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martedì 23 luglio 2013

Pediatria: esperto, Kate allatti al seno, per Royal baby marcia in piu'

Milano, 23 lug. (Adnkronos Salute) - Il primo gesto da mamma di Kate? "Dovrebbe essere quello di attaccare immediatamente il Royal baby al seno". Non ha dubbi Giuseppe Di Mauro, presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) che suggerisce alla duchessa 'puerpera' di non perdere tempo prezioso. "Allattare fin dalle prime ore è importante. Anche poche gocce di colostro sono preziose per il piccolo e lo aiutano nei momenti iniziali della sua vita", spiega all'Adnkronos Salute. E poi da parte della neo mamma più mediatica del mondo "sarebbe una bella lezione di stile quella di optare per l'allattamento al seno e coltivare questa abitudine", spiega il pediatra di famiglia italiano. La renderebbe un''icona della poppata' e "molte mamme seguirebbero il suo esempio. Veicolerebbe uno stile di vita alimentare ideale per i bebè" di ogni latitudine.

Tanto più che Kate vive nel Paese che ha sfornato uno dei più recenti studi sugli effetti positivi del latte materno sul bebè. L'ultimo arrivato nella casa reale di Windsor "avrebbe una marcia in più da un punto di vista neurologico, secondo quanto suggeriscono i risultati della ricerca britannica e molti altri lavori", ricorda Di Mauro. Lo studio in questione, riassume l'esperto, aveva dimostrato che la tribù degli allattati al seno si trasforma in una generazione di adulti rampanti dalla carriera più facile rispetto ai 'colleghi' cresciuti a latte in polvere. In base al lavoro recentemente pubblicato sulla rivista 'Archives of Disease in Childhood' e condotto su oltre 17 mila individui nati nel 1958 e su circa altrettanti nati nel 1970, è emerso che chi era stato nutrito al seno aveva raggiunto i più importanti traguardi nel posizionamento sociale e professionale.

Ma i vantaggi per il piccolo, terzo nella linea di successione al trono, non sarebbero solo in termini di Qi: "Il latte materno è un super alimento e non c'è latte artificiale che lo eguagli, perché contiene tutta una parte viva di anticorpi e altri organismi che non sono riproducibili artificialmente. E' uno scudo contro le infezioni respiratorie, e contro l'obesità", elenca Di Mauro.

E al riparo da flash e microfoni, lontani dagli obblighi dell'etichetta reale, la 'Royal mamma' e il suo bambino "potranno costruire quel rapporto speciale che lega una qualunque madre al suo cucciolo e che nell'allattamento al seno raggiunge il massimo dell'espressione", qualunque sia la nazionalità o l'estrazione sociale. "Allattare", continua Di Mauro, "è una forma di prevenzione anche per la mamma che nutrendo il suo bambino abbassa il suo rischio di incorrere in un tumore al seno. Per non parlare della comodità di avere il pasto sempre pronto e a portata di mano, senza necessità di trascinarsi dietro biberon e latte in polvere".

La duchessa di Cambridge avrebbe anche il vantaggio di "poter gestire meglio il suo tempo rispetto alle mamme che, esaurita la 'maternità' obbligatoria, dopo i primi tre mesi di vita del bebè, lo lasciano e tornano a lavorare. Per loro proseguire l'allattamento diventa un'impresa. Soprattutto in Italia dove non ci sono leggi che facilitano il compito alle neo mamme. E pensare che il ministero della Salute dice che occorrerebbe allattare almeno fino al sesto mese, e se possibile fino a un anno di età del bimbo".

Allattare al seno, precisa il pediatra, "deve comunque essere una scelta libera e consapevole. E non vanno colpevolizzate le mamme che non possono farlo, per diversi motivi". Il latte materno, conclude Di Mauro, "ha anche un altro vantaggio che non si può non considerare: è gratutito". Con buona pace delle casse reali.

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