Cerca nel blog

sabato 8 febbraio 2014

Palloncino anti-fame in una pillola, la tecnica usata per la prima volta sui bambini

Roma, 8 feb. (Adnkronos Salute) - Una pillola con un palloncino dentro in aiuto dei bambini in sovrappeso. E' la metodica utilizzata per la prima volta in campo pediatrico al Bambino Gesù di Palidoro (Roma) con cui si potrà posizionare un palloncino anti-obesità nello stomaco, semplicemente ingoiando una pillola. In Italia il 25% dei bambini è in sovrappeso, mentre il 13% è addirittura obeso.

Non sempre, purtroppo, le strategie dietetiche e comportamentali riescono a risolvere il problema, per cui si rendono necessari trattamenti non convenzionali. Tra questi, il metodo meno invasivo prevede l'inserimento di un palloncino che viene gonfiato all'interno dello stomaco per indurre il senso di sazietà e aiutare così il paziente a seguire una dieta più corretta e dimagrire in maniera significativa.

Fino a poco tempo fa - spiega una nota del nosocomio pediatrico - questi palloncini venivano inseriti per via endoscopica, ma oggi è disponibile una procedura alternativa che permette al paziente di inghiottire semplicemente una 'pillola', del peso di appena 6 grammi, che verrà poi gonfiata all'interno dello stomaco attraverso un sottile tubicino dal diametro inferiore al millimetro.

"Costituito da una membrana sottilissima - spiega Francesco De Peppo, responsabile della Chirurgia pediatrica generale del Bambino Gesù di Palidoro - il palloncino è studiato per resistere agli acidi dello stomaco e è praticamente indistruttibile. Gonfiandolo con un gas più leggero dell'aria, l'azoto, facciamo sì che vada a posizionarsi nella parte alta dello stomaco, nel fondo gastrico, interagendo con i recettori dell'appetito e inducendo un senso di sazietà precoce".

La nuova procedura era stata finora applicata solo agli adulti, ma l'Unità di Chirurgia del Bambino Gesù di Palidoro l'ha di recente utilizzata - per la prima volta - su un bambino di 11 anni, con Indice di massa corporea (Bmi, il rapporto tra peso e altezza del paziente) pari a 33 e un eccesso ponderale di oltre 30 chili rispetto al peso forma per altezza ed età.

"Il bambino sul quale è stata utilizzata per la prima volta questa procedura - continua De Peppo - è riuscito a deglutire il palloncino al primo tentativo e, nel momento in cui lo abbiamo gonfiato con l'azoto, ci ha assicurato di non aver provato alcun dolore ma, al più, una 'sensazione di bolle che si muovono'. Dopo circa un mese dal primo palloncino, ne abbiamo inserito un secondo (se possono inserire fino a tre) per aiutare il bambino a seguire lo schema dietetico fissato dal medico".

In questo modo il paziente può sentirsi sazio senza la fastidiosa sensazione di ingombro e peso allo stomaco provocata dal palloncino di vecchia generazione. Finora il nuovo palloncino è stato utilizzato in altri 10 pazienti di età variabile tra 10 e 17 anni e con Bmi compresi tra 33 e 43 (si tratta di bambini e adolescenti che arrivano a pesare anche 130 chili).

Grazie a questa nuova metodica - prosegue la nota - il Bambino Gesù è ora in grado di trattare a 360° i problemi legati all'obesità patologica in età pediatrica e adolescenziale: infatti oltre all'attività svolta dai nutrizionisti, epatologi e endocrinologi sui programmi di educazione alimentare, il nuovo palloncino endo-gastrico deglutibile si va ad aggiungere al palloncino tradizionale (preferibile nei pazienti con Bmi molto elevato) e agli interventi chirurgici laparoscopici di tipo restrittivo (riduzione della capacità gastrica) come la sleeve gastrectomy o di tipo malassorbitivo (come il By-pass o in casi estremi la diversione bilio-pancreatica).

"Un altro vantaggio del nuovo palloncino - conclude De Peppo - è che può essere utilizzato su bambini con indici di massa corporea compresi tra 30 e 35 (col vecchio sistema, invece, si potevano trattare solo pazienti con Bmi superiore a 35). In questo modo sarà possibile intervenire più precocemente sui casi di obesità patologica, senza dover aspettare che la situazione si aggravi ulteriormente".

Recentemente è stata attivata anche un'altra attività correlata al programma di trattamento dell'obesità patologica con l'esecuzione di interventi di chirurgia plastica (addominoplastica, liposuzione) nei pazienti con ridondanza cutanea dopo importanti cali ponderali (oltre 40-50 Kg) successivi a intervento chirurgico.

Nessun commento:

Posta un commento