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lunedì 11 luglio 2011

Fecondazione: la Germania dice sì alla diagnosi preimpianto. In Italia il ministro Fazio è inerte contro l'omissione del servizio pubblico sanitario che la prevede.

 Dichiarazione Filomena Gallo, avvocato, Vice segretario associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica

 Apprendiamo con soddisfazione che  in Germania è stato approvato il disegno di legge che consente la selezione embrionale per malattie genetiche nelle procedure di fecondazione in vitro.
Dopo questa decisione, sono ora 16 i Paesi Europei che consentono la selezione pre-impianto: Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Ceca, Regno Unito, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia.

In Italia, nonostante una giurisprudenza consolidata e la previsione esplicita di indagine diagnostica sull’embrione sia consentita dalla legge 40(Art. 13 e 14), ancora oggi molte coppie devono subire il diniego delle strutture pubbliche ad eseguire l’indagine e  quindi sono costrette a rivolgersi alle strutture private a proprie spese senza usufruire del Servizio Sanitario Nazionale, in violazione del principio di uguaglianza e del diritto alla salute.

Il ministro della Salute Fazio dovrebbe intervenire immediatamente contro questa illecita omissione di servizio pubblico sanitario, garantendo l’equità dell’accesso alle cure che in questo caso non manca, anche in violazione alla legge in materia in vigore nel nostro Paese, nonostante  numerose sentenze abbiano confermato che la coppia può richiedere di conoscere lo stato di salute dell’embrione e che possono essere effettuate indagini cliniche diagnostiche sull’embrione e che è obbligo del medico trasferire in utero solo gli embrioni sani.
In assenza di una politica che operi per il diritto alla salute dei cittadini, dovremo nuovamente adire ai Tribunali per ottenere anche nelle strutture pubbliche ciò che è già consentito?
Lunedì, 11 luglio, 2011 - 18:59

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