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venerdì 17 maggio 2013

Pediatria: inglese, vela e cavallo, e' febbre corsi estivi per bimbi

Roma, 17 mag. (Adnkronos Salute) - Dai campi avventura tra bivacchi notturni e ponti tibetani, a quelli per imparare l'inglese, con lezioni e attività sportive seguite da docenti madrelingua, fino ai corsi di vela, equitazione, canoa e tiro con l'arco, e alle settimane 'a quattro zampe' per baby amanti dei cani alla scoperta dei segreti per relazionarsi con i pet. In questo periodo dell'anno, soprattutto fra i genitori con figli alle elementari, è caccia al campo estivo: un modo per impiegare il tempo dei piccoli di casa tra la fine della scuola e l'inizio delle vacanze in famiglia. E se la richiesta, nonostante la crisi, resta alta, l'offerta è ormai variegata e basta navigare un po' sul web per trovare miriadi di possibilità. "Ormai per molte famiglie il campo estivo è una soluzione quasi obbligata, tanto che molti pediatri si trovano, in queste settimane, a fare visite di controllo per rilasciare tutta la documentazione richiesta", come testimonia all'Adnkronos Salute il pediatra di Milano Italo Farnetani.

"Il fatto è che ormai il periodo finestra tra la chiusura della scuola e la partenza per le ferie in famiglia, lascia aperto per molti il problema di cosa far fare ai figli. Ebbene il 50% in genere li affida ai nonni, qualcuno riesce a seguirli nelle varie attività possibili in città, mentre per gli altri non resta che il centro estivo, a volte visto come una sorta di 'parcheggio'", avverte Farnetani. Fra i più gettonati, i campus in inglese. "Ogni estate nei nostri quattro centri, due in Umbria e due nelle Marche, seguiamo 5-600 bambini dai 7 ai 12 anni, con un piccolo gruppo 13-17 anni - spiega all'Adnkronos Salute Cristiana Gullini, una dei titolari di Kid's World, che organizza dal 2004 campi estivi settimanali in lingua per bambini - Lezioni, ma anche attività sportive e ludiche sono tutte in inglese, tanto che c'è anche una piccolissima percentuale (2%) di iscritti stranieri. Ma il divertimento è assicurato. Visto che si tratta di far dormire i bambini fuori casa, spesso i genitori sono un po' apprensivi, ma per il resto dopo aver fatto le opportune verifiche si tranquillizzano. Le attività comunque a oggi sono quasi tutte al completo".

Per chi alla lingua d'Albione preferisce l'avventura, su www.campiestivi.eu ci sono proposte di mini-vacanze nella natura, con bivacchi notturni, fiumi da guadare, ponti tibetani e canoa. Oppure l'esperienza di un soggiorno in un castello, come quello proposto da Eppursimuove (eppursimuove.roma@gmail.com) per bimbi dai 7 agli 11 anni, con mini-olimpiadi di bocce, ping pong, calcio balilla e piscina nel Castello delle Rocchette a Bagnoregio (Vt).

Per non parlare dei corsi di vela, tiro con l'arco, trekking e altre attività sportive. Per gli amanti dei pet, poi, ci sono le 'Settimane Estive a 4 zampe' dove i bambini, "seguiti da operatori qualificati, faranno laboratori di gioco relazione con i cani adulti e i cuccioli, agility junior, bagni in piscina con i cani, equitazione e pony games", spiegano dall'Associazione Chiaramilla (www.chiaramilla.it).

Ma come scegliere le attività, e soprattutto come riempire le lunghe giornate estive? "La mia raccomandazione è quella di evitare il più possibile di far dormire fuori il bimbo, a meno che non sia dai nonni o dagli amichetti. L'ideale è optare per centri che offrono attività diurne e consentono al bambino di tornare a casa e dormire nel suo letto, almeno fino ai 16 anni", assicura Farnetani.

"Con la crisi le vacanze in famiglia si fanno sempre più brevi, ma è importante - raccomanda - mantenere questo momento di svago e conoscenza tra grandi e piccoli di casa. E consentire al bambino di raccontare le esperienze fatte durante il giorno. Inoltre dopo la fine della scuola, le interrogazioni e le verifiche, i bambini sono mentalmente stanchi, dunque via libera ad attività fisica ma vietato l'impegno mentale. Sì ai corsi di vela, equitazione, canoa, ginnastica artistica, e anche a sport 'estivi' come nuoto, pallanuoto e tiro con l'arco. No invece ai corsi full immersion che propongono un impegno di tipo agonistico, troppo stancanti e stressanti per il bambino. Anche lui ha il diritto di riposarsi e ricaricarsi, e magari anche di annoiarsi per qualche ora. Sicuramente si ingegnerà e inventerà qualche passatempo piacevole", assicura Farnetani.

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