonate: auto, moto, tablet, viaggi e per le ragazze interventi estetici.
Ma a fronte di tali richieste, l'Ospedale Bambino Gesù ricorda come donare il sangue sia un ''gesto di amore, di senso civico e di attenzione verso la propria salute e verso quella degli altri che può rappresentare il primo gesto consapevole dell'età adulta e inaugurare una sana abitudine per il resto
della vita''.
Se le donazioni di sangue sono necessarie per le strutture sanitarie e ospedaliere lungo tutto il corso dell'anno, e l'appello degli esperti, ''nella stagione estiva l'esigenza diventa ancora maggiore specie per una realtà come l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, in cui l'attività salvavita e di chirurgia di eccellenza non conosce soste''.(ANSA).

martedì 2 agosto 2011

La bimba che vede il mondo in bianco e nero

Tyla Rich vede il mondo in bianco e nero. Otto anni, gallese, è afflitta da acromatopsia, una malattia che colpisce uno ogni 33 mila e che impedisce la normale visione a colori. I genitori di Tyla, Kara e Grame, si accorsero che qualcosa non andava quando lei era un bebè. «La tenevo in braccio e mi sono accorta che i suoi occhi guizzavano qua e là. L'abbiamo portata subito dal dottore e poi all'ospedale, dove ci dissero che era cieca», ha raccontato la madre. «Per un anno l'abbiamo trattata come se non potesse vedere niente ma poi abbiamo capito che Tyla poteva vedere più di quanto i dottori avevano immaginato. Ha cominciato a seguirci e a guardarci quando parlavamo».

La sua condizione la rende particolarmente sensibile alla luce solare, costringendola a indossare un paio di occhiali con le lenti rosse quando va in giro. A casa, invece, le finestre sono quasi sempre oscurate. I genitori temevano che potesse crescere isolata, ma, per ora, non è così. Va a scuola con i suoi fratelli, si impegna in tutte le attività extracurriculari e si comporta come qualunque altro alunno. Kara ha creato un blog sulla figlia, per spiegare al mondo la sua situazione e per aiutarla a fare nuove amicizie. «Tyla vorrebbe tanto conoscere altri bambini nelle sue stesse condizioni, qualcun altro che sappia esattamente come vive lei».

source: it.notizie.yahoo.com

lunedì 1 agosto 2011

Salute: studio, bimbe meno brave con i numeri se mamme credono nei cliche'

Roma, 25 lug. (Adnkronos Salute) - Piccole Einstein solo se la mamma è convinta delle capacità delle bambine. A rivelarlo è una ricerca guidata dall'università di Bologna, di prossima pubblicazione sull' 'Developmental Psychology', rivista dell'Associazione degli psicologi americani. Secondo lo studio, le possibilità che una bambina diventi un piccolo genio della matematica dipendono dai 'cliché' di genere della mamma.
"Se questa infatti pensa che con i numeri se la cavino meglio i maschi - afferma lo studio - sua figlia otterrà punteggi fino al 15% inferiori rispetto alle coetanee le cui mamme rigettano con forza lo stereotipo. Nessun influenza, invece, sembrano avere le opinioni dei papà".
"E' sorprendente che già a 5 anni le bambine possano essere inconsapevolmente condizionate da stereotipi relativi al genere - afferma Carlo Tomasetto, ricercatore dell'ateneo bolognese e coautore dello studio - ancora più sorprendente, per un profano, è forse che il condizionamento si attivi solo se, prima dei test di matematica, alle bambine viene chiesto di disegnare una figura femminile".
Per svelare il legame tra pregiudizi e performance scolastica lo studio, condotto su 124 bambine tra i 5 e i 7 anni, ha sottoposto le bimbe, prima del test di matematica, al racconto di una storia. A un gruppo la protagonista femminile è stata descritta fortemente stereotipata, mentre in un altro era sostanzialmente neutra. Le bambine sono quindi state invitate a fare un disegno relativo al racconto appena ascoltato.
Parallelamente ai genitori è stato fatto compilare un questionario nel quale, tra l'altro, si chiedeva loro se "i maschi di solito sono più portati delle femmine in matematica" e se "le femmine di solito sono più brave nelle materie artistiche e linguistiche che in matematica". Nonostante in media i genitori tendessero a rigettare gli stereotipi, l'indagine ha sottolineano come "circa un terzo ha ammesso di riconoscersi nei cliché". Alle maestre, inoltre, è stato chiesto un giudizio sul rendimento scolastico in matematica.
Analizzando l'esito del test, a cui sono stati sottoposti figli e genitori, i ricercatori si sono accorti che il rendimento in matematica si abbassava tanto più erano forti gli stereotipi di genere delle madri, fino ad arrivare ad uno scarto del 15% nel caso delle mamme con maggiori pregiudizi. Secondo lo studio questo effetto è "riscontrabile solo nelle bimbe che prima del test hanno disegnato la figura femminile. Se le mamme rigettano con decisione lo stereotipo, al contrario, le bimbe mantengono lo stesso livello di prestazione, qualunque sia la storia ascoltata e il disegno realizzato".
"Quando nei pensieri delle piccole si richiama la loro identità di appartenenza - spiegano i ricercatori - si riattivano tutte le idee e gli stereotipi collegati. Così la spiegazione che poi offrono dell'influsso negativo sulla performance ha a che vedere con lo stress indotto dall'ansia da prestazione".
Ecco che se le bambine temono di sbagliare, "perché hanno inconsapevolmente assimilato la convinzione che la matematica non sia pane per i loro denti - avvertono i curatori della ricerca - si concentrano con più fatica e tendono davvero a fare più errori nei quesiti più difficili. Il fenomeno interessa peraltro tutte le scolare: brave o somare che siano".
"Già qualche anno fa - segnalano - alcuni economisti italiani avevano dimostrato come il successo in matematica delle donne fosse strettamente legato al loro grado di emancipazione. In alcuni paesi nordici il 'gap' coi maschi risulta di fatto azzerato - concludono i ricercatori - e in alcuni casi ribaltato (Islanda), mentre in Paesi come l'Italia, Turchia o Grecia è ancora piuttosto pronunciato".