Roma, 18 lug. (Adnkronos Salute) - I bambini le cui mamme assumono farmaci anti-epilessia in gravidanza sono a maggior rischio di problemi precoci di sviluppo motorio, linguistico e sociale e anche di tratti autistici, rivela uno studio pubblicato su 'Epilepsia', rivista della International League Against Epilepsy.
Le evidenze mediche suggeriscono che l'epilessia è abbastanza comune nelle donne in età fertile e il tasso di uso di farmaci per combatterla durante la gravidanza va dallo 0,2% allo 0,5%. Gli studi hanno dimostrato che i bambini le cui madri hanno l'epilessia sono ad aumentato rischio di difetti alla nascita (malformazioni congenite), principalmente a causa dell'impiego di medicinali antiepilettici di vecchia generazione in gravidanza. Tuttavia, non erano ancora stati compresi gli effetti cognitivi di questi prodotti durante lo sviluppo e c'era la necessità di ulteriori elementi di prova per quanto riguarda gli esiti a lungo termine di bambini esposti a farmaci anti-epilettici in utero.
Ci ha pensato il team di esperti guidato da Gyri Veiby dell'Haukeland University Hospital di Bergen, in Norvegia, che ha analizzato i dati del Norwegian Mother and Child Cohort Study, prendendo in considerazione bambini nati fra il 1999 e il 2008. Sono state raccolte informazioni sullo stile di vita delle madri in gravidanza alla 13-17esima settimana di gestazione e successivamente dello sviluppo motorio, delle competenze linguistiche, delle abilità sociali e dei tratti autistici dei loro figli a 18 mesi (61.351 bambini) e 36 mesi (44.147 bambini).
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