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venerdì 30 settembre 2011

Famiglia: coppie sterili, i consigli dell'esperto per avere figli

Per le coppie che scoprono o sospettano un problema di fertilità, si apre sempre una selva di interrogativi dalla difficile soluzione, per orientarsi tra strutture pubbliche e private, vicine o lontane, in Italia o all'estero. Secondo uno studio apparso sulla rivista Human Reproduction, sarebbero fra le 3.500 e le 4.500 le coppie italiane che attraversano i confini per sottoporsi a cure, di cui 2.700 per donare i gameti, dato che la legge italiana vieta la fecondazione eterologa. Allora risultano preziosi i consigli di Carlo Flamigni - uno dei più famosi ginecologi d'Italia, intervistato dal sito della Fondazione Umberto Veronesi - che sintetizziamo di seguito.

  • Pubblico o privato - "Se fossi una coppia infertile, privilegerei quando è possibile un centro pubblico, cioè con il Sistema Sanitario Nazionale, dove si spende meno e spesso la casistica è favorevole. Ma la realtà è fatta di risorse limitate, liste d'attesa lunghe, donne che per età non possono permettersi di aspettare". I dati ci dicono che il 55 per cento dei centri censiti dal Registro nazionale è privato non convenzionato col Ssn.
  • Scelta del centro - "Una volta presa coscienza del problema, cercherei di capire quali centri offrono i risultati migliori nei casi come il mio. Avere dati oggettivi è spesso impossibile e quando ci sono (molte informazioni si trovano presso il Registro nazionale della procreazione medicalmente assistita), ci si deve fidare di quanto comunicano i centri stessi, dato che non esistono controlli terzi".
  • Chiedere consigli - Poi "cercherei qualcuno a cui chiedere: ma questo è una persona seria? E' poco utile andare dal medico dove si è trovata bene l'amica. Meglio chiedere al medico di base, al ginecologo o all'andrologo. Esistono anche le associazioni di pazienti, soprattutto donne, ma è meglio cercare quelle che non sono legate a un centro di cura. Consultare internet è un'ottima idea, purché si mantenga sempre il senso critico e si comprenda chi sta dietro le informazioni lette".
  • Italia o estero - "Andrei all'estero solo se necessario, come per l'eterologa, ma attenzione alle differenze enormi fra la vecchia Europa occidentale, forse cinica, ma spaventata dai tribunali, quindi attenta a muoversi sempre con responsabilità e controllo, e l'Europa dell'Est, in cui i prezzi sono bassi ma non sempre ci sono le garanzie necessarie e i centri si accendono e si spengono come  lampadine".
  • Medici famosi - "Eviterei di andare da chi è sempre in tv, da chi non fa che propagandare il proprio centro. E' una medicina commerciale che tende a sfruttare la sofferenza. La gente ha spesso una cattiva percezione della tecnica e sottovaluta il peso del laboratorio. Fra un biologo e un medico, il primo è più importante ai fini della riuscita, ma i pazienti non lo sanno, nessuno glielo dice".
  • Cambiamento - "Abbandonare un centro perché è fallito un tentativo è sbagliato. Bisogna tenere conto che in medicina si impara dall'errore. Al contrario, è giusto abbandonare un centro perché nessuno ti ha parlato, ti sei sentito un numero, il medico aveva fretta durante il colloquio".
  • Delusioni - "È necessario prepararsi anche alle delusioni, sapendo che si sta intraprendendo una strada che ci metterà profondamente in discussione anche come coppia".

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