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venerdì 31 luglio 2015

Fecondazione: nato primo bambino concepito in Sicilia con eterologa

Roma, 31 lug. (AdnKronos Salute) - È nato a Catania il primo bambino concepito in Sicilia con la fecondazione eterologa dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha abolito il divieto previsto dalla legge 40. "Il piccolo pesa 3,2 chilogrammi e si nutre di latte materno. Lui e la mamma stanno bene". Ad affermarlo è il Centro Umr (Unità di Medicina della Riproduzione)-Hera di Catania, dove è stato effettuato il trattamento di procreazione medicalmente assistita (Pma) dal team diretto dal ginecologo Nino Guglielmino. Il parto è avvenuto nella Clinica ostetrica universitaria del Policlinico di Catania, diretta da Antonio Cianci.

"È una gioia immensa, un sogno â€" sottolineano i genitori, entrambi quarantenni â€" che rincorrevamo da oltre dieci anni. Un primo tentativo fallito all’estero ci aveva fatto sperimentare le difficoltà, materiali e psicologiche, causate dalla necessità di recarsi in centri stranieri visto l’odioso divieto posto dalla legge 40. Abbiamo quindi atteso con trepidazione la sentenza della Consulta: non dimenticheremo mai quel giorno di aprile del 2014 che ha dato finalmente di nuovo il via libera in Italia alla Pma eterologa. Il progetto di genitorialità per noi così importante si è finalmente potuto realizzare nella nostra terra, non lontano dalla nostra casa immersa nel paesaggio dell’Etna, e soprattutto avvolti dal calore delle nostre famiglie".

I primi trattamenti di fecondazione eterologa compiuti dal Centro UMR-Hera di Catania, dopo il via libera della Consulta, risalgono all’ottobre 2014; da allora sono in corso oltre 30 gravidanze e altre nascite sono attese già nelle prossime settimane. "Il centro â€" sottolinea Nino Guglielmino â€" si è sempre battuto a fianco delle associazioni dei pazienti che rappresentano le coppie infertili e sterili. Rimuovere gli ostacoli posti dalla legge 40 al loro progetto genitoriale è stato un duro impegno decennale a difesa di quello che la Corte Costituzionale ha ritenuto sia da ricondurre tra i diritti incoercibili della persona, oltre che rientrare nella tutela del diritto alla salute fisica e psichica".

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