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martedì 7 aprile 2015

Fecondazione: associazione, da 4 a 12 mila euro per eterologa fuori Italia

Roma, 7 apr. (AdnKronos Salute) - "Dopo la sentenza della Consulta pochissime cliniche, solo private, sono partite in Italia con la fecondazione eterologa. La reale mancanza di donatori, in particolar modo donatrici, costringe comunque le coppie a rivolgersi all'estero. E l'utilizzo di ovociti vitrificati, che viene fatto in Italia, non rassicura i pazienti. Così preferiscono andare in altri Paesi". A raccontarlo all'Adnkronos Salute è Stefania Tosca, presidente dell'associazione 'Strada per un sogno Onlus', a un anno di distanza dalla decisione della Corte costituzionale di abbattere il divieto di eterologa in Italia.

"Districarsi tra l'offerta delle cliniche estere è comunque difficilissimo - spiega - Una ovodonazione parte dai 4.000 euro della Grecia ai 12.000 della Spagna. In Spagna c'è il maggior numero di cliniche e qui si parte dai 6.000 euro per arrivare, appunto, ai 12.000 euro. Alla difficoltà di sostenere questi costi elevati si devono aggiungere volo, pernottamento, esami e monitoraggi in Italia". Secondo Tosca, "c'è la forte esigenza di procedere a campagne di sensibilizzazione sulla donazione, altrimenti anche i centri pubblici, come ha deciso di fare l'ospedale Careggi di Firenze, dovranno appoggiarsi a centri stranieri.

Dall'associazione un'identikit delle coppie che si rivolgono alla Pma: "Strada per un sogno Onlus nasce con l'obiettivo di sostenere le coppie infertili - sottolinea la presidente - e sappiamo che le coppie arrivano all'eterologa talvolta dopo moltissimi tentativi di omologa. In questo caso il 'lutto biologico' è più difficile da elaborare. Nel caso di ovodonazione, le donne molto spesso vivono il tentativo con grande trasporto e con la forte speranza di riuscire al primo tentativo. Gli uomini vivono di riflesso le emozioni della compagna".

"Altro discorso, invece - prosegue - é per chi arriva direttamente all'eterologa senza effettuare cicli di omologa. Si tratta di ex malati oncologici che hanno perso la capacità riproduttiva a causa della malattia. O anche donne in menopausa precoce o con gravi patologie ginecologiche, così come uomini sterili. In questo caso, la coppia risulta più coesa e anche il percorso viene raccontato durante i nostri incontri con maggiore facilità. Emotivamente, comunque, sono la solitudine, il senso di ingiustizia, l'elaborazione del lutto biologico e la paura di non poter realizzare il proprio sogno di diventare genitore a colpire emotivamente queste coppie".

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