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martedì 14 agosto 2012

Chirurgia: a Padova intervento innovativo salva bimbo con patologia congenita

Roma, 14 ago. (Adnkronos Salute) - Con un innovativo intervento è stato guarito un bimbo di 13 mesi affetto da un'estesa fistola artero-venosa durale congenita. L'operazione, durata 3 ore in anestesia generale, è stata condotta da Francesco Causin, direttore di Neuroradiologia all'Azienda ospedaliera di Padova, e dalla sua équipe. La fistola aveva causato alterazioni cerebrali ritardando la normale maturazione del cervello.

L'équipe, si legge in una nota, attraverso 3 microcateteri di meno di un millimetro ciascuno, entrati dall'arteria femorale della gamba destra con sottilissimi fili di platino microspirali, ha raggiunto diversi punti della lesione ed è riuscita a escludere completamente la malformazione. Ciò ha permesso il ripristino immediato del normale apporto di sangue al cervello. Rapido e insperato il recupero del bambino che nel giro di un solo mese ha avuto un netto miglioramento delle capacità motorie e relazionali con progressi nella sua normale evoluzione naturale. Interventi di questo tipo sono di particolare rarità e in Italia ne vengono effettuati meno di 10 all'anno.

Le fistole artero-venose durali dell'età pediatrica sono rare malformazioni vascolari spesso congenite, che si associano a quadri clinici importanti caratterizzati da anomalie venose facciali e cefalea, e nei casi più gravi, da danni cerebrali con ritardo dello sviluppo psico-motorio e disfunzioni cardio-circolatorie. Si tratta di anomale connessioni tra le arterie e le vene cerebrali, in cui il sangue fluisce ad altissima velocità. Questo altissimo flusso di sangue determina aumento della pressione intracranica e altera la normale distribuzione del sangue al cervello. Inoltre, può essere causa di sovraccarico al sistema cardio-polmonare.

Il riconoscimento di queste fistole può avvenire in utero o dopo la nascita per l'insorgenza di disturbi fisici e di sviluppo del bambino. Disturbi che sono particolarmente gravi nei bambini più piccoli, neonati o nel corso del primo anno di vita, e sono in grado di condizionare il normale sviluppo del piccolo a causa di danni cerebrali anche irreversibili. La diagnosi precoce post-natale è importante ma potrebbe non essere semplice, specie nei più piccoli, a causa di segni clinici inizialmente sfumati che solo con il passare dei mesi si rendono più evidenti. A questo punto, è necessario il ricorso ad un centro specialistico di neurologia pediatrica, in grado di disporre di esami clinici necessari per la precisa identificazione del tipo e della sede di lesione anche grazie alla Risonanza magnetica o alla Tac (Tomografia computerizzata).

Esistono da anni specifiche tecniche terapeutiche neuroradiologiche in grado di ridurre o escludere il flusso anomalo e quindi di reindirizzare la normale circolazione cerebrale. Si tratta di interventi endovascolari eseguiti con il controllo radiologico. Anche nei pazienti più piccoli, di pochi giorni o pochi mesi, come nel caso del bimbo di 13 mesi, è possibile raggiungere il cervello utilizzando micro-cateteri inseriti dall'arteria femorale o ombelicale. Attraverso questi cateteri vengono occlusi i punti anomali. Dopo la riduzione o la completa esclusione dell'anomalia è fondamentale un controllo clinico strettissimo. Questo percorso terapeutico, che vede impegnate diverse figure professionali specialistiche, neuroradiologi, rianimatori e clinici, e che non può prescindere dal sostegno familiare, dovrà successivamente essere supportato da attività riabilitative mirate.

Come sempre più spesso si vede nella medicina moderna, è fondamentale l'integrazione delle capacità tecniche con la professionalità dei diversi specialisti. A Padova, presso il Dipartimento di Pediatria, esiste anche un ambulatorio dedicato a queste patologie, di Neurologia specialistica per le malattie cerebro-vascolari, diretto da Agnese Suppiej.

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