Roma Milano, 16 mag. (Adnkronos Salute) - In Italia soffrono di allergie alimentari circa 600 mila bambini (il 7% della popolazione pediatrica) e 1,3 milioni di adulti (2-3%). E agli allergici si aggiungono gli intolleranti veri o âpresuntiâ, considerando che 4 connazionali su 10 credono di esserlo. Sono i numeri ricordati a Loreto, in provincia di Ancona, in occasione di una due giorni sul tema âLe reazioni avverse agli alimenti, dalle ipersensibilità alle intolleranze alimentariâ, organizzata dalla Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic), Sezione regionale Umbria-Marche, e dalla Unità operativa complessa di allergologia di Civitanova Marche, diretta Stefano Pucci. Riuniti oltre 100 partecipanti tra specialisti, associazioni pazienti e operatori del settore.
âNegli ultimi anni - sottolinea Pucci - si è verificato un importante incremento dellâincidenza di reazioni avverse ad alimenti, legato in parte anche ai cambiamenti delle abitudini (introduzione di cibi e spezie provenienti da altri paesi, utilizzo di Ogm), ai nuovi sistemi di coltivazione (produzione di grani più ricchi in glutine) e al mancato rispetto delle norme di conservazione e produzione della filiera alimentareâ. Un problema complesso che richiede un approccio âdi squadraâ, con lâintervento congiunto di allergologi, gastroenterologi, pediatri e nutrizionisti. Tra le allergie alimentari, avvertono gli specialisti, âparticolarmente diffusa è lâipersensibilità verso lâanisakis, parassita che entra in contatto con lâorganismo quando si mangia pesce crudo, marinato o poco cottoâ. Fra gli alimenti âetniciâ, invece, âalcune spezie come i semi di sesamo possono provocare reazioni molto gravi. Basti pensare che âil sesamo è uno dei maggi ori allergeni in Giordania e in Israele, dove viene utilizzato nella dieta per arricchirla di ferroâ.
âLe allergie più frequenti si verificano in età pediatrica e adolescenziale - aggiunge Giorgio Walter Canonica, presidente Siaaic e direttore Clinica malattie respiratorie e allergologia dellâuniversità di Genova - Durante i primi anni di vita le allergie più comuni sono al latte e alle uova, ma non occorre preoccuparsi perché generalmente si superano con lâavanzare del tempo e i bambini le tollerano spontaneamente. Per quanto riguarda gli adulti, frutta a guscio e pesce sono gli alimenti più pericolosi, mentre nelle regioni mediterranee è la pesca a destare più preoccupazioniâ. I soggetti a rischio di anafilassi, raccomandano gli esperti, devono sempre portare con sé una siringa auto-iniettabile di adrenalina per autogestire eventuali emergenze.
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