Roma, 23 apr (Adnkronos Salute) - Ogni anno un neonato su cinque non viene raggiunto dalle vaccinazioni salvavita e la necessità che i vaccini siano tenuti costantemente al freddo rappresenta una grave barriera per il miglioramento dei tassi di copertura delle vaccinazioni. E' l'allarme lanciato da Medici senza frontiere (Msf) alla vigilia della Settimana mondiale dell'immunizzazione (24-30 aprile). Ma gli ostacoli logistici imposti dalla 'catena del freddo' potrebbero essere mitigati se le compagnie farmaceutiche fornissero maggior informazioni sulla reale sensibilità termica dei vaccini: un nuovo studio Msf su un vaccino anti-tetano conferma infatti che alcuni vaccini possono essere utilizzati in tutta sicurezza anche al di fuori della catena del freddo.
"Nella nostra esperienza, la necessità di tenere i vaccini nella catena del freddo per tutto il tragitto verso il paziente è una delle più grandi barriere a un'efficace azione di immunizzazione da parte di gruppi come Msf", ha detto Greg Elder, vice direttore delle operazioni Msf. "Se più vaccini potessero essere usati in sicurezza fuori della catena del freddo per un certo periodo di tempo, in particolare per l'ultimo tratto del loro viaggio verso chi vive nelle aree più remote, potremmo raggiungere molti più bambini".
Oggi la necessità che un vaccino sia trasportato e stoccato in una catena del freddo a temperatura costante, dal momento in cui lascia la fabbrica fino al momento del suo utilizzo, pone enormi sfide logistiche. Si tratta di un grosso ostacolo nei Paesi in via di sviluppo, in particolare in aree calde, isolate e dove la copertura elettrica per la refrigerazione è poco affidabile.
Questa difficoltà è una delle cause dei bassi tassi di vaccinazione in alcuni Paesi, tanto che ogni anno più di 22 milioni di bambini sotto l'anno di età non vengono vaccinati. Ma prove sempre più evidenti mostrano che alcuni vaccini possono essere tenuti fuori dalla catena del freddo per un certo lasso di tempo. Nella cosiddetta 'catena a temperatura controllata' (Ctc) alcuni vaccini possono lasciare la catena del freddo per un breve periodo subito prima che vengano utilizzati, il che faciliterebbe la logistica del trasportare il vaccino nell'ultimo, cruciale tratto del suo viaggio, dall'ultimo centro sanitario fino ai villaggi più remoti.
"Si tratta di una barriera che deve essere affrontata e superata: è una questione di volontà politica e azione per soddisfare i bisogni dei bambini nei Paesi in via di sviluppo più che i profitti", ha detto Kate Elder, della Campagna per l'accesso ai farmaci di Msf. Finora solo un vaccino è stato raccomandato dall'Organizzazione mondiale della sanità in condizioni di catena termica controllata: il vaccino MenAfriVac, utilizzato contro ceppi di meningite A nell'Africa Sub-Sahariana, di cui nel novembre 2012 è stato approvato l'utilizzo per massimo quattro giorni a una temperatura fino a 40°C.
Il centro di ricerca Msf 'Epicentre' ha recentemente condotto uno studio che mostra come anche un vaccino contro il tetano può essere utilizzato in sicurezza in condizioni di catena termica controllata. "Nel breve termine, sono le compagnie farmaceutiche a dover produrre i dati e richiedere che i loro vaccini possano ricevere una nuova licenza per l'utilizzo al di fuori della catena del freddo" ha aggiunto Elder. "Nel lungo termine, vogliamo che i vaccini di prossima generazione siano sviluppati e approvati con ambiziosi obiettivi di stabilità termica in modo da evitare il problema dal principio".
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