Roma, 3 dic . (Adnkronos Salute) - Un libro che "vuole raccontare l'assurdità di una norma illiberale e, soprattutto, come l'azione di alcune coppie abbia portato all'erosione degli articoli più discriminatori e insensati. Oggi, per merito loro, la legge 40 è meno ingiusta" . Si presenta così 'Il legislatore cieco' (Editori Riuniti, in libreria dal 5 dicembre), il libro firmato a quattro mani da Filomena Gallo - avvocato, presidente di Amica Cicogna e segretario nazionale dell'Associazione Luca Coscioni - e da Chiara Lalli, giornalista esperta di diritti civili.
Un testo dichiaratamente di parte, che percorre l'iter di una legge "che non rispetta i diritti', a partire dal 10 marzo 2004, data dell'entrata in vigore della legge 40. Prosegue poi raccontando, in prima persona, la storia delle aspiranti madri - e quindi delle coppie - che si sono scontrate con i paradossi della normativa e hanno combattuto la loro battaglia: Neris, Ilaria, Novella, J., Camilla. Ogni storia è seguita da una puntuale analisi giuridica curata da Filomena Gallo.
"La legge 40 - recita la presentazione - ha imposto una serie di divieti e restrizioni che hanno escluso molte persone dalla possibilità di ricorrere alla medicina riproduttiva, spingendole alla rassegnazione o all'esilio. I legislatori hanno vietato senza che vi fosse una giustificazione razionale, hanno posto limiti senza considerare il panorama normativo e quello europeo. Da allora sono stati molti i tentativi di demolire una norma tanto ingiusta e coercitiva : dal referendum del 2005 ai ricorsi ai tribunali e alle corti".
Nessun commento:
Posta un commento