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venerdì 5 agosto 2011

Lazio: Bambino Gesù Roma, arriva la 'ludoTac' per guarire divertendosi

Roma, 12 lug. (Adnkronos Salute) - E' stata soprannominata 'ludoTac' ed è la riproduzione in scala di un apparecchio per la tomografia assiale computerizzata, una versione giocattolo con la quale i piccoli pazienti dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma possono interagire per familiarizzare divertendosi con lo strumento, affrontando così senza più alcun timore l'esame diagnostico. Si tratta solo dell'ultima iniziativa, in ordine di tempo, adottata dall'ospedale pediatrico sul fronte dell'accoglienza per preparare bambini e genitori a confrontarsi con le cure in un ambiente non consueto, ma sempre più vicino alle esigenze e ai bisogni delle famiglie.
Posizionata in una stanza rallegrata da vivaci disegni, la Tac giocattolo diventa un mezzo che permette al bambino di conoscere gli spazi e le apparecchiature che lo circondano e che aiuteranno i medici nelle diagnosi e nelle terapie. "La permanenza in ospedale e gli accertamenti medici in età pediatrica - sottolinea Simonetta Gentile, della psicologia clinica del Bambino Gesù - sono eventi stressanti per il bambino e per la sua famiglia, occorre quindi ridurre l'impatto traumatico che tali esperienze possono avere sullo sviluppo psicologico dei nostri piccoli pazienti".
Tranquillizzare i bambini alle prese con un esame diagnostico come la Tac vuol dire anche ridurre il ricorso alla sedazione, obiettivo estremamente importante nell'ambito della radiologia pediatrica. "La radiologia pediatrica è il settore della radiologia che si occupa della diagnostica per immagini in pediatria - spiega Paolo Tomà, direttore del dipartimento di diagnostica per immagini del Bambino Gesù - e questa sottospecialità nasce dall'esigenza che l'indagine radiologica nei bambini sia gestita con principi diversi da quella degli adulti, sia per differenze morfologiche e anatomo-radiologiche, sia per evidenti problemi di tipo protezionistico. In sintesi, è necessaria una cultura specifica essenziale per avere l'approccio meno aggressivo nel raggiungimento della diagnosi".

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