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lunedì 8 settembre 2014

Fecondazione: coppie in crisi dopo eterologa, fantasmi psiche insidiano unione

Roma, 8 set. (AdnKronos Salute) - Dalla 'sindrome di Giuseppe', padre putativo, alla rivalità nei confronti della propria madre. Dall'importanza di garantire una discendenza al nome della propria famiglia, alla svalutazione della propria femminilità. Sono molti e diversi i fantasmi che possono far entrare in crisi una coppia dopo la fecondazione eterologa. Un problema "sottovalutato e poco studiato, anche perché fino ad ora questa pratica non era accessibile in Italia. Ma il problema esiste: negli ultimi 4-5 anni ho ricevuto otto richieste di terapia per problematiche psicologico-relazionali di coppia, insorte dopo fecondazione eterologa effettuata in Spagna". Parola di Vito Frugis, sessuologo veronese ed esperto di rapporti di coppia (www.crisidicoppia.com).

"Depressione, calo del desiderio, problemi di sessualità, silenzi. In genere - dice Frugis all'Adnkronos Salute - le coppie che ho seguito sono entrate in crisi da 18 mesi a 5 anni dopo la fecondazione. Ma questi fantasmi hanno ombre lunghe, come mostra il caso di una coppia 'esplosa' a 20 anni dalla nascita del bambino grazie al seme di un donatore. Penso sarebbe opportuno rivolgersi alla psicoterapia prima, per capire se un uomo e una donna hanno la capacità di affrontare questo percorso, senza tormenti e fantasmi che avvelenino il rapporto una volta arrivato il bebè", prosegue Frugis. Dalle narrazioni delle coppie seguite insieme a Cristina Iannuzzi, "sono emerse questioni piuttosto complesse e del tutto differenti da quelle possibili con una fecondazione omologa", precisa l'esperto.

L'eterologa è una via scelta da "uomini e donne che vogliono avere un figlio a tutti i costi, con un'infertilità più grave rispetto a quella risolvibile con la fecondazione omologa. La presenza di un elemento identitario molto forte, come la maternità per lei e la discendenza del nome di famiglia per lui, possono assumere un valore simbolico importante e dar vita a pesanti fantasmi", dice Frugis.

Frugis ha 'catalogato' i fantasmi emersi dai racconti delle coppie in femminili e maschili: "Per la donna, nel caso di un ovulo donato, c'è rabbia verso se stesse per l'incapacità di essere feconde, ma può anche scattare la morsa della rivalità e gelosia nei confronti della propria madre. L'eterologa può essere vista come una forma di tradimento del proprio compagno, con il timore di un'idealizzazione dell'altra donna, lei sì feconda. Infine a volte emerge talvolta il disagio di un elemento vissuto come estraneo, che cresce nel proprio corpo".

Se invece è il seme ad essere stato donato, "in lei potrebbe subentrare una svalutazione della virilità del partner, o l'idealizzazione del donatore come maschio più potente. C'è ancora una volta il fantasma del tradimento, o del 'figlio della colpa', con in più l'aggravante del dubbio sullo stato di salute e la personalità del donatore". Fantasmi che "possono manifestarsi anche nel corso della procedura ed essere tanto violenti da causare il rigetto dell'impianto", assicura Frugis. Per lui, invece, se ad essere donato è l'ovulo, "può subentrare una sottovalutazione della partner e della sua femminilità, a vantaggio della donatrice, idealizzata talvolta insieme alla propria madre, 'che è stata in grado di procreare'". Il 'fantasma della suocera' può abbinarsi o meno "a un'affermazione di virilità familiare rispetto alla famiglia della compagna", aggiunge l'esperto.

Nel caso del seme, invece, "può scattare una rivalità con il maschio donatore, sentito come più potente, o la sindrome di Giuseppe padre putativo: accompagnata dal timore del giudizio degli altri maschi. Infine, può subentrare un senso di profondo tradimento, legato all'incapacità di lasciare un erede nel mondo". Ebbene, per Frugis "è essenziale risolvere i propri fantasmi, non solo per la sopravvivenza della coppia, ma anche per poter comunicare un domani al figlio la sua origine". La buona notizia è che vincere i propri fantasmi è possibile, anche se "sarebbe bene iniziare questa indagine prima dell'eterologa, per capire se è davvero il percorso giusto per la coppia".

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