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venerdì 7 ottobre 2011

SALUTE: OBESO 1 BIMBO SU 3, AL BAMBINO GESU' TEST CONTRO FIBROSI EPATICA

(ASCA) - Roma, 7 ott - Rappresenta una seria minaccia e se

associata ad altre complicanze come il fegato grasso,

l'ipertensione, l'iperglicemia o l'abuso di alcol sin da

giovanissimi, puo' significare vedere le proprie aspettative

di vita ridotte di 15 anni. Si tratta dell'obesita' che

colpisce un bambino su 3 (in Italia ci sono alcune regioni,

la Campania ad esempio, in cui la percentuale di bimbi obesi

sfiora il 49%) e che sta diventando una delle principali

cause di morte precoce. La condizione di obesita' legata ai

problemi del fegato accresce il rischio di sviluppare diabete

e cardiopatie ischemiche in eta' molto piu' precoce di quanto

si possa pensare: se e' vero, infatti, che piu' e' lungo il

tempo in cui si e' obesi maggiori sono i danni per

l'organismo, allora essere obesi sin da bambini e rimanerlo

fino all'eta' adulta si traduce in una drastica riduzione

delle attese di vita.

''Un bambino obeso ha un'elevata probabilita' di avere un

fegato grasso e altri problemi cronici e progressivi

(infiammazione, steatosi, fibrosi) che compromettono la

struttura dell'organo stesso fino alla perdita totale della

sua funzione'' , sottolinea Valerio Nobili, Responsabile

Epatopatie metaboliche e autoimmuni dell'Ospedale Pediatrico

Bambino Gesu' che portera' l'esperienza dell'Ospedale in

campo pediatrico di fronte ai 18.000 addetti ai lavori della

19a edizione della Settimana Internazionale di

Gastroenterologia di Stoccolma (22-26 ottobre 2011),

congresso mondiale nel quale saranno affrontate tutte le

patologie che coinvolgono intestino e fegato e quindi anche i

problemi che continuano a destare un crescente allarme

sociale come l'obesita'.

''Nel nostro Paese - prosegue Nobili - si stima circa un

milione di bambini con fegato grasso, ai quali vanno aggiunti

quelli con sindrome metabolica (quindi a rischio di infarcire

il fegato di grasso) e i bambini obesi, esposti allo stesso

identico rischio. La risultante di questo processo sara' una

sensibile riduzione della spettanza di vita, un impennarsi

della spesa sanitaria per le cure richieste da questa

patologia e un numero sempre piu' grande di adolescenti col

fegato compromesso che saranno adulti malati e quindi ancor

piu' bisognosi di cure mediche''.

Oggi la prevenzione si fa anche con un logaritmo: per

predire la fibrosi epatica nei bambini, una delle piu'

temibili complicanze del fegato grasso, basta la combinazione

di tre parametri, girovita, livello di trigliceridi a

digiuno, eta'. La formula matematica sviluppata da un gruppo

di ricerca coordinato dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu',

ora utilizzata in tutta Italia, permette - a seconda del

risultato - di evitare il ricorso alla biopsia al fegato, un

test diagnostico sicuramente invasivo ma l'unico, finora, in

grado di confermare la presenza della malattia.

com-map/sam/alf

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