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lunedì 22 giugno 2015

Garante: in Italia sempre più figli unici e con un solo genitore

Roma, 22 giu. (LaPresse) - Si restringono le famiglie italiane, diminuiscono quelle con i nonni e aumentano quelle col un solo genitore. Senza contatto che la crisi ha diminuito anche il numero di famiglie con entrambi i genitori occupati. Ma soprattutto domina sempre di più il "figlio unico". E' il triste quadro fornito dal Garante per l'infanzia e l'adolescenza, Vincenzo Spadafora, nella sua relazione annuale al Parlamento.

GIOVANI SENZA LAVORO -. Gli adolescenti e i giovani italiani sentono un forte senso di esclusione derivante dalle difficoltà per entrare nel mondo del lavoro: il 25% dei minorenni e il 37% dei giovani dichiara di sentire questo stato di esclusione. A rivelarlo sono i dati estratti dal sondaggio Swg e inclusi nel rapporto annuale del garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, presentato questa mattina al Senato. Emerge, inoltre, che i giovani tra i 14 e i 17 anni avvertono una forte presenza dello Stato di fronte alle notizie che riguardano i politici e la corruzione.

NASCITE IN CALO E UN FIGLIO SOLO PER FAMIGLIA -. "Nel 2014 le nascite sono state 509 mila, il livello minimo dall'Unità d'Italia. Inoltre, il numero medio di figli per donna è fermo a 1,4 come nel 2013, ancora distante dalla media dell'Unione europea (1,5 figli nel 2012, fonte Eurostat) e insufficiente a garantire il necessario ricambio generazionale". È quanto si legge nel rapporto presentato dal garante per l'Infanzia e l'adolescenza, presentato questa mattina al Senato.

"In Italia i residenti con età inferiore ai 18 anni, al primo gennaio 2014, sono circa 10 milioni - si legge ancora - e oggi si contano ben 154 anziani ogni 100 giovani". Sulla popolazione straniera, poi: "Sul totale dei residenti sono l'8%, ma i minorenni rappresentano il 22% del totale degli stranieri e l'11% del totale dei minorenni".

Dai dati, raccolti grazie alla collaborazione con l'Istat, emerge ancora che le famiglie diventano sempre più "strette e lunghe": in pochi vivono in famiglie in cui ci sono ancora i nonni e il "modello dominante" è quello del figlio unico. Inoltre, sono quasi raddoppiate le famiglie monogenitoriali che passano dalle 535mila del 2000 alle 954mila del 2014.

INTERNET PER TUTTI - "I dati sui nativi digitali mostrano che le giovani generazioni hanno ormai superato in larghissima parte la barriera dell'accesso a Internet, nel 2014 il 68,3% dei ragazzi in età 6-17 residenti in Italia ha usato internet. Al crescere dell'età, crescono gli utilizzatori di Internet. L'uso di internet interessa il 44,4% dei bambini tra 6 e 10 anni, la quota sale al 78% tra i giovanissimi di 11-13 anni e riguarda il 90,4% dei ragazzi 14-17enni". Questi sono i dati emersi dalla presentazione del rapporto del garante per l'Infanzia e l'adolescenza, presentato questa mattina al Senato.

"Sono ben 2 milioni e 106 mila i giovani esclusi, il 30% dei bambini e dei ragazzi di 6-17 anni - si legge nella nota diffusa dal garante - tale quota scende a 201 mila giovani nella classe di età 11-17 anni".

Un altro elemento sottolineato dalla relazione del garante riguarda l'uso dei social network come strumento di partecipazione alla vita sociale e politica del Paese: "Circa il 22% dei giovani di 15-17 anni ha espresso in rete opinioni su temi sociali o politici e il 5,2% ha partecipato a consultazioni o votazioni su tali temi".

800 MILA MINORI IN CONDIZIONI DI POVERTA' - "Sabato scorso le famiglie in piazza a San Giovanni in Laterano a Roma; oggi l'allarme lanciato dal Garante per l'infanzia e l'adolescenza Spadafora: il tasso di natalità in Italia ai livelli minimi dell'Unità d'Italia e 800 mila minori in condizioni di povertà assoluta. Un Paese senza bambini è un Paese senza futuro: l'Italia ha bisogno del 'fattore-famiglia'. È un problema non solo di risorse economiche ma prima di tutto culturale". È la reazione del vicesegretario vicario Udc Antonio De Poli ai dati contenuti nella Relazione annuale al Parlamento del Garante per l'infanzia e l'adolescenza Vincenzo Spadafora.

Il vicesegretario Udc De Poli mette in evidenza alcuni dati: "L'Italia, secondo il Centro studi Impresa Lavoro, spende, per il sostegno alla famiglia e alla natalità, risorse pari all'1,4% del Pil, una cifra che è 1/3 rispetto a quanto spende la Germania (3,2%). Peggio di noi fanno solo Portogallo e Olanda. Anziché perdere tempo con le discussioni ideologiche sulle unioni civili, forse è il caso che i tempi maturi della politica diano spazio a un dibattito più serio e costruttivo per invertire questa tendenza. Chi rema contro la famiglia, rema contro il futuro dell'Italia", conclude.

LOTTA CONTRO IL BULLISMO -"Le cose di cui ci siamo occupati sono tante, e nel rapporto abbiamo lavorato a decine di temi", come "il bullismo, e le nuove dipendenze". Ora "bisogna passare ai fatti". Queste le parole del garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, Vincenzo Spadafora, in occasione della presentazione al Parlamento della relazione annuale sull'infanzia.

"Mi preoccupa molto il dato sulla povertà minorile, in crescita nel nostro Paese, con più di 800mila ragazzi in situazione di povertà assoluta", ha sottolineato, aggiungendo che la proposta di costituire una "misura di sostegno del reddito non è una proposta inutile". Spadafora ha sottolineato che è necessario "portare tutti ai nastri di partenza". Non è possibile che "nascere in una Regione o in un'altra possa fare la differenza".

INDIVIDUARE FIGURA DI GOVERNO - La proposta del garante è quella di concretizzare il lavoro fatto "non soltanto attraverso i fondi per le politiche sociali, che sono passati da circa un 1 miliardo di euro nel 2007 a poco più di 300 milioni del 2015", ma anche attraverso "una figura di governo che abbia il coordinamento sui temi dell'infanzia e dell'adolescenza". Infine Spadafora ha concluso sottolineando che in base al rapporto "il bilancio è sia positivo, se pensiamo che abbiamo individuato una soluzione, sia negativo, dato che da 4 anni diciamo le stesse cose ma non riusciamo a farci ascoltare".

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