Milano, 16 giu. (LaPresse) - Prima ha ferito a morte la moglie, Maria Cristina Omes, 38 anni, con 5 o 6 fendenti sferrati con un coltello da cucina e poi è salito al piano superiore, dove i figli Giulia di 5 anni e Gabriele di 2 mesi stavano dormendo e li ha uccisi con un colpo secco alla gola. Questo è il terribile racconto che Carlo Lissi, 31 anni, informatico presso la Wolker Kluwer Italia a Milano Fiori, ha fatto intorno alle 2 della notte scorsa ai carabinieri del nucleo investigativo di Milano e ai colleghi di Abbiategrasso.
"Voglio il massimo della pena", ha detto l'uomo agli investigatori quando si è sentito alle strette, poi ha ricostruito in maniera lucida tutti i passaggi del triplice delitto. A spingerlo ad uccidere, ha spiegato, è stato il sentimento di amore che da qualche mese aveva iniziato a provare per una collega di lavoro. La donna, sentita dai carabinieri, ha raccontato di non avere mai incoraggiato né ricambiato i sentimenti del tecnico informatico che in diverse occasioni le aveva fatto delle avances anche esplicite.
Lissi, però, aveva forse iniziato ad avvertire la famiglia come un ostacolo alla sua felicità . Sabato sera, prima delle 23, mentre i figli dormivano, ha avuto un momento di intimità con la moglie, poi, ancora svestito, è andato in cucina, ha afferrato un coltello e l'ha aggredita alle spalle, mentre era seduta sul divano e stava guardando la tv. La donna ha iniziato ad urlare e gli ha chiesto: "Ma perché mi sta stai facendo questo?". Il colpo mortale è stato quello che ha tagliato la giugulare. Lissi a quel punto è salito al piano superiore e ha ucciso prima la figlia Giulia, che riposava nella sua cameretta, poi il figlio Gabriele, che stava dormendo sul letto matrimoniale. Entrambi i bimbi sono stati uccisi con un colpo deciso che ha reciso loro la carotide.
Dopo aver ucciso moglie e figli, Lissi è sceso in garage e si è fatto una doccia, poi ha inscenato un furto per cercare di depistare gli investigatori. I carabinieri, infatti, hanno trovato la porta di casa spalancata, ma senza segni di effrazione così come la cassaforte, che era stata aperta e svuotata. I gioielli di Maria Cristina Omes, che lavorava per una compagnia di assicurazioni, non sono ancora stati ritrovati. A quel punto l'uomo ha preso la macchina e ha raggiunto un amico, intorno alle 23.30, al pub Zymé a Besate per vedere la partita dell'Italia. Lungo il percorso, in via Mazzini, si è liberato del coltello buttandolo in un tombino, dove i carabinieri lo hanno ritrovato questa mattina. Al pub lo conoscevano in molti e ai carabinieri hanno raccontato che Lissi era tranquillo, ha scherzato e esultato per i gol della Nazionale come tutti.
Solo intorno all'1.30, quando è rientrato a casa, il programmatore 31enne ha dato l'allarme. Ai carabinieri di Abbiategrasso, che sono intervenuti, l'uomo ha detto di aver trovato la porta di casa spalancata e di essersi subito messo in allarme. Ha poi raccontato di ave trovato la moglie sul divano in un lago di sangue, di averla abbracciata e di aver cercato inutilmente di rianimarla, poi di essere salito al piano superiore e di aver trovato i corpi dei due figli. A quel punto il 31enne ha detto di aver avvertito il 118 e chiamato i carabinieri. La ricostruzione, però, non ha convinto gli investigatori, che hanno subito notato come gli abiti di Lissi, che sarebbero dovuti essere sporchi di sangue, in realtà fossero puliti. Questo e altri particolari hanno permesso ai carabinieri di risolvere il caso in meno di 24 ore.
"à stato un delitto orribile, efferato. Qualsiasi cosa io possa dire non è abbastanza", ha spiegato il procuratore di Pavia Calogero Cioppa, che ha coordinato le indagini. Cioppa, nel corso di una conferenza stampa, si è anche complimentato con i carabinieri per la "risoluzione in tempi rapidi" del caso e per aver individuato "quasi in tempo reale" il colpevole del triplice omicidio. Lissi è in stato di fermo, provvedimento che verra convalidato nelle prossime ore.
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