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venerdì 12 dicembre 2014

Stabile il ricorso all'interruzione di gravidanza da parte delle minorenni

Roma, 12 dic. (AdnKronos Salute) - Un fenomeno in costante declino, almeno fra le donne italiane. Nel 2012 l'Istat ha rilevato 103.191 interruzioni volontarie di gravidanza, 6.850 in meno rispetto al 2011. L'Italia, spiega il Report dell'Istituto di statistica, si conferma uno dei Paesi dell'Unione europea con il più basso livello di abortività volontaria. Nel 2012 questo tasso risulta pari a 7,6 aborti per 1.000 donne di 15-49 anni (7,8 per mille nel 2011).

Anche le differenze regionali vanno assottigliandosi nel corso del tempo: nel 2012 il valore più elevato del tasso di abortività volontaria spetta alla Liguria (10,2), quello minimo alla Provincia autonoma di Bolzano (4,3). Per avere un'idea, basti ricordare che nel 1982 la Puglia aveva un tasso pari a 26,0 e la Provincia autonoma di Bolzano a 8,7. La classe di età con il tasso di abortività più elevato è quella delle 25-29enni (12,8 per mille), ma per tutte le fasce si è registrato un declino, meno accentuato però nelle più giovani. L'incidenza dell'aborto volontario risulta inoltre più elevata tra le nubili (8,1 per mille) rispetto alle coniugate (6,5 per mille).

In questo quadro spicca il dato delle donne straniere: presentano livelli di abortività molto più elevati delle italiane e sono mediamente di due anni più giovani: le prime hanno un'età mediana di ricorso all'aborto volontario pari a circa 29 anni, le seconde di 31 anni. Tra i gruppi più numerosi di stranieri residenti in Italia, il dato risulta più alto per le donne cinesi (30,0 casi di Ivg per 1.000 donne cinesi di età 15-49 anni), seguite da rumene (22,7), albanesi (16,6) e marocchine (16,2).

Inoltre, la percentuale di Ivg ripetute è pari al 26,6% di quelle totali. In particolare, le interruzioni volontarie di secondo ordine (cioè precedute da una sola Ivg) sono il 18,7%, quelle di terzo ordine il 5,3%, mentre le restanti (di ordine superiore) sono il 2,6%.

Se guardiamo ai dati europei, il report dell'Istat colloca l'Italia al quartultimo posto in classifica, prima di Grecia, Germania e Austria. Ai primi posti troviamo invece Estonia, Bulgaria, Svezia e Romania. All'interno della Penisola, invece, le regioni con il tasso più elevato sono, oltre alla Liguria, la Puglia e l'Emilia Romagna. Dalla parte opposta della classifica troviamo Provincia di Bolzano, Veneto e Sardegna. E ancora, se il fenomeno fra le italiane è in calo in tutte le età, "risulta stabile negli ultimi anni il ricorso a ricorso all'aborto volontario da parte delle minorenni: nel 2012 si sono registrati 3,9 casi ogni 1.000 giovani di 15-17 anni".

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