Roma, 4 set. (Adnkronos Salute) - Il rischio di obesità per i bambini ha radici lontane e alleati insospettabili. Nei 9 mesi di gravidanza anche la casa può nascondere insidie. Uno studio britannico ha dimostrato che l'esposizione prenatale a inquinanti domestici, che si trovano comunemente negli utensili da cucina antiaderenti, negli imballaggi dei prodotti o nei rivestimenti impermeabili, aumenta le probabilità che il bambino possa divenire obeso nel tempo. Lo studio, pubblicato su 'Environmental Health Perspectives', è stato realizzato dei ricercatori dei Centers for Disease Control and Prevention.
La ricerca ha coinvolto 447 bambine e le loro madri. Si è osservato che una forte esposizione a composti organici perfluorurati (Pfc) è associata a nascite di bebè più piccoli che però diventano più pesanti degli altri dai 20 mesi, aprendo la strada all'obesità . Per testare l'esposizione alle sostanze, durante la sperimentazione è stato misurato il tasso di concentrazione di Pfc nel sangue delle mamme, confrontando i dati con il peso dei piccoli appena nati e a 20 mesi.
Il Pfc, presente anche in molti oggetti utilizzati in luoghi dove si soggiorna a lungo, come gli uffici, era già stato messo sotto accusa da studi precedenti per gli effetti sulla salute degli impiegati.
Nessun commento:
Posta un commento