Roma, 6 ott. (Adnkronos Salute) - "Lo spot della Vodafone è l’esempio di come i genitori non dovrebbero educare il figli". E' la presa di posizione della Società italiana di pediatria che, dopo le numerose proteste di genitori e pediatri apparse nei giorni scorsi su blog e social network, scende in campo contro il messaggio pubblicitario lanciato dall'azienda produttrice di telefonini. Lo spot, trasmesso sia sulle tv sia attraverso il web, mostra un bambino che 'ne combina di tutti i colori' (butta un mazzo di chiavi nel gabinetto, mette il telecomando nell’inchiostro, imbratta i muri di casa) e riceve in cambio dai genitori non un rimprovero o un richiamo alle regole, ma un sorriso comprensivo.
Per i pediatri è "un messaggio a sostegno dell'incapacità dei genitori di dare delle regole certe ai propri figli, di insegnare ciò si fa e ciò che non si fa sin dalla più tenera età", afferma il presidente della Sip Alberto Ugazio. "Inoltre - aggiunge - è un esempio molto negativo per i bambini che vedono tollerati (e addirittura apprezzati) comportamenti che devono invece essere fortemente censurati. L’educazione è apprendimento delle regole, che avviene in primo luogo in famiglia, e dalle quali il bambino riceve la sua individualità sociale", sottolinea.
"Stiamo vivendo un periodo storico di 'emergenza educativa' - commenta il segretario della Sip, Rino Agostiniani - con genitori, spesso talmente fragili ed emotivi, da ritrovarsi incapaci di porre regole, di predisporre con autorità e solidità quei paletti che consentono al bambino di orientarsi una volta adulto. La conseguenza di questa situazione è una generazione di bambini in crisi, arroganti ed aggressivi, ma al tempo stesso incapaci di sostenere le minime frustrazioni". La Sip, prendendo spunto dallo spot, "lancia un appello ai genitori affinché diano ai figli regole certe, elemento fondamentale per assicurare una vita migliore da adulti".
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