Milano, 24 giu. (LaPresse) - "Non chiamiamola sentenza. Non chiamiamolo processo. Soprattutto, non chiamiamola giustizia. Quello cui abbiamo dovuto assistere è uno spettacolo assurdo che con la giustizia nulla ha a che vedere, uno spettacolo che la giustizia non si merita". Così Marina Berlusconi, in una nota, commentando la condanna a 7 anni di suo padre Silvio Berlusconi nel processo Ruby. "La condanna era scritta fin dall'inizio, nel copione messo in scena dalla Procura di Milano. Mio padre non poteva non essere condannato. Ma se possibile il Tribunale è andato ancora più in là , superando le richieste dell'accusa e additando come spergiuri tutti i testi in contrasto con il suo teorema. Non ha alcuna importanza che dopo anni incredibilmente passati a spiare dal buco della serratura non siano riusciti a trovare nulla, perché nulla c'era da trovare", aggiunge.
"Nessun reato, nessun testimone, nessuna prova, nessun movente, nessuna vittima. Non ha alcuna importanza tutto ciò, perché questo processo è stato concepito per essere celebrato sulle pagine dei giornali e nei talkshow, per sfregiare l'uomo individuato come il nemico politico da demolire enon per stabilire la verità dei fatti", dice Marina Berlusconi.
"E per raggiungere il loro obiettivo hanno dovuto anche inventarsi un imputato che non esiste: è forse la cosa più inaccettabile il veder descrivere mio padre nel modo più lontano da quello che lui è per davvero, un modo diametralmente opposto.Tutto il castello crollerà , è certo, la verità verrà ristabilita, ma questo non basta in alcun modo a mitigare l'amarezza e lo sdegno", conclude.
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