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lunedì 19 novembre 2012

Calcio: Vedova Raciti, Arcidiacono chieda scusa ai miei figli

Roma, 19 nov. - (Adnkronos) - "Arcidiacono e' uno stupido e un presuntuoso, sono contenta per il Daspo emesso dal questore di Catanzaro nei suoi confronti. Con quella maglietta ha offeso i miei figli. Gli chieda scusa: perche' non prova a solidarizzare con loro, che da quasi sei anni non possono piu' pronunciare la parola papa'? E dire che in questi anni non l'ho mai visto in tribunale, a chiedere verita' e giustizia". Cosi' Marisa Grasso, la vedova di Filippo Raciti, commenta a Radio 24 l'emissione di un Daspo di 3 anni da parte della questura di Catanzaro nei confronti del calciatore del Cosenza Pietro Arcidiacono che sabato, per festeggiare un gol, ha esibito una maglia con una scritta di solidarieta' con Antonino Speziale, uno dei due ultras del Catania condannati in via definitiva per omicidio preterintenzionale dell'ispettore Filippo Raciti, durante il derby tra Catania e Palermo del 2007.

"Il Daspo e' nato dopo l'omicidio di mio marito - sottolinea Marisa Grasso - e sono contenta per la decisione della questura di Catanzaro. Spero anzi che anche la questura di Catania emetta dei Daspo nei confronti di quegli ultra' etnei che ancora domenica scorsa hanno esposto striscioni e cantato cori offensivi della memoria di mio marito". A chi domanda cosa abbia provato quando ha visto la maglietta di Arcidiacono con la scritta 'Speziale innocente', lei risponde: "Sono rimasta sbigottita e addolorata, poi sono andata a cercarmi altre foto sul web: io questo Arcidiacono non l'ho mai visto a un'udienza in tribunale in tutti questi anni, a chiedere insieme a me verita' e giustizia. Con quella maglietta ha offeso non solo me e mio marito e i miei famigli, ma l'intera societa' civile".

Ci fosse l'occasione, sarebbe disposta a incontrarlo per parlargli e spiegargli le conclusioni del processo e la sentenza? "E' un uomo di sport, viene da un ambiente in cui i valori umani dovrebbero essere ben chiari, la cosa fondamentale da trasmettere ai giovani. Che dirgli di piu' dopo un gesto cosi'? Da lui mi aspetto solo le scuse, soprattutto per i miei figli. Perche' non solidarizza con loro, che da quel 2 febbraio 2007 non hanno piu' il padre, non pronunciano piu' la parola 'papa''?", conclude Marisa Grasso.

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