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martedì 11 ottobre 2011

Pediatria: problemi agli occhi per 1 bimbo su 4 dopo i 6 anni

Roma, 11 ott. (Adnkronos Salute) - "Possibilità impensabili fino a pochi mesi fa, trattamenti più sicuri per la salute della vista dei bambini, precisione estrema e una percentuale di successi sempre più elevata: le innovative tecnologie utilizzate al Bambino Gesù fanno di questo polo il Centro di riferimento internazionale per la cura delle patologie che colpiscono gli occhi dei più piccoli". Così una nota dell'Ospedale pediatrico romano, in occasione della Giornata mondiale della vista, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e in programma il 13 ottobre, punta i riflettori su problemi estremamente diffusi: in Italia colpiscono un bambino in età prescolare su 20, per arrivare a ben 1 su 4 dai sei anni in su.

Al Bambino Gesù vengono registrate circa 20mila visite l’anno di piccoli con patologie degli occhi, per alcune delle quali l’unica soluzione è il trapianto di cornea o il ricorso alla radioterapia. Per la cura delle patologie della cornea gli esperti del Bambino Gesù sono stati tra i primi al mondo ad utilizzare sui bambini il laser a femtosecondi, di enorme valore in campo pediatrico per l’importante riduzione del rischio di rigetto e per il miglioramento dei tempi di recupero.

Questo particolare tipo di laser - ad oggi il Bambino Gesù è l’unica struttura pediatrica al mondo ad esserne dotata - consente di "sostituire" con estrema precisione solo una piccola porzione di cornea, corrispondente alla parte malata, senza essere costretti a "cambiarla" interamente. Ancora al Bambino Gesù è stata sviluppata una nuova procedura operatoria che aumenta la precisione e la sicurezza della tecnica di trapianto lamellare.

E ancora, l'applicazione sui piccoli pazienti di nuovi trattamenti in genere riservati agli adulti, può addirittura scongiurare il ricorso a interventi invasivi. E’ il caso del cross linking, terapia per la cura del cheratocono a base di vitamina B2 e raggi ultravioletti, i cui effetti combinati portano a un sensibile irrobustimento della cornea, diminuendo o ritardando il ricorso al trapianto.

Per la cura del retinoblastoma, invece, uno dei tumori della retina più frequenti in età pediatrica (in Italia si registrano circa 50-60 nuovi casi l’anno), l’ultima frontiera terapeutica è rappresentata dalla brachiterapia, tecnica eseguita in Italia solo al Bambino Gesù, che consiste nell’applicare alla base del tumore delle speciali placche che, mentre colpiscono il tumore stesso, evitano il pericolo di radio-esposizione a carico del resto del corpo del piccolo.

La possibilità di utilizzare con la massima efficacia le nuove terapie e tecnologie oggi a disposizione è legata alla precocità della diagnosi - tramite visita oculistica alla nascita ed entro il sesto mese di vita dei bambini - per individuare tempestivamente eventuali problemi e per intervenire nel modo più appropriato soprattutto durante l’infanzia, quando il sistema visivo è maggiormente "plastico", e perciò più sensibile alle cure.

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