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martedì 20 novembre 2012

Sanita': filastrocche per spiegare ai bimbi i loro diritti, la Carta in corsia

Milano, 20 nov. (Adnkronos Salute) - "Non solo con flebo e pillole si curan le malattie... Io voglio anche amore e dedizione, voglio sentire le carezze della mamma, voglio vedere il sorriso del papà, voglio la gentilezza degli infermieri, voglio vivere la sicurezza del dottore, voglio trovare la speranza negli occhi di chi mi ama". Recita così l'articolo 1 di una nuova versione della Carta dei diritti del bambino in ospedale: un'edizione speciale riscritta con filastrocche ideate dai bimbi e colorata con disegni, realizzata dalla Fondazione Salesi in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia, che si celebra oggi.

La speciale Carta in 14 articoli, tutti 'tradotti' nel linguaggio dei più piccoli grazie all'aiuto degli alunni di una classe di terza elementare, debutta all'ospedale Salesi di Ancona dove verrà regalata ai baby-pazienti ricoverati. Sulla copertina un bimbo insieme al suo orsacchiotto e una lavagnetta con la scritta "I miei diritti in ospedale". I diritti - ricorda la Fondazione Salesi - prendono origine dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite e dalla Carta Each (European association children hospital) del 1988. Il 20 novembre dell'anno successivo l'Assemblea generale dell'Onu approvò la Convenzione internazionale dei diritti dell'infanzia in 54 articoli. Una ricorrenza che viene celebrata ogni anno, e che la Fondazione Salesi festeggia distribuendo la versione in filastrocche della Carta a tutti i bambini ricoverati, visitandoli con al seguito la mascotte 'Salesino'.

"In questi anni abbiamo portato avanti l'idea di un ospedale senza dolore, un luogo ricco di amore e comprensione, in cui sia assicurato il miglior livello di assistenza - sottolinea Annarita Settimi Duca, direttore operativo della Fondazione nata nel 2004 per aiutare il presidio ospedaliero 'G. Salesi' di Ancona - Numerosi i progetti in tal senso, dalla clownterapia alla musicoterapica, dalla pet therapy all'utilizzo di tecniche non farmacologiche, dalla preparazione psicologica all'intervento chirurgico a 'La Casa Sabrina' (inaugurata di recente a sostegno dei bambini ricoverati e delle loro famiglie), alle 'Favole della buonanotte', progetto da poco iniziato".

"Il bambino ha diritto al godimento del massimo grado raggiungibile di salute". Questo l'articolo numero 1 della Carta, tradotto per i bimbi con la filastrocca 'La cura dell'amore', firmata da Tania. Seguono tutti gli altri articoli corredati da disegni, ognuno spiegato in filastrocca.

Qualche esempio. L'articolo 2 ("Il bambino ha diritto ad essere assistito in modo globale") nel linguaggio dei piccoli diventa "Non sono solo un corpo da curare, sono un bambino al quale piace giocare, scrivere e imparare cose nuove, anche in ospedale voglio continuare a fare queste cose", autrice la piccola Barbara. L'articolo 6, in cui fra l'altro si enuncia che "Il bambino ha diritto alla sua vita di relazione anche nei casi in cui necessiti di isolamento", viene riscritto da Gabriele con i versi "Il dottore o l'infermiere posson farti un gran piacere permettendo alla tua mamma di aspettar che fai la nanna, consentendo al tuo papà di seguirti qua e là, mentre incontri nuovi amici che con te sono felici".

E ancora. L'articolo 7 sul diritto del bambino di essere informato recita: "Ho il diritto di sapere ciò che mi sta per accadere, fate in modo che capisca e che poi io suggerisca al dottore che mi cura la migliore procedura che mi fa meno paura", firmato Chiara. "L'ospedale è anche una scuola dove il tempo poco vola (...) ma qui un bimbo può imparare come un mal si può curare" è invece la rivisitazione di Alessia dell'articolo 12, sul diritto del bimbo a essere educato all'auto-cura. E infine l'articolo 14, secondo cui "Il bambino e la famiglia hanno diritto alla partecipazione": "In una stanza d'ospedale fai una cosa niente male, con la tua partecipazione si può tenere una lezione", traduce Elisa. E' in linea con questo messaggio anche la conclusione dell'opuscolo, che chiude proponendo la ricetta della "Torta della partecipazione". Gli ingredienti sono sorriso, buona volontà, compagnia, generosità collaborazione, bontà, capacità, amicizia e informazione.

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