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lunedì 28 novembre 2011

Pediatria: Libri e fiabe 'medicina' per sviluppo bimbi, in Italia vince tradizione

Roma, 28 nov. (Adnkronos Salute) - Libri e fiabe sono una 'medicina' per lo sviluppo ottimale dei bambini. E gli italiani sono legati alla tradizione quando si tratta di far addormentare i figli con il racconto. Lo indica la ricerca condotta da Doxa su un campione rappresentativo della popolazione composto da genitori e giovani, presentata a Verona in occasione del decimo anniversario del progetto di responsabilità sociale di GlaxoSmithKline 'Leggere per Crescere'. L'indagine 'incorona' Cappuccetto rosso, favola letta da 3 persone su 4, tra gli adulti (poco meno tra i giovani), seguita da "le avventure di Pinocchio".

A partire dal terzo posto, tra giovani e adulti la classifica cambia: se 'Il piccolo principe' è stato l’amico fantastico per il 63,4% dei teen agers, per gli adulti Saint Exupery scende al quinto posto, raccontato ai più piccoli solo in un caso su due. Il 63,2% delle persone, poi, ricorda come lettura 'Alice nel paese delle meraviglie'. "Tra i tanti buoni motivi per rilanciare l'esperienza fertile della lettura e del racconto, uno mi sta particolarmente a cuore: nella lettura e nella narrazione, adulti e piccoli ascoltatori possono conoscersi meglio e in modo più autentico", commenta Fulvio Scaparro, psicoterapeuta e direttore scientifico Associazione GeA, Genitori Ancora, parlando di "Leggere per crescere", esperienza che si rifà al progetto 'Born to Read', voluto dall’Associazione dei Bibliotecari americani per favorire attraverso la lettura ad alta voce lo sviluppo mentale e l’amore per i libri nei bambini. Un progetto che in Italia ha coinvolto fino ad oggi 14 Regioni, 600.000 famiglie, 11.000 operatori, 71 ospedali.

Abituare il piccolo al racconto, quindi renderlo in futuro un lettore, è un obiettivo che si raggiunge attraverso la partecipazione tra tutte le componenti che entrano nel processo di crescita del bimbo. Anche per questo famiglie, scuola, istituzioni (nel caso di Verona il Comune e l’Università, insieme alla regione Veneto che hanno accolto l'iniziativa), biblioteche, farmacie sono divenuti protagonisti attivi di 'Leggere per Crescere', che vede comunque nei pediatri il punto di riferimento. "Il pediatra è una parte fondamentale nel processo di crescita del bambino perché lo segue nel tempo monitorandone lo sviluppo ed ha il ruolo di prevenire le malattie, ed anche situazioni di possibile disagio, e di aiutare le famiglie ad un accrescimento ottimale del bambino", sottolinea Giampietro Chiamenti, segretario Regionale Federazione italiana medici pediatri (Fimp) Veneto.

La lettura ad alta voce al bambino, consiglia ancora il pediatra, "deve iniziare nei primi periodi della vita, a partire dal sesto mese, con 'libri-giocattolo' adeguati per cui il pediatra è in grado di dare il giusto consiglio a tutte le famiglie, nell’ambito dell’opera di prevenzione del pediatra che oltre a prevenire gli incidenti, a sensibilizzare sugli effetti nocivi del fumo passivo, ad aiutare il piccolo a nutrirsi e riposare bene e a controllare le normali funzioni fisiologiche deve valutare nel tempo lo sviluppo del bambino e favorire appunto il racconto già in tenerissima età, obiettivo primo del progetto Leggere per Crescere", conclude Chiamenti.

La lettura ad alta voce, che dovrebbe iniziare a partire dal sesto mese di vita del bimbo, è utile nella prevenzione delle difficoltà di apprendimento, soprattutto per i bambini che vivono in ambienti svantaggiati. La prova di questo viene da ricerche condotte negli Usa: un bambino che vive in una famiglia disagiata ascolta mediamente in un’ora 616 parole, sente 5 affermazioni e riceve 11 proibizioni. Se l’ambiente familiare è migliore, le parole ascoltate in un’ora quadruplicano offrendo maggiori stimoli, le affermazioni sono 9 volte più numerose e le proibizioni si dimezzano, forse per il fatto che i tanti 'perché' dei più piccoli ottengono risposte esaurienti. Il racconto, in questo senso, può diventare uno strumento eccezionale per una crescita psicofisica migliore.

"Come ogni buon cittadinoâ€" ha commentato Luc Debruyne, presidente e amministratore delegato GlaxoSmithKline. GSK desidera contribuire al benessere della comunità cui appartiene e può farlo in due modi. Può favorire lo sviluppo economico attraverso l’eccellenza e l’innovazione delle proprie attività d’impresa e quello sociale attraverso progetti e collaborazioni sostenibili, utili e durature, come Leggere per Crescere che, in 10 anni, ha creato una vastissima rete di famiglie, operatori sanitari, educatori, istituzioni per prendersi cura dei nostri figli, del nostro futuro".

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