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martedì 31 marzo 2015

Melissa Satta: per ora niente figli

Melissa Satta: per ora niente figli

Un altro figlio dopo il piccolo Maddox? Per Melissa Satta, legata al calciatore Kevin Boateng, ora non è previsto. «Intanto ci godiamo lui: ci impegna tanto! Ora lui è la priorità mia e del mio compagno, però non sono una di quelle mamme apprensive, anzi, ora che inizia a gattonare gli dico “vai, vai”!», ha raccontato su Nuovo.

Conciliare famiglia e lavoro per la starlette non è sempre facile: «Bisogna viaggiare tanto. Il mio cuore ne soffre perché lasciare mio figlio, anche solo per un giorno, mi fa piangere. Però sono una mamma che lavora, mi piace quello che faccio e mi farebbe star male anche abbandonare tutti i miei impegni. Cerco un compromesso. Prima lavoravo e poi mi riposavo; adesso prendo un aereo anche alle 5 o alle 6 di mattina».

Sul fatto di pubblicare o meno le foto del figlio sui social, la Satta ha idee molto chiare che vanno in controtendenza rispetto alle scelte di tante sue colleghe. «Sono molto riservata. Ognuno deve scegliere il modo più giusto per vivere la popolarità. Belen ha scelto una strada ed è libera di farlo. Io e il mio compagno abbiamo un altro tipo di gestione. Maddox è piccolo e avrà tempo di diventare popolare. Al momento uso i social per i miei selfie, il mio look, per lavoro. Poi, se capita, ogni tanto una foto ci può anche stare. Però forse sono anche un po’ gelosa e mi piace tenere certi momenti per me».

Le nozze con Boateng, che tanti si aspettavano per quest’estate, arriveranno non prima del 2016. «Ne abbiamo parlato, ma non abbiamo ancora organizzato niente. Abbiamo avuto un anno pieno di cose. E per celebrarlo nel 2015, ormai, siamo in ritardo».

Cover Media

lunedì 30 marzo 2015

Fecondazione: in Gb boom di bebè da mamme surrogate, trend non solo vip

Milano, 30 mar. (AdnKronos Salute) - La foto della super top oggi 51enne Elle Macpherson campeggia da giorni sui siti dei principali quotidiani internazionali. Non nelle vesti di storica icona della moda. Ad accendere i riflettori sulla bionda australiana questa volta è la sua voglia di maternità: due figli all'attivo, sembra che la modella voglia metterne in cantiere un terzo ricorrendo alla maternità surrogata e ai suoi stessi ovuli previdentemente congelati. Ma per ogni vip che esce allo scoperto - e fa il giro del mondo - ci sono tante coppie comuni che, a riflettori spenti, inseguono le stesse tecniche pur di coronare il sogno di genitori. In Gb è boom di bebè nati da genitori surrogati: 167 solo lo scorso anno secondo dati dell'ente pubblico 'Children and Family Court Advisory and Support Service', riportati dal 'Telegraph'.

Numeri da record, più che triplicati in 7 anni, dal 2007 quando i neonati con l'aiuto della maternità surrogata erano a quota 47. Continua anche il turismo procreativo verso Paesi dove il ricorso all'utero in affitto e alla maternità surrogata a pagamento è legale: secondo statistiche britanniche diffuse appena lo scorso mese, negli ultimi 3 anni più di mille coppie con la valigia piena di speranze si sono messe in viaggio verso un totale di 57 paesi esteri.

Donazione di ovuli, egg freezing, mamme surrogate: tutte pratiche non esenti dal rischio di risvolti controversi. Come nel caso estremo del piccolo Gammy, affetto da sindrome di Down e concepito insieme alla sua gemellina sana con un utero 'preso in affitto' da una coppia australiana in Thailandia. Il bebè è stato abbandonato dai genitori alla mamma surrogata a seguito della diagnosi e lo scorso mese la Thailandia ha deciso di vietare l'accesso di coppie straniere alla maternità surrogata a fini commerciali nel Paese.

Da più parti piovono allerte sulla carenza di regolamentazione internazionale e sul rischio di sfruttamento delle mamme surrogate provenienti da Paesi poveri. Ma il ricorso a queste tecniche non si ferma. E le testimonianze di coppie che arrivano a stringere un bebè fra le braccia aumentano: in particolare donne 30enni con una carriera in ascesa che, trovato l'amore dopo i 40 anni, entrano nel vortice di cicli di fecondazione assistita falliti e approdano all'ultima spiaggia della maternità surrogata.

Caroline Griffiths, diventata madre così a 57 anni, racconta al 'Telegraph' di aver speso con il marito circa 80 mila sterline in 15 anni di tentativi senza successo. Fino alla scelta dell'utero in affitto e alla nascita della piccola Grace.

Primavera stagione complessa per i bambini. Vademecum ABM

Primavera stagione complessa per i bambini. Vademecum ABMRoma, 30 mar. (askanews) - E'primavera, le giornate si sono allungate e si gioca all'aperto, ma i raffreddori e i malanni sono in agguato. E con le vacanze di Pasqua spesso i ritmi dei bambini vengono alterati e si fa qualche "strappo" ad una dieta sana. Susanna Esposito, Presidente dell'Associazione Amici del Bambino Malato Onlus e Direttore dell'Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura della Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano raccomanda a mamme e papà tutte le precauzioni e i comportamenti da adottare per mantenere sani i nostri bambini anche in questo periodo.

1.Giocare all'aria aperta e fare sport, approfittando delle giornate più lunghe, è molto importante per la salute dei bambini VERO. In generale, un'attività fisica regolare in età pediatrica è fondamentale sia nel bambino sano che in quello affetto da malattie respiratorie croniche. E' anche un'importante forma di prevenzione dell'obesità che contribuisce, attraverso un aumento del dispendio energetico, a ridurre la massa grassa e ad aumentare quella magra, ed è uno strumento fondamentale per un corretto sviluppo osseo. 2. Nei bambini, soprattutto nei più piccoli, è concesso mangiare un po' di tutto e le infezioni alimentari in età pediatrica sono rare. FALSO. L'alimentazione deve essere sana fin da piccolissimi, soli così sarà possibile prevenire patologie importanti da adulti. Perciò, durante le vacanze pasquali non esagerate con le uova di cioccolato. E' necessario, inoltre, limitare il consumo di salame e insaccati vari che, insieme alle conserve di frutta e verdura fatte in casa, possono essere all'origine di intossicazioni importanti come il botulismo. Ed ancora, fate attenzione alle uova crude e alle verdure non lavate: con questi alimenti uno dei rischi più frequenti è la salmonellosi, un'intossicazione caratterizzata da sintomi quali nausea, vomito, dolori addominali, diarrea e febbre. 3. Anche durante la primavera, quando si gioca all'aperto o si trascorrono varie ore sotto il sole bisogna proteggersi dal sole e adottare un abbigliamento adeguato. VERO. E' fondamentale scegliere un'esposizione al sole in sicurezza: l'esposizione ai raggi solari è sempre consigliata perché aumenta la trasformazione di vitamina D e anche durante la stagione primaverile non sottovalutate la loro pericolosità e utilizzate sempre creme solari ad alta protezione proteggendo i bambini con cappellini e occhiali da sole. 4. In caso di viaggi o escursioni è necessario portare sempre con sé un kit di primo soccorso. VERO. Con i bambini non bisognerebbe mai dimenticare di avere con sé un kit di primo soccorso quando si parte o si fanno le gite fuori porta, includendo anche prodotti repellenti contro le punture di zanzare e zecche (queste ultime presenti soprattutto in montagna). 5. In primavera è difficile ammalarsi. FALSO. Le forti escursioni termiche tipiche della stagione primaverile e gli sbalzi di temperatura favoriscono frequentemente lo scatenarsi di raffreddori ed episodi febbrili che spesso si risolvono nel giro di pochi giorni senza che sia necessario l'utilizzo di farmaci o, nei casi di febbre oltre i 38°C, è consigliabile l'uso di antipiretici.

Salute: bimbi 'oversize' ma 30% genitori li vede magri

Milano, 30 mar. (AdnKronos Salute) - Figli perfetti agli occhi di mamma e papà. Tanto 'ciechi' nel giudicare i loro bambini da vederli normali, se non addirittura magri, anche quando per la scienza sono sovrappeso o decisamente obesi. Una percezione distorta che riguarda oltre 3 genitori su 10, secondo uno studio britannico condotto sui genitori di quasi 3 mila ragazzini, pubblicato sul 'British Journal of General Practice'.

A meno che le dimensioni del piccolo non siano estremamente eccessive, così tanto da risultare evidenti anche allo sguardo offuscato di chi li ha messi al mondo - spiegano gli scienziati della London School of Hygiene & Tropical Medicine e dell'University College London Institute of Child Health - i genitori tendono a sottovalutare il problema dei chili di troppo che affligge i figli.

Gli studiosi hanno osservato che il 31% delle madri e dei padri intervistati attraverso un questionario sottostima l'indice di massa corporea (Bmi) dei figli. E non di poco: nonostante 369 bambini del campione risultassero per Bmi francamente sovrappeso, appena 4 genitori descrivevano i figli come tali. Il team stima dunque che un bimbo con un valore di Bmi nella fascia sovrappeso-obesità ha l'80% di probabilità di essere classificato come normopeso da mamma e papà. Sordi all'allarme bilancia. (segue)

"Se i genitori non sono in grado di classificare con esattezza il peso dei loro figli, non potranno essere disponibili e motivati a effettuare le correzioni degli stili di vita necessarie a promuovere il raggiungimento e il mantenimento di una corporatura sana", commenta l'autore senior dello studio Sanjay Kinra.

Per il co-autore Russel Viner "è necessario pensare a interventi in grado di ridurre il gap fra il peso percepito dai genitori e quello reale dei figli, valutato attraverso gli indicatori utilizzati dalla comunità medico-scientifica. L'obiettivo di queste misure dovrebbe essere quello di aiutare mamme e papà a comprendere meglio i rischi di salute associati al sovrappeso e l'importanza di adottare stili di vita più sani".

Justin Timberlake dedica premio a sua moglie incinta: questo bimbo "è la nostra creazione più bella"

Los Angeles, 30 mar. (AdnKronos/Dpa) - "Sono ansioso di vedere la nostra migliore creazione". Così Justin Timberlake domenica sera agli iHeartRadio Music Awards, premi assegnati al migliori artisti del mondo nelle varie categorie e agli artisti che hanno realizzato le vendite maggiori. Il musicista e attore, secondo 'People.com, ha dedicato il premio a sua moglie, l'attrice Jessica Biel, e al bimbo che sta per dare alla luce.

Timberlake ha poi scherzato dicendosi pronto a imparare a cambiare i pannolini. Dopo mesi di speculazioni, solo di recente la coppia ha annunciato la notizia nonostante la Biel sia quasi alla fine della gravidanza. Per la coppia, sposata dal 2012, questo è il primo figlio.

venerdì 27 marzo 2015

Scoperti gli ultracentenari 'seriali', per i figli dei super longevi è 35 volte più facile passare i 100 anni

Milano, 27 mar. (AdnKronos Salute) - - Il segreto di Matusalemme sta più nei geni o negli stili di vita sani? Uno studio americano sembra propendere per un maggior peso del Dna, almeno fra i 'super nonni' che arrivano a festeggiare oltre un secolo di vita. Gli scienziati coordinati dall'italiana Paola Sebastiani, docente di biostatistica alla Boston University School of Public Health, hanno infatti calcolato che quanto più si invecchia tanto più è probabile che il risultato anagrafico sia merito di un destino scritto nel genoma.

Un'eredità che si trasmette ai figli: mentre la prole di chi vive fino a 90 anni ha una probabilità di raggiungere la stessa età dei genitori solo 1,7 volte maggiore rispetto ai coetanei con madri o padri meno longevi, i figli di chi arriva a 95 anni hanno chance 3,5 volte superiori di imitare i genitori; quelli di chi compie 100 anni hanno una probabilità 9 volte maggiore di raggiungere lo stesso traguardo, e per i figli di chi celebra 105 compleanni è addirittura 35 volte più facile seguire le orme di mamma o papà. Famiglie di ultracentenari 'seriali'. Forse fortunate, ma molto rare, tengono a precisare gli autori della ricerca pubblicata sul 'Journal of Gerontology: Biological Sciences'.

Gli studiosi hanno analizzato i dati dei 1.500 partecipanti al 'New England Centenarian Study' del Boston Medical Center, il più grande lavoro al mondo condotto sui centenari e le loro famiglie. La conclusione è che un conto è invecchiare fino a 90 anni, un altro è arrivare ai 105. "Sono due condizioni drammaticamente diverse - avvertono i ricercatori - frutto di un'influenza genetica molto diversa".

Se "per molto tempo, sulla base di studi effettuati sui gemelli negli anni '80 e nei primi anni '90, si pensava che i geni influenzassero la longevità per un 20-30% e che la quota restante dipendesse dall'ambiente, dalle abitudini di vita o dalla fortuna - ricordano gli scienziati - questo e altri studi su persone molto più anziane (e rare) indicano che l'assetto genetico ha un ruolo sempre maggiore, specie dopo i 100 anni". Un po' come a dire che vivere sano è sacrosanto, ma forse accanirsi è inutile: il segreto di una vita ultrasecolare sta nella carta d'identità dei genitori e degli altri avi dell'albero genealogico.

Crescere i bambini nell'era digitale al MAR 2015

Roma, 27 mar. (askanews) - Crescere i propri figli nell'era digitale tra libri e app. Sarà questo il tema del convegno d'apertura di Media All Rights (MAR), il nuovo evento dedicato ai contenuti audiovisivi, digitali e multimediali, che si svolgerà da lunedì prossimo 30 marzo all'1 aprile presso il quartiere fieristico di Bologna. Questo convegno vedrà un confronto tra editori tradizionali, sviluppatori di app e di contenuti per bambini e psicologi dell'età evolutiva. Organizzato da BolognaFiere, la prima edizione del MAR avrà luogo in concomitanza con la grande Fiera del Libro per Ragazzi e con il Bologna Licensing Trade Fair (BLTF). L'evento si rivolgerà a tutta la filiera della produzione di contenuti audio-video, multimediali e per internet: dalle aziende del settore radiotelevisivo e cinematografico a quelle attive nello sviluppo di app e videoga me, senza dimenticare le agenzie fotografiche, di design, comunicazione e product placement. Il target dei visitatori riguarda soprattutto importanti editori e broadcaster, produttori tv e cinema, agenzie di pubblicità e marketing. Il convegno "Crescere i propri figli nell'era digitale tra libri e app. Un confronto tra editori tradizionali, sviluppatori e psicologi" è solo il primo della serie di appuntamenti in programma durante l'evento MAR. Nella giornata di lunedì 30 marzo, sarà seguito da incontri su vari temi: "Faccia da character: i personaggi animati della pubblicità dal Carosello ai giorni nostri", "Intrattenimento digitale per bambini digitali: le strategie multipiattaforma della kids television" e "Web e internet: opportunità e sfide". Nella giornata di martedì 31, sono invece previsti convegni su "JamToday: da utenti a creatori di videogiochi. Le game jam per far realizzare un videogioco didattico in un solo week end", "Nativi digitali tra realtà e finzio ne: le relazioni tra il mondo reale e virtuale nello sviluppo di contenuti digitali per bambini", "Dove osa l'animazione nella crossmedialità" e "Transmedia Generation. Storie, piattaforme e successi italiani per le nuove audience dei "media incrociati". Nella giornata conclusiva di mercoledì 1 aprile, è previsto infine l'incontro su "Europa Creativa: un gioco da ragazzi!". L'obiettivo dell'evento MAR è quello di creare nuove sinergie e opportunità di business per le aziende che compongono la grande filiera dei contenuti, in particolare i produttori di audiovisivi e gli app developers. La concomitanza con la Fiera del Libro per Ragazzi e con la Fiera del Licensing rende sempre più la fiera di Bologna il grande hub internazionale dei contenuti entertainment: nei padiglioni del quartiere fieristico di Bologna, infatti, troveranno spazio dalle illustrazioni all'editoria classica, dal licensing all'editoria digitale fino al settore audiovideo e multimediale. red/mrr

Vanessa Incontrada: «Figli? Ho un po’ paura»

Vanessa Incontrada: «Figli? Ho un po’ paura»

Un altro figlio? Vanessa Incontrada è combattuta: «Lascio aperta questa possibilità ma ammetto di avere un po’ paura», ha ammesso su Vanity Fair. Il motivo? Il trauma vissuto con la prima gravidanza: «Non solo il fatto di essere stata male fisicamente, ma anche quell’attenzione mediatica morbosa. Per me è stato molto doloroso», ha spiegato. All’epoca il suo aumento di peso venne infatti notato da molti media. «Il trauma è rimasto. E la malinconia. Perché mi hanno rovinato un momento speciale che sognavo da quando ero ragazza â€" ha confessato -. Sa che non ho più nemmeno una foto di quando ero incinta? Le ho eliminate tutte. E poi mi è rimasto un tarlo: perché se la sono presa con me? Perché non succede alle mie colleghe? Sono l’unica ad essere ingrassata in gravidanza?»

Per il momento Vanessa non medita di sposarsi, ma nel frattempo ha deciso di battezzarsi. «Non l’ho fatto pensando al matrimonio, ma perché ho voluto riavvici narmi alla fede: tutti abbiamo bisogno di credere che ci sia qualcuno che ci protegge da lassù. Mi sono fatta battezzare da un amico di mia mamma che si è fatto prete da adulto, è stato un momento molto emozionante e vissuto in famiglia. Ho un grande sogno, quello di incontrare papa Francesco».

Ripensando al passato, nonostante le ombre, vanessa può dire di aver raggiunto quello che sognava: «Sì, sono stata fedele a quello che ho voluto: il lavoro, ma con il perno centrale della famiglia. L’unica cosa che mi dispiace è di aver perso un po’ il sorriso di allora, il sorriso che avevo dentro».

Cover Media

giovedì 26 marzo 2015

Napoli, nasconde 3 chili di hashish tra i giocattoli: arrestato

Napoli, 26 mar. (LaPresse) - Questa mattina gli agenti della polizia del commissariato Nola (Napoli) hanno arrestato un 28enne di Saviano ritenuto responsabile di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Il nome del giovane, già noto alla polizia perchè lo scorso novembre era stato denunciato, sempre dagli agenti di Nola, per detenzione illecita di armi da guerra e comuni da sparo, è saltato fuori nell’ambito di un’indagine per il contrasto allo spaccio nella zona di competenza del commissariato. Questa mattina i poliziotti si sono quindi presentati alla sua abitazione di Saviano per effettuare una perquisizione domiciliare. Nella cantina di pertinenza dell’appartamento, ben nascosti sotto alcuni vecchi giocattoli, hanno infatti trovato 28 panetti di hashish per un peso complessivo di circa 3 chili. La droga è stata sequestrata e il gi ovane, noto negli ambienti criminali locali come 'Rafaele a’ Pista', è stato arrestato e subito portato a Poggioreale.

Ora legale: pediatra, 100 mila bimbi scombussolati, calcio e pallavolo alleati

Roma, 26 mar. (AdnKronos Salute) - E' lo sport, in particolare calcio e pallavolo, l'arma segreta dei genitori italiani alle prese con il ritorno dell'ora legale. Nella notte tra sabato e domenica le lancette vanno spostate avanti di un'ora: cambiamento che "si tradurrà in sonnolenza, malumori, inappetenza e irritabilità per circa 100 mila bambini italiani tra 0 e 14 anni. Ma se si sfrutteranno le giornate del fine settimana per stare all'aperto e fare sport, puntando su quelli più amati dai bambini e dalle bambine, rispettivamente calcio e pallavolo, l'adattamento durerà meno del solito", assicura all'Adnkronos Salute il pediatra di Milano Italo Farnetani.

Per i bimbi, "abitudinari come nessuno", il nuovo orario di solito "ha l'effetto di un viaggio da Milano a Londra, con tutti i disturbi legati al jet lag. E anche gli adulti hanno dei problemi: in pratica l'orologio biologico di molti dei 60 milioni di italiani risulterà 'sballato'. Un inutile stress che si potrebbe facilmente evitare, adottando finalmente l'ora legale per tutto l'anno", assicura Farnetani. Una battaglia che il pediatra combatte da tempo, "per poter godere costantemente dei benefici dell'ora legale per la salute e l'umore". E che viene portata avanti in queste settimane da alcuni attivisti anche negli Stati Uniti. Obiettivo, ridurre al minimo i fastidi e sfruttare l'ora di luce in più.

"In questo modo, infatti - spiega ancora Farnetani - avremmo un'ora di luce in più nelle giornate invernali, preziosa in particolare per i bambini, che potrebbero trascorrere un po' più di tempo all'aperto. E' inutile avere la luce quando ci si sveglia: per un po' infatti il nostro cervello è ancora in una fase di ripresa. Meglio poter contare su un'ora in più al pomeriggio, quando si è alle prese con lo sport o i compiti". In ogni caso, occorre circa una settimana per adattarsi, e se il meteo sarà benevolo anche meno. "A patto di non fare alcuni errori".

La prima raccomandazione è quella di portare i piccoli all'aria aperta. Fuori, infatti, fanno esercizio fisico, si distraggono, si stancano. E il sonno la sera arriva più facilmente. "Puntiamo su partite di calcio o pallavolo, sport tanto amati da giovani e giovanissimi, e veri alleati dell'adattamento. I nuovi orari - spiega ancora il medico - espongono i piccoli, ma anche un 3% di adulti, al rischio di insonnia notturna e sonnolenza di giorno. Dunque è importante non andare a letto troppo presto o quando ancora non si ha sonno".

Mai forzare i bambini a mangiare - "anche l'appetito deve riadattarsi all'orario dei pasti" - e mettere in conto qualche nervosismo in più. Contro l'effetto ora legale, però, l'errore più diffuso fra le mamme e i papà è però "proprio quello di far finta di niente, mandando i bimbi a letto come al solito". Secondo l'esperto, in questi giorni l'indicazione è quella di guardare gli occhi del bimbo. "Se si chiudono, vuol dire che è stanco ed è pronto a dormire. Il mattino dopo, poi, il bambino non si dovrebbe alzare troppo presto: così recupererà un po' e riadatterà più facilmente il proprio ritmo circadiano al nuovo orario. Certo lunedì si va a scuola, dunque non si potrà poltrire".

"Meglio evitare sonnellini pomeridiani per i più grandicelli", raccomanda Farnetani: "Altrimenti il bimbo faticherà ad addormentarsi e si sveglierà sempre un'ora prima rispetto al resto della famiglia". Un sistema, questo, che eviterà ai genitori di dover cronometrare l'ora della nanna e "consentirà un adattamento alla maggior parte dei piccoli", assicura il pediatra. In attesa di "adottare l'ora legale tutto l'anno".

Farmaci: pillola 5 giorni dopo, ricetta per minori e no obbligo test gravidanza

Roma, 26 mar. (AdnKronos Salute) - Obbligo di ricetta medica per la dispensazione della pillola dei 5 giorni dopo solo per le minorenni. E' quanto deciso nella tarda serata di ieri dalla Commissione tecnico scientifica dell'Agenzia italiana del farmaco al termine dell'esame del parere del Consiglio superiore di sanità, giunto nei giorni scorsi e che al contrario prevedeva la necessità di prescrizione per tutte le donne. I tecnici dell'Aifa hanno anche deciso di eliminare l'obbligo di test di gravidanza per ottenere il farmaco per la contraccezione d'emergenza.

mercoledì 25 marzo 2015

Fecondazione: Asl Rm/B, su embrioni spariti al Pertini, il caso non esiste

Roma, 25 mar. (AdnKronos Salute) - Non esiste alcun caso embrioni 'spariti' all'ospedale Pertini di Roma. La smentita arriva dalla Asl Roma B, che così replica alle notizie sulla denuncia di una coppia che si è rivolta al centro di fecondazione assistita dell'ospedale capitolino e afferma ora che i due embrioni non impiantanti, invece di essere stati conservati correttamente, sono spariti.

"Come è noto, dalla triste vicenda del marzo 2014, il Centro di procreazione medicalmente assistita dell'ospedale Pertini è stato messo totalmente in sicurezza - sottolinea la Asl in una nota - In particolare tutti i campioni crioconservati, esistenti nel centro, sono stati oggetto di perizia tecnica e tra questi non era presente alcun campione riferibile agli assistiti citati dalle notizie di stampa".

"Questa operazione dovuta e voluta, per garantire la massima trasparenza - precisa l'azienda - è stata affidata ad ente terzo certificato. Tale attività ha escluso categoricamente la possibilità che altri campioni potessero essere presenti. Inoltre, nella cartella clinica richiesta e consegnata agli assistiti il 20 novembre scorso, risulta testualmente che gli embrioni rimanenti e non utilizzati, 'tenuti in osservazione e in coltura, non hanno dato segni di vitalità: pertanto non è stato possibile procedere alla loro crioconservazione e sono stati eliminati secondo le normative vigenti'. Informazioni già date, come attestato dalla stessa assistita, alla paziente negli incontri avvenuti con i medici durante il periodo in cui era seguita nel centro".

A chiarimento di quanto affermato dalla coppia sul consenso alla eventuale crioconservazione degli embrioni, l'Asl sottolinea che "il consenso informato è preventivo, ma non costituisce automatica certezza della effettiva capacità di sopravvivenza degli embrioni in coltura".

"Per il futuro ci auguriamo che il Centro di procreazione medicalmente assistita, ristrutturato, messo in sicurezza e potenziato, possa proseguire la propria attività di assistenza con la necessaria serenità, soprattutto per le numerosa coppie che costantemente si rivolgono con fiducia al centro", conclude la direzione stratagica dell'Asl Roma B.

martedì 24 marzo 2015

Radio1: "La radio ne parla", bambini e sport

Roma, 24 mar. (askanews) - Nella puntata de "La radio ne parla" in onda mercoledì 25 marzo ci occupiamo di bambini e sport. Un papà sottoposto al Daspo per aver aggredito l'allenatore di suo figlio durante una partita e la cittadinanza sportiva per i bambini stranieri per i quali il tesseramento è una corsa ad ostacoli. Interviene Marco Tardelli.

Poi i diritti dei padri separati: quanto è o non è applicata la legge sull'affidamento condiviso e la bigenitorialità? C'è bisogno di rivedere la legge dicono in molti. A confronto un giudice, un matrimonialista, il padre della legge sull'affidamento condiviso e la sociologa.

Salute: Anmco, attività fisica quasi scomparsa da vita bimbi

Firenze, 24 mar. (AdnKronos Salute) - Attività fisica "grande assente dalla quotidianità degli occidentali: e' quasi scomparsa dalla vita dei bambini e dai programmi scolastici. Ma proprio l'inattività contribuisce allo sviluppo di malattie metaboliche croniche. Mentre anche pochi minuti al giorno di attività moderata e vigorosa sono in grado di avere effetti benefici sia sul peso che sulla circonferenza addominale, dove si annida il grasso insidioso". Lo ha sottolineato Michele Gulizia, presidente Anmco (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri) da un congresso internazionale a Firenze su salute, alimentazione e corretta informazione.

"Non solo cibo, numero di pasti, nutrienti, ma anche l'effetto che ciascun alimento ha sull'organismi e il ruolo dell'attività fisica" sono elementi importanti per la definizione e la promozione di corretti comportamenti alleati della salute, dice l'esperto, convinto che "le politiche europee per il miglioramento della salute pubblica devono tener conto" di tutti questi elementi.

Vladimir Luxuria: "Mi manca un figlio, se la legge lo consentisse adotterei"

Roma, 24 mar. (AdnKronos) - "Mi manca un figlio. Se fosse possibile, se le leggi lo consentissero, adotterei subito". Un desiderio di maternità che Vladimir Luxuria confessa nell'intervista concessa oggi a Monica Setta nel corso del programma 'Quello che le donne (non) dicono' in onda su Agon Channel.

Una confessione che arriva all’indomani della bufera mediatica scatenata dalle dichiarazioni degli stilisti Dolce e Gabbana sui figli in provetta, e che spinge l'ex deputata di Rifondazione comunista, prima parlamentare transgender in Europa, a raccontare come è nato in lei questo desiderio di maternità. Paladina di tante battaglie civili, Luxuria dopo la vittoria al reality 'L'Isola dei famosi', era andata in Africa per devolvere il ricavato di quella vincita a favore dei bambini bisognosi.

"Durante quel viaggio - racconta Luxuria - ebbi sempre intorno un bambino bellissimo che fece di tutto per attirare la mia attenzione. Solo al momento della partenza, scoprendo negli occhi di quel bimbo una disillusione lampante, compresi il motivo di quelle 'coccole' che mi erano state riservate. Forse il bimbo sperava che lo portassi con me in Italia e vedendomi partire sola, ci era rimasto malissimo". Vladimir spiega ancora che, la sua reazione di pianto, allora le fece capire quanto fosse intenso e autentico il suo desiderio di avere un bambino.

lunedì 23 marzo 2015

Scienza: dinosauri non sono da maschi, protesta bimba su Twitter

Roma, 23 mar. (AdnKronos Salute) - "Perché le bambine non possono avere le scarpe dinosauro?". La questione può sembrare secondaria, ma per una bimba inglese di 8 anni poter sfoggiare le calzature del cuore, che lasciano l'impronta di un grande rettile del passato e sono pensate per i piccoli amanti dei dinosauri, ma realizzate solo per i maschi, era davvero un'ingiustizia. Una disparità di genere declinata nel campo della moda che non è passata inosservata. E anzi - complice i social network - ha raccolto il sostegno di scienziate di tutto il mondo. Da quando Jane Trow ha postato su Twitter la nota rivolta da sua figlia Sophia al negozio di scarpe ai primi di marzo, la campagna della bimba per mostrare che non sono solo i maschietti ad essere interessati ai dinosauri sta avendo un successo incredibile.

Usando l'hashtag #inmyshoes, scienziate internazionali - geologhe, ingegnere, biologhe, vulcanologhe ed archeologhe hanno risposto all'appello della bimba - twittando foto delle proprie scarpe e dichiarando la propria solidarietà nei confronti della bambina e il proprio amore per dinosauri e affini. La campagna, descritta sul 'Telegraph', continua a raccogliere adesioni, anche quelle di qualche uomo che rivendica la passione per calzature sportive di cui esistono solo versioni 'al femminile'. E se dal negozio hanno risposto a mamma e figlia che le scarpe dinosauro possono essere indossate anche dalle bambine, in effetti nel catalogo sono descritte come "da maschio".

In attesa di una versione unisex, piccole e grandi scienziate continuano a postare foto di calzature di tutti i generi e fanno sentire la propria voce via social. Perché - al di la delle differenza tra stiletti, scarponcini e scarpe da ginnastica - , l'amore per i dinosauri, e per la scienza, è unisex.

domenica 22 marzo 2015

Ambra Angiolini: «Il primo amore? Quello per i figli»

Ambra Angiolini: «Il primo amore? Quello per i figli»

«Il mio primo amore, che ho riconosciuto come tale è stato quello per i figli». Così Ambra Angiolini descrive a Io Donna le sue emozioni per la famiglia.

«Con Jolanda, 11 anni, e Leonardo, 9, ho imparato l’umiltà di dare senza chiedere. Con gli uomini non avevo questa leggerezza, neanche con Francesco (Renga, il suo compagno, ndr) nei primi tempi. L’amore per i figli non è umorale e mi ha reso più stabile. Credo abbia funzionato: come madre, mi piaccio moltissimo. Quando sono a casa e mi guardo con loro, sono soddisfatta. Già a 15 anni volevo avere bambini. C’è chi sogna di diventare ballerina e chi di diventare mamma. Io avevo quel sogno lì e per hobby danzavo. Oggi i miei figli sono sorprendenti. Noi ci siamo tantissimo, ma Jolanda e Leonardo non hanno nessuna forma di dipendenza psicologica, ragionano in modo libero, hanno una bella testa».

Nelle sale dal 2 aprile, Ambra Angiolini è la protagonista del thriller sentimentale  «La scelta», ispirato al testo di Luigi Pirandello, L’innesto.

Dopo una violenza sessuale, la protagonista (Laura alias Ambra Angiolini) resta incinta ed è decisa a tenere il bambino scontrandosi con il marito Giorgio (Raoul Bova).

Una trama densa di retroscena che costringerà i due protagonisti ad affrontare tematiche delicate.

«L’innesto mi ha fatto riflettere e tornare un po’ indietro nel modo di pensare», puntualizza Ambra. «Troppa modernità, troppo pragmatismo non mi appartengono più. I problemi non si risolvono in un attimo, fai la prova del Dna e ciao. La tecnologia non ha a che vedere con l’amore. Non avrei dubbi: terrei il bambino, e anche il marito».

Cover Media

venerdì 20 marzo 2015

Pediatria: picco di mal di testa in primavera, +15% visite bimbi

Roma, 20 mar. (AdnKronos Salute) - Primavera delizia, ma anche croce per i più piccoli. Le mezze stagioni sono infatti critiche per i bambini che soffrono di mal di testa. Tra marzo e giugno, infatti, aumenta la frequenza degli attacchi di cefalea e all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma si registra un incremento delle visite del 15% rispetto ai mesi precedenti. Questo accade, spiegano gli esperti, perché gli emicranici sono molto sensibili a qualsiasi tipo di cambiamento.

Sbalzi termici importanti e repentini nell’arco della stessa giornata o da un giorno all’altro, l’alternanza sole/pioggia tipica di questo periodo dell’anno, ma anche modificazioni del ritmo sonno/veglia risultano dunque particolarmente svantaggiosi per chi combatte con questo disturbo. Inoltre, per i bambini in età scolare, l’aumento del numero degli attacchi in primavera è legato anche all’intensificarsi dell’impegno scolastico in vista delle prove di fine anno (esami, giudizio finale) che li sottopone a uno stress maggiore.

E non si tratta di un problema trascurabile: l’emicrania è la malattia neurologica genetica più diffusa tra i piccoli. In Italia colpisce circa 10 bambini su 100. Il suo sintomo più conosciuto, la cefalea o mal di testa, tipico anche di altre patologie (ad esempio influenza, riniti, faringiti) in età pediatrica ha un’incidenza ancora più alta: ne soffre oltre il 40% dei bambini. La percentuale raddoppia nell’adolescenza, arrivando a colpire fino all’80% dei ragazzi.

"In caso di cefalee ricorrenti la prima cosa da fare - sottolinea Massimiliano Valeriani, responsabile del Centro cefalee del Bambino Gesù - è rivolgersi al pediatra di famiglia per provare a capire se il mal di testa è espressione di emicrania (è così nel 60% dei casi), o sintomo di altre malattie come le infezioni delle vie aeree o di patologie cerebrali potenzialmente serie. Il secondo passo è contattare un Centro specializzato".

Presso il Centro Cefalee del Bambino Gesù, attivo il martedì e il mercoledì presso la sede di San Paolo (viale di San Paolo, 15 - Roma), vengono eseguite circa 1.200 visite ogni anno, 800 delle quali riguardano nuovi pazienti. Tutti i bambini e ragazzi sono seguiti da diversi specialisti, dal neuro-pediatra allo psicologo esperto in cefalee, lungo l’intero percorso (diagnosi, terapia personalizzata, follow up) e vengono sottoposti a un esame clinico completo che consente di stabilire il tipo di mal di testa e da cosa è originato.

"Solo nel 20% dei casi si rendono necessari ulteriori accertamenti tramite esami strumentali. In base alla diagnosi viene poi definito il trattamento più adatto che potrà essere di tipo farmacologico e non farmacologico", concludono gli esperti.

giovedì 19 marzo 2015

Festa papà: nuovi padri più giocherelloni, 60% gioca con figli nel week end

Roma, 19 mar. (AdnKronos Salute) - Sono sempre più 'giocherelloni', ma anche coinvolti nella vita quotidiana dei propri figli. Spesso i padri moderni non disdegnano di assumersi incombenze come i colloqui con le maestre, e molti stanno volentieri ai fornelli, almeno nel week end. "Oggi i papà giocano molto spesso con i figli di 3-10 anni: lo fa nei giorni festivi quasi il 60%, contro il 41,7% che si concede questi preziosi momenti anche durante la settimana", spiega all'Adnkronos Salute Italo Farnetani, pediatra a Milano e autore del volume 'Genitori autorevoli. Una guida per affrontare con equilibrio e competenza la crescita dei figli dalla nascita all'adolescenza' (Mondadori Electa), nel giorno della Festa del papà.

"In questi anni assistiamo anche nel nostro Paese al diffondersi di una figura paterna differente rispetto al passato - sottolinea Farnetani - Spesso i giovani papà sono più disponibili all'aiuto in casa, e più coinvolti rispetto al passato nella cura e nella gestione dei figli". E questo "è un bene, in una società in cui la mamma lavora. A patto però che non ne risenta il ruolo paterno: il padre deve essere per il bambino la figura maschile di riferimento, un adulto autorevole e non autoritario. E soprattutto non deve essere un 'mammo'".

"I bambini devono poter identificare precise differenze di genere - sottolinea Farnetani - e se i papà moderni sono coinvolti e collaborativi, occorre rispettare il prezioso e unico legame che esiste tra mamma e bambino. Un legame - ricorda - che si forma nei 9 mesi di gravidanza e che la psicologia prenatale sta aiutandoci a scoprire appieno. Insomma, se il primo e fortissimo legame del bimbo è con la mamma, al papà spessa un ruolo fondamentale: deve essere una figura forte e in grado di condizionare l'ambiente. Anche la mamma deve dare sicurezza, ma in modo diverso: fossimo al governo, direi che la madre è il ministro degli Interni e il padre quello degli Esteri", scherza Farnetani .

"E' positivo che oggi i padri giochino di più con i figli, e non si limitino al fine settimana", commenta il pediatra. "Consiglio sempre ai papà di portare fuori i bambini, a passeggiare nel parco o in bicicletta, ritagliando momenti speciali per conoscere meglio i figli. In casa invece i giochi più adatti ai papà sono quelli 'da maschi', che divertono spesso anche le bambine. Ma anche i giochi da tavolo. Meno adatti, invece, divertimenti tipicamente femminili, come la realizzazione di bracciali e collanine. Il papà - conclude Farnetani - deve divertirsi insieme ai figli, assecondando le loro passioni, ma senza perdere mai il suo ruolo".

Victoria Cabello: «I 40 anni? Li festeggio e penso a un figlio»

Victoria Cabello: «I 40 anni? Li festeggio e penso a un figlio»

Intervistata da Daria Bignardi a Le invasioni barbariche, Victoria Cabello è tornata quella energica e contagiosa di sempre: nulla a che vedere con la sua versione sensibile e insicura andata in scena quando era giudice di X Factor. Saranno forse stati i 40 anni, a ridarle la spinta. Per festeggiarli ha deciso di fare le cose in grande, chiamando tutti i suoi amici (più di 250 persone) in una balera milanese, «il posto che mi ha sempre accolta la sera anche quando finivo Quelli che il calcio», ha spiegato, aggiungendo ironica che tra gli ospiti «200 erano miei ex fidanzati».

Alla festa li ha infatti invitati tutti tranne uno. Ma, precisa, «non sto parlando di Cattelan, con lui ci sono voluti anni ma adesso siamo amici. Non c'era in balera perché sta lavorando a New York».

«Con me c'era Barù â€" ha aggiunto - ma non so se sia il mio fidanzato, non me l'ha mai chiesto. Comunque ci frequentiamo e non è che giochiamo a Risiko quando ci ve diamo, ovviamente. Però non lo so, stiamo capendo...». A 40 anni, ci sono tante cose che Vicky vuole ancora fare: tra queste, un figlio. «Gianna Nannini mi fa ben sperare...», allude, per poi concludere: «Spero di arrivare a 70 anni come mia nonna materna, quella inglese. Se le portavo il panettone dall'Italia o le classiche cose che si portano alle nonne, lei me le tirava dietro perché voleva la bottiglia di whisky».

Cover Media

mercoledì 18 marzo 2015

Rai1: Gianrico Carofiglio a La vita in diretta

Roma, 18 mar. (askanews) - Nella puntata de La Vita in diretta giovedì' 19 marzo, su Rai1 dalle 16.00, in compagnia di Cristina Parodi e Marco Liorni, ospiti, collegamenti, interviste esclusive e l'aggiornamento in tempo reale dall'Italia e dal mondo.

Cristina Parodi intervisterà Gianrico Carofiglio, scrittore ed ex magistrato, con il quale si parlerà di cultura e grande musica mentre, con Marco Liorni, occhi attenti al parere del web con l'hastag #Vitaindiretta (@Vitaindiretta).

Puntata visibile anche in streaming al sito lavitaindiretta.rai.it

Dolce e Gabbana: replica sulla fecondazione assistita

Dolce e Gabbana: replica sulla fecondazione assistita

«Ogni persona è libera di scegliere ciò che preferisce». Parole di Domenico Dolce, che a seguito delle dichiarazioni relative ai bambini nati dalla fecondazione in vitro rilascia un’intervista alla CNN.

Definendoli «sintetici», infatti, qualche giorno fa il noto stilista e il suo partner Stefano Gabbana hanno scatenato l’ira del divo inglese Elton John, padre di due bimbi nati da madri surrogato, e il conseguente boicottaggio del brand.

«Per me questa è democrazia. Io ti rispetto per le scelte che fai. Rispetto me stesso per le scelte che faccio… il mio punto di vista è del tutto personale», ha continuato Dolce.

«Io credo nella famiglia tradizionale. È impossibile cambiare la mia cultura per qualcosa di diverso. Questo sono io… rispetto tutto il mondo, tutte le culture».

Nel frattempo, Gabbana si è espresso sul social chiamando il musicista «fascista».

«Boicottare Dolce & Gabbana perché? Perché n on la pensano come te? Questo è corretto? No, questo non è corretto. Siamo nel 2015. È un modo di ragionare medievale. Non è corretto», ha scritto Gabbana, anche se Dolce, socio d’affari ed ex partner anche nella vita sentimentale, prende le distanze.

«Io la penso diversamente da Domenico, io credo nella fecondazione in vitro, per esempio», ha spiegato il designer.

«Noi amiamo le coppie gay, amiamo le adozioni delle coppie gay. Amiamo tutto! Domenico ha semplicemente espresso un suo punto di vista».

Il duo della moda spera inoltre di risolvere al più presto gli screzi con il cantante inglese, e la soluzione è molto semplice.

«La gente risolve i problemi parlando. Se iniziamo a parlare, le cose si risolvono».

Cover Media

Rai1: Torto o Ragione, figli strumentalizzati

Roma, 18 mar. (askanews) - Nella puntata di Torto o ragione di giovedì 19 marzo, su Rai1 alle 14.40, Monica Leofreddi si occuperà di un caso in cui il figlio può essere strumentalizzato dai genitori separati. Due anni fa Giovanna ha scoperto che da tempo il marito Bernardo aveva una relazione amorosa con la collega Silvia ed ha chiesto la separazione e, da allora, il loro figlio Marco vive con lei. Ma ora che Giovanna ha accettato di trasferirsi da Roma a Milano per lavoro, Bernardo vuole che Marco resti nella capitale e vada a vivere con lui, con Silvia e con il bambino che nel frattempo è nato dalla loro unione. Sostiene che non è opportuno sradicare un bambino di 10 anni dalle sue amicizie e le sue abitudini e, soprattutto, accusa Giovanna di aver accettato il trasferimento per allontanare Marco da lui e dalla sua nuova famiglia. Ovviamente Giovanna si oppone al cambio di domiciliazione del figlio ed osserva che quel suo trasferimento, comportando un più che vantaggioso avanzamento di carriera, era praticamente irrinunciabile.

Gli ospiti in studio saranno Silvana Giacobini, la psicologa Vera Slepoj e Ascanio Pacelli.

Pediatria: il Papa, i bimbi vedendomi vestito di bianco mi scambiano per medico

Città del Vaticano, 18 mar. (Adnkronos Salute) - - Simpatica battuta di papa Francesco nel corso dell'Udienza generale in piazza Sa Pietro. Bergoglio, nel corso della catechesi dedicata alla famiglia, si sofferma a parlare dei bambini. E, parlando a braccio, dice: "A volte i bambini, vedendomi vestito di bianco, pensano che sia il medico e credono che devono fare il vaccino. E piangono, piangono".

Jude Law: è nata la figlia

Jude Law: è nata la figlia

Fiocco rosa per Jude Law, che ha appena avuto una bambina dall’ex fidanzata Catherine Harding, nota al pubblico anche come Cat Cavelli.

«Confermo la nascita della figlia di Jude Law e Catherine Harding», ha annunciato un portavoce ufficiale a MailOnline.

«Sono entrambi molto felici e chiedono che venga rispettata la loro privacy e quella della bambina».

L’attore ha già altri quattro figli nati da precedenti relazioni: il 18enne Rafferty, la 14enne Iris e il 12 Rudy con l’ex moglie Sadie Frost, oltre alla piccola Sofia, di cinque anni, figlia della liaison con la modella Samantha Burke.

Nonostante Law e la Harding non siano più insieme, il divo è determinato ad essere sempre presente per la neonata.

«Entrambi desiderano essere ottimi genitori», aveva spiegato in passato una fonte al Mirror.

«Anche se non sono più una coppia daranno al bebè tutto l’amore di cui ha bisogno».

Cover Media

Jude Law di nuovo papà, per l'attore britannico è il quinto figlio

Roma, 18 mar. (AdnKronos) - Quinto figlio per Jude Law. L'attore britannico ha avuto una bambina dall'ex fidanzata Catherine Harding, cantante 23enne conosciuta come Cat Cavelli. L'agente di Law ha confermato la nascita della piccola: "Entrambi sono felici e chiedono che la loro privacy e quella dei loro figli sia rispettata".

La bimba, di cui non si conosce ancora il nome, ha altri quattro tra fratelli e sorelle che l'attore 42enne ha avuto da due donne diverse. Dal matrimonio con Sadie Frost sono infatti nati Rafferty, Iris e Rudy. Nel 2009, da una breve relazione con la modella Samantha Burke è invece nata Sophia.

Secondo quanto si legge sul 'Mail online' la Harding avrebbe concepito la bambina mentre i due si trovavano nella Repubblica Ceca dove Law stava girando 'Spy'. La notizia della gravidanza era stata resa nota a ottobre. Nonostante i due non stiano più insieme, Law si è impegnato a partecipare all'educazione della figlia e sta sostenendo finanziariamente Cat.

martedì 17 marzo 2015

Fecondazione: Veronesi, gay possono essere bravissimi genitori

Milano 17 mar. (AdnKronos Salute) - "Se Domenico Dolce ha definito i figli nati con l'aiuto della provetta 'sintetici' ha detto una sciocchezza". E ancora: "Perché mai essere contrari alle adozioni da parte delle coppie gay? Un gay può essere un bravissimo padre o una bravissima madre, non vedo che differenza ci sia". Sono le parole dell'oncologo ed ex ministro della Sanità Umberto Veronesi.

Rispondendo ai giornalisti a margine di un evento a Milano (per presentare una collaborazione fra la Fondazione Veronesi e 'Aquae Venezia 2015', esposizione collaterale di Expo Milano), lo scienziato dice la sua nel dibattito aperto dalle dichiarazioni rilasciate dalla 'metà siciliana' della coppia di stilisti Dolce & Gabbana. Frasi in cui Dolce ha espresso le sue idee sulla famiglia, sulla prospettiva di un figlio per una coppia gay e sulla diffidenza verso la scelta di avere quelli che ha definito "bambini sintetici".

Veronesi si posiziona "sul fronte opposto. Sono favorevole alla riproduzione cosiddetta 'in provetta' perché ormai di fronte a un'aumentata infertilità, sia maschile che femminile, e a una procreazione che avviene sempre più avanti con gli anni, dobbiamo trovare delle soluzioni. È la più semplice è la procreazione medicalmente assistita". Quanto al diritto di una coppia gay di coronare la propria unione con un figlio, Veronesi si dice favorevole: "Perché mai essere contrari? Bisogna amare i propri figli. Se una persona ha questa spinta amorevole verso un figlio, che sia o non sia geneticamente suo, la cosa è più che legittima. E questo sia che si tratti di coppie gay o di genitori single".

Fecondazione: Gb, figlio in provetta con ex fidanzato, uomo cita moglie

Roma, 17 mar. (AdnKronos Salute) - Un uomo inglese ha citato in giudizio la ex moglie chiedendo 100.000 sterline come risarcimento per essere stato indotto a pensare di essere il padre di un bambino nato dopo un trattamento per l'infertilità. Mentre sembra che la donna abbia utilizzato, per la fecondazione in vitro, nientemeno che il seme di un suo ex fidanzato. L'insegnante, che ha ora 60 anni, sostiene di non avere mai avuto alcun sospetto e che la donna l'ha informato della 'notizia bomba' solo quando il piccolo ha compiuto cinque anni. Ora ne ha nove, e la coppia, come si può immaginare, ha divorziato.

I due si erano sposati nel 2002, e nel 2004 si erano recati in una clinica di Barcellona per un ciclo di procreazione medicalmente assistita, dove l'uomo ha donato il suo campione di sperma. Ma pochi mesi dopo la donna, che ora ha 50 anni, è tornata alla clinica con un ex fidanzato, che ha ugualmente donato il seme, utilizzato poi, a quanto sembra, per fecondare i suoi ovuli. Il bimbo è nato nel 2005.

Alla Central London County Court si sono susseguiti i racconti, spesso un po' discordanti, dei due ex coniugi. Per prima, la madre ha detto di aver sempre pensato che l'ex marito sapesse di non essere "necessariamente" il padre del ragazzino.

L'avvocato dell'insegnante ha invece affermato che l'uomo non sapeva assolutamente nulla di quanto accaduto. E ha fatto sapere che ha sempre curato il bambino quando la moglie lavorava, pagando più di 80.000 sterline per mantenerlo. Nel 2011 è sorta una disputa sull'affidamento e la madre, descritta come "una donna in carriera indipendente", ha confessato all'ex marito che non era il "padre biologico", cosa che è stata confermata da un test del Dna.

Ora l'uomo chiede i danni per "disagio e umiliazione", e per coprire l'importo pagato per il mantenimento, più un risarcimento per la perdita di guadagno. Di fronte alla Corte, ha ammesso di essere consapevole che l'ex fidanzato della donna aveva donato il seme nella stessa clinica, ma ha detto che lei gli aveva sempre assicurato di aver utilizzato il suo sperma.

Da parte sua la donna, che si rappresenta da sola, ha dichiarato: lui "sapeva fin dal primo giorno che ero stata in quella clinica con il mio ex ragazzo. Io non sapevo quale campione effettivamente fosse stato utilizzato. Non ho chiesto nulla. Ho solo presupposto che era più probabile che avessero utilizzato il campione fresco, ma non lo sapevo con certezza". La parola spetta ora alla Corte londinese.

Un dinosauro intelligente amico dei bambini - VIDEO

Milano, 17 mar. (askanews) - Aspetto giurassico e cuore ipertecnologico per il dinosauro intelligente amico dei bambini. Il nuovo giocattolo high tech, presentato al Cebit di Hannover, permette ai piccoli di intavolare allegre conversazioni con il loro amico preistorico che però la sa lunga.

"Quanto è lontana la luna dalla terra? Qual è la velocità della luce?" Sono solo alcune delle domande a cui il dinosauro sa dare una risposta.

"Ti ascolta e ti risponde. Ci sono cose che i genitori possono programmare, ad esempio verso le 20.30 invita i bambini a lavarsi i denti e ad andare a letto" spiega il creatore del dinosauro Jp Benini.

"La memoria non potrebbe stare in uno spazio così piccolo, il giocattolo sfrutta la tecnologia del supercomputer Watson di IBM, si appoggia al cloud e si connette a internet attraverso wifi. La potenza di calcolo viene sfruttata nel campo educativo" conclude Benini.

Il piccolo dinosauro punta a ridefinire il modo in cui i nativi digitali giocano, ma sarà anche una sorta di tutor. Il bambino potrà fargli migliaia di domande, ascoltare una serie di storie, barzellette e rime, rispondere a quiz, imparare l'ortografia, il vocabolario e la matematica al costo di 99 dollari. Il rapporto umano però è un'altra cosa.

Il video su askanews.it

Rai1: Torto o Ragine, i figli e le attese dei genitori

Roma, 17 mar. (askanews) - Un padre deluso nelle aspettative dal figlio sarà il protagonista di Torto o ragione?, il programma di Rai1 condotto da Monica Leofreddi, in onda mercoledì 18 marzo, alle 14.40. Sono 5 anni che Edoardo mantiene suo figlio Luca a Roma per fargli conseguire la laurea in Economia e poi accoglierlo come praticante nel suo rinomato studio di commercialista.

Ma poco tempo fa ha fatto un'improvvisata a casa del figlio ed ha scoperto che si è fidanzato con una ragazza nigeriana adottata in Italia e ultimamente, pur essendo vicinissimo alla laurea, trascura l'Università per frequentare corsi di cucina e diventare cuoco. Da allora Edoardo non dà più un soldo al figlio. Ma Luca rivuole l'assegno di 1.000 euro che il padre gli versava ogni mese, anche perché ritiene che il genitore sia arrabbiato con lui soprattutto per il colore della pelle della sua fidanzata. Gli ospiti in studio saranno Barbara Alberti, lo psicoterapeuta Luigi De Maio e il tenore Piero Mazzocchetti.

Ebola: Unicef, in Africa 1 caso su 5 riguarda un bambino

Roma, 16 mar. (AdnKronos Salute) - Secondo l'Unicef il virus Ebola ha avuto in Africa occidentale il 20% dei contagi in Guinea, Liberia e Sierra Leone riguarda i bambini. Delle oltre 24.000 persone contagiate, circa 5 mila sono bambini, mentre più di 16.000 minori hanno perso uno o entrambi i genitori o coloro che se ne prendevano cura. Per circa 9 mln di bambini che vivono nelle aree colpite l’Ebola è diventata terrificante - sottolinea il rapporto - Questi bambini sono stati testimoni di morte e sofferenza al di là della loro comprensione.

"L’epidemia non sarà superata fino a quando il numero delle persone contagiate da Ebola non arriverà a zero e ogni singolo contatto sia stato tracciato e monitorato. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia - ha affermato Barbara Bentein, Coordinatore a livello globale per l’Emergenza Ebola dell’Unicef - Allo stesso tempo, i servizi di base devono essere rimessi in piedi usando i mezzi a disposizione nella lotta all’epidemia".

Il rapporto punta anche sul ruolo centrale che le comunità stanno giocando nella risposta e mostra segnali incoraggianti nell’adozione di comportamenti sicuri. "In Liberia, per esempio, un sondaggio indica che il 72% degli intervistati pensa che qualsiasi persona con i sintomi dell’Ebola starà meglio presso i centri di cura, questo dato - avvertono gli esperti - è significativo perché molti avevano l’abitudine errata di tenere le persone contagiate a casa, diffondendo la malattia nella comunità".

Nella risposta all’emergenza Ebola, l’Unicef e i suoi partner hanno vaccinato migliaia di bambini contro altre malattie letali come il morbillo; hanno rafforzato i servizi sanitari di cura primari; e hanno aiutato a ridurre il rischio di contagi da Ebola quando le scuole sono state riaperte, dopo i mesi di chiusura che avevano lasciato 5 milioni di bambini senza accesso all’istruzione.

Secondo l'Unicef "nel lungo periodo investire sui sistemi sanitari nei paesi colpiti dall’Ebola aiuterà ad affrontare anche altre malattie come morbillo, polmonite e diarrea, che hanno un grande peso sui bambini. La pianificazione - conclude il rapporto - di una risposta per il lungo periodo deve basarsi sui risultati conquistati durante la risposta all’Ebola, per costruire meglio e affrontare le diseguaglianze storiche".

Cate Blanchett adotta una bambina

Cate Blanchett adotta una bambinaRoma, 17 mar. (askanews) - Matrigna perfida e cattiva in Cenerentola, madre affettuosa e premurosa nella vita reale. Cate Blanchett ed il marito, lo sceneggiatore Andrew Upton con il quale sono uniti in matrimonio da 17 anni, hanno adottato una bambina, la piccola Edith Vivian Patricia, quarto figlio della coppia dopo Dashiell, 13 anni, Roman, 10 e Ignatius, 7. La quarantacinquenne attrice australiana ed il marito ne hanno parlato a Sydney, a margine della presentazione di "Cenerentola". "Siamo totalmente innamorati di lei, è straordinario" hanno detto i due. "Ci sono tanti bambini lì fuori che non sono fortunati come i nostri per questo è meraviglioso". La coppia non ha escluso la possibila di avere un quinto figlio in futuro.

lunedì 16 marzo 2015

Fecondazione: esperto, per D&G 'sintetici' 5 mln bimbi nati nel mondo?

Roma, 16 mar. (AdnKronos Salute) - "Sarebbero 'bimbi sintetici' tutti i cinque milioni di persone nate nel mondo, a oggi, da tecniche di fecondazione assistita?". Se lo chiede Andrea Borini, presidente dell'Osservatorio sul turismo procreativo e di alcuni dei principali centri per la Procreazione medicalmente assistita del nostro Paese (Tecnobios), commentando con l'Adnkronos Salute le affermazioni degli stilisti Dolce & Gabbana sui bambini nati 'in provetta', che hanno scatenato proteste sui social network e la rabbia della popstar Elton John, padre di due piccoli nati da madre surrogata.

"Purtroppo non abbiamo numeri su quante coppie omosessuali in Italia abbiano figli nati da procreazione medicalmente assistita - dice Borini - e anche dai centri esteri le informazioni stentano ad arrivare, perché ormai sanno che tutto quello che dicono poi crea clamore in Italia. So che c'è una struttura a Barcellona che ha un altissimo numero di coppie omosessuali francesi, e posso immaginare che anche molti italiani si rivolgano a loro".

"Queste coppie - prosegue - non si recano nei centri del nostro Paese nemmeno per chiedere informazioni, perché temono li si ostacoli o li si giudichi. Da noi è venuta solo una donna, una volta. Immagino che questo dipenda dal fatto che esiste ampia informazione all'interno della loro comunità. Esiste anche un fidarsi fra di loro e un passaparola, anche con la comunità estera. La solidarietà umana - aggiunge - è più accentuata rispetto alle coppie eterosessuali".

Criticare la fecondazione in vitro di per sé, però, significherebbe affermare "che sono 'figli della chimica' cinque milioni di persone ormai in parte adulte. Sicuramente sono valutazioni fatte dal punto di vista personale - conclude l'esperto - ma di sintetico non c'è veramente niente, sono persone nate e cresciute, stanno bene, hanno le loro vite. L'unica cosa che è emersa è che normalmente sono stati un po' più accuditi dai loro genitori rispetto ai figli nati naturalmente. Non so se sia un bene o male, ma è qualcosa che ormai fa parte della nostra società. E bisogna smetterla - conclude - di continuare a segregare gli uni o gli altri".

Lotta Jakobsson: «La sicurezza dei bambini? Per Volvo è una vera ossessione»

Tarragona - Che Volvo abbia fatto della sicurezza la propria bandiera ormai è risaputo da tutti. Ma quello che affascina del costruttore svedese è che al di là degli annunci e delle logiche dettate dal marketing - ormai onnipresenti - si trova anche davvero tanta, tanta sostanza. La sicurezza a bordo dell’auto è stata da sempre al centro delle maniacali attenzioni dei progettisti svedesi, fino a diventare quasi un’ossessione, positiva, s’intende. Una tradizione che parte da lontano e che ora, con la nuova era inauguratasi con l’acquisizione da parte dei cinesi della Geely è più forte che mai.

 

Oggi uno dei personaggi chiave nel campo della sicurezza in casa Volvo è senza alcun dubbio Lotta Jakobsson, oggi divenuta Senior Technical Leader, Injury Prevention del costruttore svedese. Un ingegnere che grazie una serie di progetti - alcuni dei quali davvero geniali - ha davvero lasciato il segno non solo alla Volvo ma anche nella storia dell’auto.

 

Lotta Jakobsson infatti ha portato avanti la tradizione  “volvistica” dedicando un’attenzione tutta particolare alla sicurezza dei bambini, sviluppando per la prima volta dummies (i curiosi e super-tecnologici manichini usati per i crash test) con le sembianze dei più piccoli e persino delle donne in gravidanza. L’abbiamo intervistata in occasione della prova su strada della nuova Volvo XC90 [1] .

 

Da quanto tempo lavora alla Volvo? E’ vero che si è dedicata moltissimo alla sicurezza per i più piccoli?

«Lavoro da 35 anni alla Volvo nel campo della sicurezza e della prevenzione degli incidenti. Sì, è vero, negli anni ho dedicato una particolare attenzione ai bambini».

 

Possiamo dire che è una delle persone chiave per la sicurezza in Volvo?

«Sono una delle persone chiave, ma senza dubbio sono uno dei principali responsabili nel campo della Ricerca. Del resto Volvo è da diverso tempo che ha messo al centro dell’attenzione la sicurezza. Pensate che più di 50 anni fa Volvo è stata la prima casa automobilistica ad inventare e testare il primo seggiolino per bambini».

 

Davvero un bel traguardo. Di chi è stato il merito?

«Fu un professore della Chalmers University a realizzare il primo seggiolino per bambini, ispirandosi alle esigenze che astronauti incontrano durante i viaggi nello spazio. Ed è stata la Volvo a testare il primo prototipo, nel 1964».

 

E poi come è continuata l’attenzione di Volvo verso i più piccoli?

«Nel 1972 abbiamo introdotto sulle nostre auto il nostro primo seggiolino per bambini e nel 1978 abbiamo inventato il primo cuscino rialzato che permetteva anche ai più piccoli di essere protetti in maniera perfetta dalla cintura di sicurezza a tre punti».

 

Quali problemi creava la cintura ai bambini?

«La parte orizzontale della cintura a tre punti non deve posarsi sul ventre ma deve sempre andare a posizionarsi sulle cosce del passeggero. Solo in questo modo la cintura è realmente efficace in caso di incidente e non rischia di causare danni fisici. E’ chiaro che con i bambini, che hanno una corporatura più piccola, la parte orizzontale della cintura non poteva sistemarsi in maniera corretta. Da qui è venuta l’intuizione di creare un cuscino rialzato per i più piccoli».

 

Il cuscino per i bambini poi è diventato integrato e oggi lo troviamo su diverse auto. Lo avete inventato voi?

«Assolutamente sì, ben 25 anni fa Volvo ha inventato il cuscino rialzato per bambini integrato direttamente nei sedili posteriori delle nostre vetture. Siamo stati i primi a farlo».

“Per mettere alla prova i dispositivi di sicurezza pensati per i più piccoli abbiamo inventato dummies che simulano i bambini”

 

Avete avuto poi un’altra grande intuizione. Costruire dei dummies bambini, giusto?

«Sì, è corretto. Per mettere alla prova i dispositivi di sicurezza pensati per i più piccoli abbiamo inventato dummies che simulano i bambini. Nel nostro Volvo Safety Center, dove effettuiamo e studiamo i crash test, abbiamo un centinaio di dummies e molti di questi sono dei “bambini”».

 

Si deve a lei poi l’invenzione di un dummy che replica una donna in gravidanza?

«Non sono stata la sviluppatrice principale, ma ero parte del progetto che ha portato allo sviluppo di un dummy capace di simulare una donna in gravidanza. Il primo lo abbiamo sviluppato nel 2000-2001. In realtà però è bene precisare che gran parte degli studi sulle donne in gravidanza li abbiamo condotti attraverso simulazioni informatiche e non attraverso dummies veri e propri».

 

Alcuni sostengono ancora oggi che cinture ed airbag possono essere dannosi per le donne incinte. Ci seriamente dei rischi?

«Sì, ci sono state molte polemiche riguardo all’utilizzo delle cinture e degli airbag per le donne incinte. Questi dispositivi venivano accusati di essere potenzialmente dannosi per il bambino in caso di incidente. Con i nostri studi invece siamo riusciti a dimostrare che sia le cinture che gli airbag possono proteggere la madre ma anche il bambino non ancora nato».

 

Come avete fatto a dimostrarlo?

«Il modello matematico scaturito dalle nostre analisi ci ha permesso di intervenire sulla geometria delle cinture e sulle modalità di intervento dei sistemi tipo airbag. Volvo è giunta alla conclusione quindi che anche le donne incinte, come qualsiasi altro tipo di passeggero, devono allacciare le cinture per preservare la loro sicurezza e quella del bambino!»

 

Ci sono accorgimenti particolari da suggerire alle donne in gravidanza?

«La regola è sempre la stessa, che si tratti di una donna incinta o, perché no, di una persona sovrappeso. La cintura deve passare sulle spalle e poi va posizionata in maniera distesa sulle gambe e non sopra alla pancia».

“Anche le donne incinte, come qualsiasi altro tipo di passeggero, devono allacciare le cinture per preservare la loro sicurezza e quella del bambino!”

 

Quando abbiamo visitato il Volvo Safety Center siamo rimasti molto colpiti da un particolare mummie a forma di alce…

«Sì certo, nel nostro laboratorio abbiamo anche un dummy che simula un alce. Lo sviluppo di questo progetto è iniziato diversi anni fa e oggi siamo già alla quarte generazione di questo dummy. L’alce ha gambe molto lunghe e questo significa che in caso di impatto il corpo dell’animale, e quindi la sua intera massa, finisce sul parabrezza o comunque la parte alta della vettura. Questo dummy a forma di alce quindi ci ha aiutato tantissimo a sviluppare i montanti anteriori e il tetto delle nostre auto, in modo che resistano anche ad impatti con animali di questo tipo (un alce maschio adulto pesa in media 500 kg, ndr!)».

 

Siete gli unici a fare questo tipo di test? Perché sono così importanti?

«Volvo, e un tempo Saab, sono stati gli unici costruttori al mondo a sviluppare automobili di questo tipo. Un accorgimento fondamentale perché questo tipo di incidenti sono molto frequenti non solo in Svezia ma in tantissime parti del mondo. Pensiamo ai Paesi più settentrionali del pianeta, come il Canada o la Russia, ma non solo. Abbiamo scoperto che nei Paesi africani o mediorientali sono frequenti gli incidenti con cammelli o dromedari».

 

C’è molto orgoglio nelle sue parole e nei confronti del suo lavoro…

«Sì è vero. I dummy che riproducono bambini, donne in gravidanza o animali sono esempi perfetti del nostro approccio al tema della sicurezza. Partiamo dalle condizioni reali e poi cerchiamo di trovare risposte in grado di migliorare sempre di più la sicurezza a bordo delle nostre auto».

In collaborazione con Automoto.it [2]

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  1. ^ nuova Volvo XC90 (www.automoto.it)
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Maria De Filippi: nuovo show per bambini?

Maria De Filippi: nuovo show per bambini?

Maria De Filippi si lancia in un nuovo progetto dedicato ai più piccini: secondo le rivelazioni del sito davidemaggio.it approderà infatti su Canale 5 la versione italiana di Pequeños Gigantes, fomat di origine messicana che ha già ottenuto grande successo in Spagna e che prevede una sfida tra squadre composte da bambini (un capitano, due ballerini ed un cantante).

Il programma sarà coprodotto da Endemol Italia e dalla Fascino PGT di Maria De Filippi. Stando al sito si tratterà di «una coproduzione a tutti gli effetti che vedrà persino lo sfruttamento delle strutture di Amici (che a settembre non è ancora in onda)». Stando a fonti di rete per il momento sono previste quattro puntate che saranno registrate in estate. Ancora da ufficializzare, oltre che il progetto, anche il conduttore e i componenti della giuria, che se già circolano i nomi di Gerry Scotti e Mara Venier. Nel frattempo la compagna di Maurizio Costanzo potrebbe essere la guest star della semifinale dell’Isola dei Famosi, in onda questa sera, lunedì 16 marzo. Stando sempre a davidemaggio.it Maria sarà protagonista di un collegamento telefonico a sorpresa con Valerio Scanu, per dargli spinta e coraggio in questi ultimi giorni di gara.

Cover Media

Caso Moro, figlio caposcorta: Verità giudiziaria c'è, ma solo una parte

Roma, 16 mar. (LaPresse) - "Una verità ce l'abbiamo ma non è certo completa. Un nuova commissione d'inchiesta sta lavorando per riuscire a dare qualche spunto di verità in più ma purtroppo su alcuni dei nomi che condussero le indagini o che erano all'epoca testimoni cala una spirale di nebbia che offusca le immagini di quegli anni. Abbiamo le carte, ma sono centinaia di migliaia di pagine". Lo ha raccontato a Voci del Mattino, Radio1, Giovanni Ricci, uno dei figli dell'appuntato Domenico Ricci, il caposcorta che guidava l'auto di Aldo Moro il 16 marzo 1978, giorno della strage di via Fani. "La verita' giudiziaria c'e' - conclude Ricci - ma e' quella che ha trovato d'accordo, per cosi' dire, governo e Brigate rosse, con le dichiarazioni dei vari Moretti, Morucci, Bonisoli, Faranda. E' solo parte di una verità".

sabato 14 marzo 2015

Raz Degan: «Niente figli per ora»

Raz Degan: «Niente figli per ora»

Legato da 13 anni a Paola Barale, Raz Degan assicura che la loro storia è più solida che mai. «Paola ha una grande nobiltà d’animo. Non cerca mai di essere diversa da quello che è. È una donna trasparente, forte, modesta e onesta e, anche se lei non lo sa, è anche molto saggia», ha raccontato a Verissimo.

Tempo fa la Barale aveva confessato proprio a Verissimo di non essere diventata mamma per scelta: «Non sono mamma per scelta, forse un po’ per mancanza di coraggio e forse perché sarei troppo apprensiva. No, non penso che farò un bambino. Non è un mio desiderio primario e in 13 anni di relazione con Raz è capitato che ne parlassimo e posso dire che a lui l’idea di un figlio potrebbe piacere più che a me», aveva rivelato.

Per il momento Degan è dello stesso avviso della showgirl: «Paola mi dice sempre che, se dovessimo fare un figlio, io dovrei stare un po’ a casa â€" ha spiegato -. Ma io conosco i miei limiti e so che per sentirmi vivo devo viaggiare e mettere un po’ la mia vita a rischio. Quindi devo ancora fare qualche giro per il mondo prima di potermi dedicare a un figlio».

Cover Media

Roma, bimba di 11 anni accoltellata da un amichetto: è grave

Roma, 14 mar. (LaPresse) - Stava giocando con degli amichetti, quando una bimba di 11 anni che vive nel campo nomadi di Castel Romano, a Roma, è stata ferita al torace con un coltello da uno di loro, più piccolo di lei. E' successo nel pomeriggio di ieri. Le sue condizioni, all'arrivo al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Anna di Pomezia, sono apparse subito molto gravi. Dopo un'operazione d'urgenza, la bimba è poi stata trasferita all'ospedale Bambin Gesù di Roma dove si trova in prognosi riservata. Sulla vicenda indagano i carabinieri di Pomezia, allertati dal pronto soccorso dell'ospedale. I militari stanno cercando di chiarire la dinamica dell'accaduto e il motivo del gesto di violenza durante un momento ludico. I carabinieri hanno identificato i genitori dei bambini coinvolti e stanno accertando le loro responsabilità che potrebbero essere di abbando no di minori e lesioni gravi.

venerdì 13 marzo 2015

Riccardo Rossi regista con "La prima volta di mia figlia"-VIDEO

Roma, 13 mar. (askanews) - Riccardo Rossi, attore di cinema, teatro e personaggio tv, esordisce da regista sul grande schermo con un tema che fa tremare le gambe a molti papà: la prima esperienza sessuale della propria figlia. Nel film "La prima volta di mia figlia", nei cinema dal 19 marzo, è un medico della mutua ansioso e invadente che organizza una cena con una coppia di amici per dare consigli alla propria figlia Benedetta Gargari. Attorno a un tavolo, insieme alla collega psicologa Anna Foglietta, si parlerà della famosa "prima volta", tra ricordi, flashback e esperienze dolci-amare.

"Questo è un film che deve rimettere le cose a posto in famiglia, in modo che finalmente i padri capiscano che comunque non si può fare niente contro questa prima volta, che prima o poi arriva".

"Io credo che un uomo nella sua vita il vero grande amore che prova, un amore fatto di di sentimenti, un amore puro, non lo può provare per la madre, non lo può provare per la moglie, per l'amante, per la donna della propria vita: lo prova per la figlia femmina". "Guardate che quella battuta che c'è nel film 'Allora la facciamo rimanere vergine fino a 40 anni?' Vi dico che l'ha detta un amico mio!".

Il film esce per la festa del papà, ma per Rossi il tema è universale, non solo per genitori di adolescenti: "Ho capito che uno degli argomenti che si tira fuori a tavola con gli amici come un jolly è: come è andata la tua prima volta? E gli vedi che gli parte proprio lo sguardo perso nel tempo indietro. Ho detto: questo è un argomento universale".

Il video sul sito askanews.it

David Beckham, icona di stile per i figli

David Beckham, icona di stile per i figli

Ai figli David Beckham piace fare incursione nel suo guardaroba. Il fatto che i loro genitori siano icone di stile ha avuto una certa influenza sui quattro figli del calciatore e di Victoria Beckham (Brooklyn, 16 anni, Romeo, 12, Cruz, 10 e Harper, tre) che spesso assistono dalla prima fila ai défilé di mamma. La loro passione per la moda però non si esaurisce qui.

«Ho un paio di pantaloni di pelle di Saint Laurent che non indosso mai, Brooklyn li ha trovati e ha deciso di prenderli in prestito, erano miei e adesso non lo sono più», ha raccontato su WWD.

«Lasciamo che decidano da soli che cosa indossare. Harper si prova le scarpe con il tacco di Victoria ogni singolo giorno. Gira per casa con il suo tutù da ballerina e i tacchi alti, è molto divertente, perché mette anche le scarpette da calcio dei suoi fratelli. Credo che sia importante che i bambini abbiano le loro idee sullo stile».

Oltre ad essere stato testimonial di brand co me Armani ed H&M David ha anche sviluppato progetti nel campo delle fragranze collaborando con Coty. L’ultimo nato dalla sua decennale alleanza con il marchio è l’aftershave Beckham’s Instinct Gold Edition. Beckham ne ha festeggiato il lancio con un evento a Londra, durante il quale si è detto felicissimo della sua partnership.

«Fin dall’inizio volevo entrare in un progetto che anche 10 anni dopo non sarebbe stato percepito come ormai superato», ha commentato. «Vuoi dare alle persone qualcosa di nuovo e moderno, ma che sembri al tempo stesso senza tempo».

Cover Media

Riccardo Rossi: prima regia per "La prima volta di mia figlia"

Riccardo Rossi: prima regia per Roma, 13 mar. (askanews) - Riccardo Rossi, attore di cinema e teatro ma soprattutto personaggio televisivo, esordisce nella regia cinematografica con un tema che fa tremare le gambe a molti papà: la prima esperienza sessuale della propria figlia adolescente. Ne "La prima volta di mia figlia", nei cinema dal 19 marzo, interpreta un medico della mutua ansioso e invadente che organizza una cena con una coppia di amici (Fabrizia Sacchi e Stefano Fresi) per dare consigli alla propria figlia (Benedetta Gargari): attorno ad un tavolo, insieme alla coll ega psicologa Anna Foglietta, si parlerà della famosa "prima volta", tra ricordi, flashback e esperienze dolci-amare. "Questo è un film che deve rimettere le cose a posto in famiglia, in modo che finalmente i padri capiscano che comunque non si può fare niente contro questa prima volta, che prima o poi arriva" ha ironizzato Rossi.

Il film esce il giorno della festa del papà ma Rossi è convinto che l'argomento coinvolgerà non solo i genitori di adolescenti: "A me piace molto stare a tavola, a cena, con gli amici e chiacchierare, ed ho visto che uno degli argomenti che si tira fuori a tavola è: 'Come è andata la tua prima volta?' E vedi che a tutti parte proprio lo sguardo perso nel tempo... - ha confessato Rossi - Mi sono detto: questo è un argomento universale".

Farmaci: Ema, non usare codeina per tosse e raffreddore bimbi

Roma, 13 mar. (AdnKronos Salute) - Il comitato per la Farmacovigilanza dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha raccomandato restrizioni all'uso di farmaci a base di codeina per la tosse e il raffreddore nei bambini, a causa del rischio di gravi effetti collaterali, tra cui problemi respiratori. Il comitato raccomanda in particolare che vengano controindicati nei bambini al di sotto dei 12 anni: ciò significa - chiarisce l'Ema - che non devono essere utilizzati in questo gruppo di pazienti. La raccomandazione segue quella simile già adottata per l'impiego di questi medicinali come antidolorifici nei bambini.

Inoltre gli esperti hanno deciso che l'uso della codeina per tosse e raffreddore non venga raccomandato nei bambini e negli adolescenti tra i 12 e i 18 anni che hanno problemi respiratori. Tutti i farmaci con codeina in forma liquida (i classici sciroppi) dovrebbero essere disponibili in contenitori a prova di bambino per evitare l'ingestione accidentale, suggeriscono gli esperti, preoccupati in particolare per il fatto che la codeina si trasforma in morfina nel corpo. Alcune persone convertono la codeina in morfina a un ritmo più veloce del normale, con conseguente presenza di alti livelli di morfina nel sangue, che possono portare ad effetti gravi, come appunto le difficoltà respiratorie. E in particolare, nei bambini questo processo avviene in maniera imprevedibile.

mercoledì 11 marzo 2015

Pediatria: Giornata del rene, clown-dottori per piccoli pazienti Bambino Gesù

Roma, 11 mar. (AdnKronos Salute) - L'occasione della Giornata mondiale del rene, che si celebra domani, per portare un sorriso ai piccoli pazienti dell'ospedale Bambino Gesù di Roma. Ma non solo. E' l'obiettivo promosso in collaborazione con l’Associazione Andrea Tudisco Onlus, per regalare uno spettacolo con i clown-dottori ai bambini ospiti della Casa d’Andrea oltre ad un servizio di clown terapia per il reparto di nefrologia dell’ospedale pediatrico romano. Lo scopo delle iniziative è di migliorare sia la qualità della degenza dei bambini ricoverati che la condizione dei loro genitori, nonché di facilitare il lavoro dell'équipe medica ed infermieristica.

Ad oggi sono 3 milioni le persone in Italia affette da una patologia renale cronica e, secondo i dati del registro della Società italiana di nefrologia, nel corso dell'anno 2012, sono stati 163 i pazienti di età inferiore ai 18 anni, che hanno effettuato almeno un giorno di dialisi (pazienti prevalenti). I pazienti incidenti dello stesso anno 2012 (cioè pazienti di età inferiore ai 18 anni che hanno iniziato il loro primo ciclo di dialisi cronica nell'anno 2012) sono stati 48.

Michelle Hunziker: «Inizia la vita con i nostri figli»

Michelle Hunziker: «Inizia la vita con i nostri figli»

A pochi giorni dalla nascita di Celeste, avvenuta lo scorso 8 marzo, festa della donna, Michelle Hunziker ha voluto farsi viva con i propri fan postando sulla sua pagina Facebook la foto di una cullina d’ospedale con una coperta rosa, per presentare a tutti la seconda figlia avuta da Tomaso Trussardi dopo Sole.

«Ecco la prospettiva di noi puerpere i giorni che seguono il parto... i nostri bebè accanto a noi e non più nella pancia. Una sensazione indescrivibile di emozioni che si alternano dolcemente. Un viaggio che finisce, la gravidanza, e uno che inizia, la vita con i nostri figli», ha scritto la showgirl.

«Grazie a tutta l'equipe di medici e ostetriche che ci ha assistito al parto e ci ha reso questo momento indimenticabile. Un bacio a tutti voi da me e la piccola Celeste accanto...».

Per la Hunziker si tratta del terzo figlio: oltre a Sole e a Celeste la co nduttrice ha anche una terza figlia, Aurora, avuta dall’ex marito Eros Ramazzotti e ora 18enne. Il cantante è a sua volta in dolce attesa di un bebè, questa volta maschio, dalla nuova moglie Marica Pellegrinelli.

Cover Media

Per la festa del papà arriva "La prima volta (di mia figlia)"

Roma, 11 mar. (askanews) - Uscirà il 19 marzo distribuito dalla Universal Pictures International Italy "La prima volta (di mia figlia)" di Riccardo Rossi con Riccardo Rossi, Anna Foglietta, Stefano Fresi, Fabrizia Sacchi,Benedetta Gargari.

Riccardo Rossi nelle note di regia rilasciate alla stampa racconta l'idea del film : "Al momento della nascita di un bambino tutti dicono "meglio femmina", e quando poi finalmente nasce femmina tutti confermano "meno male!", e per un po', tu che sei il padre, sei contento di quegli sguardi rassicuranti. Ma arriverà un giorno in cui quella figlia ti chiederà di dimenticarti di essere suo padre, e soprattutto di essere un uomo. Quel giorno uno stupido comando di una delle ghiandole più piccole che abbiamo in corpo, l'ipofisi, suggerirà alla tiroide di quella bambina di sconquassarle la vita, rovinando la tua, con un getto di ormoni. E in un attimo, sotto i tuoi occhi, senza che nemmeno tu te ne accorga, quella bambina diventerà una donna."

"Cosa prova un uomo alla vigilia della percezione che sua figlia quindicenne, quell'angelo, la sua adorata cucciola, sta per andare per la prima volta con un altro uomo, dunque via per sempre dalla sua vita? Non ho figli, ma molti amici, coetanei, e li ho visti crescere sotto i miei occhi da osservatore privilegiato. Ho raccolto le loro ansie, le loro preoccupazioni, nei cambi di ruolo che la commedia della vita gli ha affibbiato di volta in volta: parte di una coppia, fidanzati ufficiali, mogli, mariti, madri, padri. E se la donna accetta questi camouflage con la tranquillità e la serenità che le sono congeniali, ecco che l'uomo stenta di più a calarsi in panni diversi in poco tempo. Accetta di buon grado quello dello sposino, si lascia coinvolgere nei giri in città per la lista di nozze, segue con una certa trepidazione l'andamento della gravidanza della donna della sua vita. Accetta in qualche modo di essere diventato padre suo malgrado come se gli fosse caduto dall 'alto un pianoforte che non ha ordinato, e cambia pure i pannolini, porta a scuola il suo bambino, se è femmina ancora meglio, si sentirà orgoglioso di quel bacino davanti alle altre mamme fuori all'entrata la mattina presto. Ma quando il tempo degli "accompagni" passerà e sua figlia starà per diventare una donna, il terrore di perdere per sempre quella "bambina in tutù" si dipingerà su quella faccia maschia. Io l'ho visto quello smarrimento dello sguardo, quel rispondere come un cane da guardia a tutti le occhiate concupiscenti dei ragazzi coetanei. L'ho visto di persona: un uomo, un padre, ma di nuovo per un attimo uomo, che deve affrontare, accettandolo, il fatto che sua figlia sarà di un altro, o meglio, di altri, da oggi in poi per tutta la sua vita".

"È terribile: sono pochi gli uomini che ci riescono, tutti gli altri piagnucolano lo stesso refrain: 'la mia bambina tra le mani di quell'orco, no! Ma com'è possibile?'. Ecco, è questa la paura che voglio raccontare. Paura, vera. Che coglie tutti gli uomini del mondo indistintamente ed esclusivamente nel ruolo padre-figlia. Non padre-figlio, non madre-figlia, non madre-figlio. Ma solo Padre-Figlia".

"Ecco perché Alberto, un medico di base di mezza età, quando scopre che la sua unica figlia quindicenne sta per fare l'amore per la prima volta, decide di organizzare una cena con la coppia dei suoi migliori amici: un raro esempio (secondo lui) di una corretta vita familiare. Spera ingenuamente che durante questa cena, tra una chiacchiera e l'altra, il loro "format" di coppia felice (hanno un figlio di poco più grande fidanzato da tempo), possa essere utile alla figlia per "capire" cosa fare, ma soprattutto chi scegliere, per questo passo così importante. L'arrivo inatteso al ristorante di due schegge impazzite, una sua collega di lavoro e un vecchio compagno di classe, metteranno Alberto in seria difficoltà non solo con sua figlia, ma anche con tutti i suoi invitati e non. Fino a rivelare a loro e a se stesso quella parte di sé che fino a quel momento non aveva avuto il coraggio di confessare."

"Per un attimo quindi i ruoli verranno azzerati e tutti saranno senza distinzioni d'età, solamente colleghi del genere umano. E se è vero che 'a tavola non s'invecchia', questa sera a tavola si sarà almeno cresciuti un po' tutti, perché ci si è guardati in faccia senza ruoli: non più amici, nemici, conoscenti, colleghi, padri, figli, ma solo persone, senza distinzioni d'età. Perché la nostra 'prima volta' è un momento unico nella vita di ognuno noi, ci segna in quel preciso momento, come un imprinting, forse l'ultimo della nostra adolescenza. Ma che, guarda caso, ci porteremo dentro il cuore come uno dei momenti più esaltanti della nostra esistenza, tanto da non dimenticarselo più!".