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lunedì 12 settembre 2011

Pediatria: 4 bimbi al mese muoiono soffocati, un libro per salvarli

Roma, 12 set. (Adnkronos Salute) - Una nocciolina, una pallina, una mandorla, un sorso di latte, una caramella. Oggetti a prima vista innocui, ma che se ingeriti da un bambino possono essere fatali: in Italia muore un piccolo a settimana a causa dell'ostruzione delle vie aeree superiori, ovvero quattro al mese. Ma prevenire questi eventi è possibile, intervenendo nella maniera giusta. A insegnarla è un libro dal titolo 'Come salvare i bambini dal soffocamento', scritto da Mario Squicciarini, medico volontario della Croce rossa italiana e referente Rianimazione cardiopolmonare e manovre disostruzione pediatrica, e Mario Pappagallo, giornalista del 'Corriere della Sera'.
Il libro, edito dalla Cfi Progetti del Cavaliere del lavoro Luigi De Vita, da sempre in prima linea nel diffondere la cultura del soccorrere e nel fornire un'adeguata preparazione per affrontare le situazioni di emergenza - informa una nota - è alla base di una grande campagna di prevenzione sociale: "Un semplice libro alla portata di tutti - evidenzia De Vita - che insegna a tutti coloro che vivono o lavorano accanto ai bambini come agire in caso di soffocamento, salvando così la vita del piccolo. Oltre 100 testimonianze di genitori che hanno salvato i figli una volta imparate le semplici manovre per tutti. Nel libro, oltre al poster illustrativo con le manovre per il bambino e il lattante, sono riportate anche le linee guida internazionali 2010 Ilcor sull'uso del defibrillatore semiautomatico in pediatria".
Il 15 settembre alle 11 si svolgerà a Napoli, presso la sala convegni della Camera di Commercio, la presentazione del Congresso nazionale Giec (Gruppo di intervento emergenze cardiologiche). Nel corso della conferenza stampa, Squicciarini presenterà il nuovo manuale tascabile dedicato all'insegnamento delle manovre di disostruzione pediatriche alla popolazione.
"Nel nostro Paese - sottolinea il giornalista Mario Pappagallo - muore un bambino a settimana a causa dell'ostruzione delle vie aeree superiori. E quanti giovani hanno un arresto cardiaco inaspettato e insospettabile. Ma soprattutto quante persone restano disabili per quegli interminabili minuti senza ossigeno al cervello che passano tra un evento come quelli appena descritti e l'arrivo di un soccorso. E quanti, sempre per lo stesso motivo, devono passare giorni in rianimazione dopo essere stati salvati dal provvidenziale arrivo dell'ambulanza. Eppure basterebbero poche mosse o un defibrillatore di ultima generazione per salvare tante vite o per evitare ancor più persone da invalidanti conseguenze. Invece di disperarsi, mettersi le mani nei capelli aspettando l'ambulanza, perché non fare qualcosa?".
"Alcune conoscenze del primo soccorso - assicura - sono alla portata di tutti dopo una giusta formazione. Squicciarini, medico e volontario della Croce Rossa, ha dimostrato che è possibile prima a migliaia di mamme, nonne, baby sitter e poi a me. Così come un cavaliere del lavoro di ampie vedute ha intuito l'importanza dei defibrillatori nel salvare vite e poi del messaggio di Squicciarini. Luigi De Vita si è così trasformato in editore. Il risultato è una sorta di 'manuale salvavita', che è anche la biografia di Marco Squicciarini. E della sua sfida: divulgare la conoscenza per evitare più morti o handicap possibili. Da un iniziale porta a porta pratico-educativo a un manifesto del salvavita 'fai da te' in grado di divulgare più rapidamente e a molte più persone il messaggio".
E non solo: "In un momento di grave crisi economica, di tagli ai servizi sociali e alla sanità - sottolinea il giornalista - questo concetto se colto significa risparmiare vite, ma anche risorse economiche. Come quelle dei giorni di degenza in rianimazione, di un eventuale coma, di eventuali riabilitazioni, di possibili supporti di vario genere a una conseguente disabilità: il blocco improvviso del cuore in Italia arriva a colpire, per varie cause, una persona ogni mille abitanti all'anno. Con una sopravvivenza del 3%. Nei Paesi in cui è diffusa la defibrillazione precoce la sopravvivenza tocca il 50%". Il motto del libro è dunque questo: "addestrati a ridare la vita in cinque minuti".

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