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mercoledì 15 maggio 2013

Pediatria: iperteso 5% bimbi italiani, meno sale e piu' latte materno

Milano, 15 mag. (Adnkronos Salute) - Provare la pressione ai bambini è importante. Se è troppo alta "può essere il primo segno che qualcosa non va", spiega Patrizia Salice, responsabile dell'Ambulatorio di ipertensione pediatrica della Fondazione Policlinico di Milano, all'Adnkronos Salute a margine di una conferenza sull'ipertensione che si è tenuta oggi in ospedale. "Il 5% dei bambini in Italia soffre di ipertensione", dice l'esperta spiegando che, quando questo problema non è causato da fattori genetici, o secondario a specifiche patologie, "è possibile correggerlo", evitando così che il baby-paziente sviluppi problemi di pressione alta in età adulta. Dai medici del Policlinico arrivano delle raccomandazioni ad hoc per i genitori: meno sale nel piatto e allattare per un periodo adeguato il bebè al seno, quando possibile.

Tutti gli stimoli che un bambino riceve durante un periodo critico dello sviluppo portano a effetti duraturi e permanenti, e contribuiscono a formare il futuro adulto, sottolinea Salice. Questo fenomeno è chiamato 'programming'. "Se i problemi di alta pressione sono identificati in tempo, si può lavorare sul programming - spiega l'esperta - Prescrivendo, ad esempio, un'alimentazione povera di sale e ginnastica, è possibile evitare al bambino un futuro da iperteso". Per questo motivo è importante che il pasto sia equilibrato sin dalla prima infanzia.

Infatti, un altro fattore che può complicare il futuro del piccolo è l'obesità: "Un bambino sovrappeso ha molti più rischi di sviluppare ipertensione - avverte Anna Villarini, specialista in scienza dell'alimentazione presso l'Ircss di via Sforza - E' fondamentale cominciare a fare prevenzione il prima possibile". Muoversi, ad esempio, è importante anche per questa ragione. "Noi italiani siamo grandi mangiatori ma pessimi camminatori", commenta Villarini. Salice consiglia inoltre alle mamme, laddove possibile, di allattare al seno. Ci sono studi, infatti, che "hanno dimostrato che i bambini allattati al seno hanno una pressione più bassa quando crescono". L'ipertensione infantile può anche essere sintomo di patologie più gravi, e questo è un altro motivo per cui è meglio monitorarla sin da piccoli. Ad esempio, "può essere indice di problemi renali - spiega Salice - e il bambino nefropatico sviluppa danni al cuore molto più velocemente dell'adulto". Per sensibilizzare verso i problemi ipertensivi infantili, il 17 maggio, in occasione della Giornata dedicata, presso l'Ambulatorio Mangiagalli Regina Elena sarà possibile misurare la pressione a tutti i bambini.

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