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lunedì 4 agosto 2014

Chris Pratt racconta la nascita prematura di suo figlio Jack

Essere genitori è il lavoro più difficile del mondo, e per Chris Pratt in particolare la nascita prematura di suo figlio Jack è stata un’avventura molto impegnativa da affrontare.
Nell’agosto del 2012, il protagonista di “Guardiani della Galassia” e sua moglie Anna Faris, star della sitcom “Mom”, hanno accolto il piccolo Jack con nove settimane di anticipo. La giovane coppia ha vissuto questo periodo con paura, paranoia e una miriade di altre emozioni, mentre loro figlio ha dovuto sostenere una serie di cure intensive durante il primo mese della sua vita.
Chris Pratt ha dichiarato alla rivista People di aver vissuto nel terrore per molto tempo, e di aver pregato tanto.
L'attore Chris Pratt e il figlio Jack nell'ottobre 2013. (Foto: Twitter)L'attore Chris Pratt e il figlio Jack nell'ottobre 2013. (Foto: Twitter)
Chris e Anna hanno cercato inoltre di trascorrere la maggior parte del loro tempo con il piccolo: “Jack era un bambino meraviglioso, più guardo le sue foto più mi rendo conto però che per le altre persone che passavano a trovarlo deve essere stato difficile vederlo, ma per noi era il neonato più bello del mondo”.

Questo periodo difficile però ha avuto un risvolto positivo per il giovane attore: “Ho capito quali sono le persone davvero importanti nella mia vita, mi ha avvicinato alla mia famiglia e ho recuperato la fede in Dio. Non che non fossi credente, ma sicuramente mi ha aiutato molto”.
Oggi per fortuna il piccolo Jack gode di ottima salute. Come ogni buon padre che si rispetti, Chris parla del figlio con affetto chiamandolo il suo piccolo “guerriero”.
La vita da genitori ha anche definito dei cambiamenti importanti e delle nuove priorità per l’attore e sua moglie: "Un tempo il nostro obiettivo principale era diventare attori famosi e ci supportavamo a vicenda in questo ambito. Ora, con la nascita di nostro figlio, le nostre priorità sono tutt’altre, e Jack è chiaramente la prima della lista".

Anche se Jack è il centro del mondo per Chris, questo non significa che si sia dimenticato degli altri bambini meno fortunati di suo figlio. Infatti, l’attore ha recentemente dichiarato di aver portato a casa parti del costume di Star-Lord dal set di “Guardiani della Galassia” perché, sfruttando il successo della pellicola, vorrebbe cominciare a fare visita ai bambini malati negli ospedali nei panni del supereroe. È chiaro che quello che ha dovuto passare con suo figlio in terapia intensiva l’abbia segnato molto e abbia acceso in lui il desiderio di aiutare gli altri: “Ho preso la giacca e altri elementi del costume, così che, se il film otterrà tutto il successo che speriamo ottenga, posso seguire le orme di Russell Wilson che va a visitare i bambini negli ospedali” (ndr Russell Wilson è un giocatore dei Seattle Seahawks noto per il suo impegno settimanale con i bambini malati. Anche Johnny Depp e Andrew Garfield sono alcune tra le celebrità che si dedicano a questa attività benefica).

Come accennato sopra, la speranza di Chris (e di molti altri con lui) è che il film possa essere un successo tale da spingerlo a vincere questa sorta di “scommessa” con se stesso per quanto riguarda il coinvolgimento nell’attività di volontariato, anche perché la pellicola acquisirebbe un significato e un valore che vanno ben al di là degli incassi al botteghino. Al 35enne piacciono le sfide, tant'è che per la parte di Star-Lord si è sottoposto a sei mesi d'intensa attività fisica e a una dieta ferrea.
Chiaramente, spera che anche il piccolo Jack un giorno possa apprezzare il film: “Sarebbe meraviglioso che mio figlio in futuro prendesse spunto dal film e fosse un esempio da seguire per molti altri bambini come lui.”

L’ambizione di Chris, per ora, è di essere un modello di vita per suo figlio, ma spera che in futuro possa verificarsi un rovesciamento delle parti. Come ha dichiarato a People: "Jack è un bambino molto aperto e sprezzante del pericolo. Sono sicuro che tra non molto sarà lui a prendersi cura della sua mamma e del suo papà".
Anche se è ancora troppo presto per dirlo (il piccolo Jack ha solo due anni), siamo certi che Chris farà felici tantissimi altri bambini oltre al suo.

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