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giovedì 16 agosto 2012

Estate: il pediatra, giocattoli acquistati in spiaggia ad alto rischio

Roma, 16 ago. (Adnkronos Salute) - Giocattoli, salvagenti, pupazzi musicali e non, aquiloni. Sono una presenza costante sulle spiagge italiane i venditori di 'oggetti del desiderio' dei bambini. Tutti giochi rigorosamente 'made in China'. Acquisti a cui i genitori, complici i prezzi bassi e la rilassatezza della vacanza, spesso cedono. "Ma si tratta di giocattoli ad altissimo rischio per la salute dei più piccoli, che non rispettano nessuna norma di sicurezza, nemmeno la più elementare", avverte Antonino Reale, responsabile di Pronto soccorso ed emergenza dell'ospedale Bambino Gesù di Roma, struttura che promuove da anni una campagna per i giochi sicuri.

"Ogni anno sono decine i bambini che finiscono al Pronto soccorso a causa di giocattoli pericolosi", sottolinea l'esperto all'Adnkronos Salute, ricordando che non ci sono solo bolle di sapone dannose, che i questi giorni creano allarme per i casi infezioni provocati dai batteri presenti nel liquido saponato. "Anche giochi apparentemente innocui minacciano la salute dei piccoli", aggiunge.

In particolare d'estate, sulla spiaggia, quando l'attenzione di mamma e papà può essere meno accentuata rispetto al controllo in casa o al parco. E il rischio è aumentato dalla quantità di prodotti che arrivano tra gli ombrelloni: dall'inizio dell'estate sono state diverse le operazioni di contrasto delle forze dell'Ordine. Solo la Guardia di finanza, a giugno, aveva sequestrato 4 milioni di pezzi pronti a essere venduti in spiaggia e un milione era stato bloccato a Trento. "Il problema più rilevante è l'inalazione o l'ingestione di piccoli pezzi - spiega Reale - E l'età a maggiore rischio è tra 0 e 3 anni, quando i piccoli si portano i giochi alla bocca, anche se mi è capitato di dover intervenire anche su bambini di 10 anni".

Per legge i giochi destinati ai bimbi sotto i 3 anni devono avere un diametro di 37 mm (quasi 4 cm). "Più temibili i pericoli di soffocamento per l'inalazione di corpi estranei nelle vie respiratorie - aggiunge l'esperto - Solo al Bambino Gesù vediamo oltre una decina di casi all'anno. Più frequente ma meno pericolosa l'ingestione, perché gli oggetti possono essere rimossi facilmente".

Altro discorso per le calamite. "Ci sono stati alcuni casi negli ultimi anni. Ma il pericolo reale è legato all'ingestione di più pezzetti. Le calamite, infatti, si attirano nell'intestino e possono provocare la perforazione dell'intestino". Più grave l'ingestione di batterie a bottone, che può essere anche letale. "E nei giochi venduti in spiaggia, di bassissima qualità, queste pile sono facilmente staccabili", avverte Reale. "Due anni fa - ricorda l'esperto del Bambino Gesù di Roma - ci fu un decesso a Genova. Mentre le normali pile stilo non sono veramente pericolose, queste batterie, in particolare le più grandi (di 20 mm e oltre) sono dannosissime. Questo perché i due poli liberano elettricità e l'umidità che c'è nell'esofago dà luogo ad una trasformazione, per elettrolisi, del cloruro di sodio in acido cloridico che perfora l'esofago: in pratica è come se si bevesse acido muriatico. Ed è possibile, come è successo a Genova, una perforazione letale dell'aorta. Sono casi molto rari, ma la vita anche di un solo bambino vale tutte le nostre attenzioni".

Nei giochi venduti dagli ambulanti senza autorizzazione, i rischi sono anche legati ai liquidi (come le bolle di sapone) o ai gel (contenuti in diversi pupazzi). "Non ci sono etichette e composizioni, quindi non sappiamo cosa i bambini maneggiano, con rischi elevatissimi".

Le campagne per la sicurezza dei giocattoli "spesso si lanciano nel periodo natalizio. E d'inverno c'è un minimo d'attenzione in più. D'estate invece aumenta la distrazione, ma l'acquisto di giochi in rivendite non autorizzate, come è il caso degli ambulanti sulle spiagge, resta una roulette russa. Dobbiamo sempre ricordare che i giocattoli a norma di legge costano, perché ci vuole un importatore autorizzato, una traduzione in italiano controllata delle istruzioni, l'applicazione delle norme e mille altre attenzioni", conclude Reale.

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